Ultima modifica 21.04.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è l'Arteriopatia Periferica?
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Terapia
  7. Prognosi
  8. Prevenzione

Generalità

L'arteriopatia periferica è una patologia vascolare, contraddistinta da un'occlusione più o meno grave delle arterie destinate a irrorare gli arti, il tronco o il capo.

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Nota anche come arteriopatia obliterante periferica, l'arteriopatia periferica determina, complice il suddetto fenomeno di occlusione delle arterie, una riduzione dell'apporto di sangue ossigenato ai distretti anatomici interessati e una sofferenza di tali distretti per la mancanza di ossigeno e nutrienti.
Più frequente agli arti inferiori che in tutte le altre parti del corpo umano, l'arteriopatia periferica riconosce come causa principale il fenomeno dell'aterosclerosi.
Per la diagnosi di arteriopatia periferica, sono fondamentali: l'anamnesi, il racconto dei sintomi da parte del paziente, l'esame obiettivo, un esame del sangue, il calcolo dell'indice caviglia/braccio e un test come l'ecodoppler o l'angiografia.
L'arteriopatia periferica prevede una terapia sintomatica e una terapia causale.

Cos'è l'Arteriopatia Periferica?

L'arteriopatia periferica è una malattia vascolare, caratterizzata da un restringimento delle arterie deputate all'irrorazione sanguigna degli arti superiori o inferiori, degli organi del capo (es: cervello) o degli organi del tronco (es: stomaco, reni e cuore).

Quali sono le conseguenze?

Provocando il restringimento delle sopraccitate arterie, l'arteriopatia periferica comporta una riduzione dell'apporto di sangue ossigenato ai distretti anatomici coinvolti e una sofferenza di tali distretti a causa della carenza di ossigeno e nutrienti.

L'apporto di ossigeno e nutrienti fornito dal sangue è fondamentale per mantenere in vita e far funzionare al meglio gli organi e i tessuti del corpo umano.

Qual è la sede più comune dell'arteriopatia periferica?

Come sopra riportato, l'arteriopatia periferica può colpire le arterie di diversi distretti del corpo umano; tuttavia, ha dei bersagli preferiti: le arterie degli arti inferiori.

Con quali altri nomi è conosciuta l'arteriopatia periferica?

L'arteriopatia periferica è conosciuta anche come: arteriopatia obliterante periferica, malattia arteriosa occlusiva periferica e AOP (da Arteriopatia Obliterante Periferica).

Epidemiologia

Approfonditi studi statistici dicono che:

  • Nel 2015, i malati di arteriopatia periferica in tutto il Mondo erano circa 155 milioni;
  • Nei Paesi sviluppati, l'arteriopatia periferica colpisce il 5,3% degli individui di età compresa tra i 45 e i 50 anni, e il 18,6% degli individui di età compresa tra gli 85 e i 90 anni; nei Paesi in via di sviluppo, invece, interessa il 4,6% delle persone tra i 45 e i 50 anni, e il 15% delle persone tra gli 85 e i 90 anni;
  • Nei Paesi sviluppati, l'arteriopatia periferica colpisce uomini e donne in ugual misura; nei Paesi in via di sviluppo, al contrario, è più diffusa tra i maschi;
  • Nel 2015, le morti dovute all'arteriopatia periferica sono state 52.500 contro le 16.000 del 1990;
  • L'arteriopatia periferica è più comune nella popolazione Afro-Americana.

Cause

Nella maggior parte dei casi, l'arteriopatia periferica è dovuta all'aterosclerosi; più raramente, è la conseguenza di: una vasculite delle arterie, un grave infortunio traumatico agli arti, uno spasmo vascolare arterioso, un'esposizione alle radiazioni ionizzanti o un'insolita anatomia muscolare a livello degli arti.

Nota Bene: poiché l'arteriopatia periferica è quasi sempre sostenuta dall'aterosclerosi, questo articolo concentrerà, d'ora in poi, le proprie attenzioni sulla sopraccitata circostanza, in quanto di maggiore interesse per il pubblico dei lettori.

Cos'è l'aterosclerosi e come causa l'arteriopatia periferica?

L'aterosclerosi è il fenomeno di indurimento delle arterie di medio e grosso calibro, che induce nel tempo, sulla parete interna dei vasi arteriosi appena citati, la formazione di ateromi.
Conosciuti anche come placche aterosclerotiche, gli ateromi sono aggregati di materiale lipidico (soprattutto colesterolo), proteico e fibroso che, a causa della posizione che occupano, impediscono il normale flusso sanguigno all'interno delle arterie; inoltre, possono essere oggetto di processi infiammatori, che ne causano la frammentazione e la dispersione in altri vasi sanguigni – questa volta più piccoli – con conseguenti fenomeni occlusivi.

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Quando è correlata all'aterosclerosi, l'arteriopatia periferica compare a seguito della formazione, nelle arterie, di ateromi, i quali restringono il cosiddetto lume vasale (cioè l'interno del vaso sanguigno) e riducono il flusso di sangue in quel settore, con ripercussioni negative sull'apporto di ossigeno a organi e tessuti limitrofi.

QUALI SONO LE CAUSE DI ATEROSCLEROSI?

A causare il fenomeno dell'aterosclerosi sono diverse condizioni, tra cui: l'ipertensione, l'ipercolesterolemia, i trigliceridi alti, l'età avanzata, il fumo di sigaretta e il tabagismo in genere, il diabete mellito, l'obesità e alcune malattie infiammatorie come il lupus eritematoso sistemico.

Lo sapevi che…

L'arteriopatia periferica a carico delle arterie coronarie del cuore corrisponde alla più nota malattia coronarica (o coronaropatia), mentre l'arteriopatia periferica a carico delle arterie del cervello corrisponde alla più nota malattia cerebrovascolare.

Fattori di rischio dell'arteriopatia periferica

Tra i fattori di rischio dell'arteriopatia periferica, figurano, ovviamente, tutte le cause di aterosclerosi, gli episodi di vasculite ai danni delle arterie, gli eventi di spasmo arterioso, i gravi infortuni agli arti e l'esposizione alle radiazioni ionizzanti.

Sintomi e Complicazioni

Premessa: poiché l'arteriopatia periferica colpisce prevalentemente le arterie degli arti inferiori, in questa sezione le attenzioni saranno rivolte soprattutto alla sintomatologia dell'arteriopatia periferica a carico delle estremità inferiori del corpo umano.  

L'arteriopatia periferica agli arti inferiori tende a essere una condizione asintomatica; secondo alcuni studi statistici, infatti, sarebbe priva di sintomi in più del 50% dei pazienti.
Precisato questo importante aspetto, quando l'arteriopatia periferica agli arti inferiori è sintomatica, è responsabile della cosiddetta claudicatio intermittens.

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Conosciuta anche come zoppia intermittente, la claudicatio intermittens è una particolare sofferenza agli arti inferiori, caratterizzata da crampi dolorosi soprattutto alle gambe, difficoltà di deambulazione e senso di debolezza, che compare (o peggiora) in coincidenza di uno sforzo fisico, mentre scompare (o tende a farsi meno intensa) con il riposo.

Nelle persone con arteriopatia periferica agli arti inferiori, la claudicatio intermittens è la diretta conseguenza del restringimento del lume arterioso e del ridotto apporto di sangue ossigenato a muscoli e ai tessuti di cosce e gambe.
La gravità della claudicatio intermittens (quindi la severità dei crampi, la difficoltà di deambulazione ecc.) varia da paziente e paziente, a seconda del grado di restringimento: in coloro che presentano un restringimento considerevole, la sofferenza è fortemente debilitante; in coloro che invece presentano un restringimento lieve, la sofferenza è più che sopportabile.

Lo sapevi che…

Nelle persone con un'arteriopatia periferica agli arti inferiori sintomatica, la claudicatio intermittens può comparire anche solo in occasione di una semplice camminata.

L'arteriopatia periferica agli arti inferiori è mono- o bilaterale?

L'arteriopatia periferica agli arti inferiori può essere mono- o bilaterale, a seconda che il restringimento arterioso riguardi una o entrambe le estremità inferiori del corpo umano.

Quali altri sintomi può provocare la claudicatio intermittens?

Oltre a crampi dolorosi, difficoltà di deambulazione e debolezza, la claudicatio intermittens derivante da un'arteriopatia periferica agli arti inferiori può causare:

Complicazioni

Quando il restringimento arterioso è severo, l'arteriopatia periferica agli arti inferiori tende a sfociare in una complicanza, nota come ischemia critica agli arti inferiori.
L'ischemia critica agli arti inferiori è la grave condizione medica che risulta da un'importante interruzione dell'apporto di sangue ossigenato agli arti inferiori e che provoca sintomi e segni quali:

  • Crampi dolorosi anche a riposo;
  • Lesioni tissutali (ulcere) soprattutto su gambe e piedi, la cui guarigione è molto lenta;
  • Dolore alle piante dei piedi (specie quando i piedi sono sollevati);
  • Cancrena (o gangrena). È la condizione patologica caratterizzata dalla putrefazione massiva di uno o più tessuti del corpo.

È importante segnalare che, nei pazienti di sesso maschile, il quadro delle possibili complicanze dell'arteriopatia periferica agli arti inferiori non si limita all'ischemia critica agli arti inferiori, ma può comprendere anche la cosiddetta disfunzione erettile.

Curiosità: le complicanze di un'arteriopatia periferica a livello di coronarie e arterie del cervello

Quando l'arteriopatia periferica interessa le coronarie o le arterie del cervello, può sfociare in due gravissime condizioni mediche sicuramente note ai più. Tali condizioni sono, nel caso dell'arteriopatia periferica alle coronarie, l'attacco di cuore (o infarto del miocardio) mentre, nel caso dell'arteriopatia periferica alle arterie del cervello, l'ictus.

Quando rivolgersi al medico?

Specialmente in un individuo a rischio (quindi ultrasettantenne, fumatore, diabetico ecc.), costituisce un valido motivo per rivolgersi immediatamente a un medico o recarsi al più vicino centro ospedaliero la comparsa ingiustificata di crampi dolorosi agli arti inferiori in occasione di banali attività fisiche, combinati a debolezza e difficoltà nella deambulazione.

COSA FARE SE NON SI HANNO SINTOMI?

Secondo i medici, un individuo in apparenza sano dovrebbe sottoporsi a un check-up per l'individuazione di problemi vascolari come l'arteriopatia periferica quando:

  • Ha più di 70 anni;
  • Ha più di 50 anni e presenta una storia di tabagismo e/o diabete;
  • Ha meno di 50 anni, soffre di diabete e presenta un altro fattore favorente l'aterosclerosi, come per esempio l'obesità o l'ipertensione.

Diagnosi

Per formulare la diagnosi di arteriopatia periferica, i medici necessitano delle informazioni provenienti da:

  • L'anamnesi e il racconto dei sintomi eseguito dal paziente durante l'anamnesi;
  • L'esame obiettivo;Il calcolo del cosiddetto indice caviglia/braccio. Specifico per l'arteriopatia periferica agli arti inferiori, questo esame consiste nella quantificazione della pressione arteriosa a livello degli arti inferiori (caviglia) e degli arti superiori (braccio), sia a riposo che sotto sforzo, e nel successivo confronto dei valori ottenuti.
    In condizioni di normalità, l'indice caviglia/braccio misura tra 1 e 1,4 (cioè la pressione arteriosa a livello della caviglia è uguale o superiore rispetto al braccio); in presenza di arteriopatia periferica, invece, l'indice caviglia/braccio è inferiore o al più uguale a 0,9 (ossia la pressione arteriosa della caviglia è inferiore alla pressione del braccio).
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  • Un esame per la valutazione del flusso sanguigno nelle arterie per le quali il medico sospetta un restringimento. Una siffatta valutazione è possibile mediante un ecodoppler (metodica non invasiva) oppure un'angiografia (metodica invasiva, ma molto efficace);
  • Un esame del sangue. Serve a valutare i livelli sanguigni di colesterolo, trigliceridi e glucosio, tutte sostanze in qualche modo correlate all'arteriopatia periferica sostenuta dall'aterosclerosi.

Terapia

La presenza dell'arteriopatia periferica prevede una terapia i cui obiettivi sono sostanzialmente due:

  • Controllare la sintomatologia (crampi dolorosi, difficoltà di deambulazione ecc.), in modo tale che il paziente possa tornare a condurre una vita quasi normale (terapia sintomatica);
  • Interrompere la progressione dell'aterosclerosi, in maniera tale da ridurre al minimo il rischio di complicanze (terapia causale).

Per raggiungere tali obiettivi, i trattamenti pianificati dai medici variano a seconda della gravità dell'arteriopatia periferica in atto. Infatti, se l'arteriopatia periferica è lieve, i medici agiscono soltanto sullo stile di vita del paziente, correggendo la dieta e/o certe cattive abitudini; se invece l'arteriopatia periferica è severa, sono costretti ad aggiungere a uno stile di vita sano una terapia farmacologica, se non addirittura nei casi più critici una terapia chirurgica.

Come deve essere lo stile di vita in presenza di arteriopatia periferica?

L'arteriopatia periferica è una malattia che colpisce soprattutto chi fuma, chi ha il diabete, chi soffre di ipertensione, chi è obeso, chi segue un regime alimentare poco sano ecc. Da ciò ne consegue che i punti fondamentali relativi a come deve essere lo stile di vita per un malato di arteriopatia periferica sono:

  • Non fumare;
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  • Controllare  il diabete; se si è a rischio diabete, adottare ogni strategia per prevenirlo;
  • Controllare l'ipertensione;
  • Controllare i livelli di colesterolo e trigliceridi; se si è a rischio di ipercolesterolemia e/o trigliceridi alti, adottare ogni strategia per prevenire tali condizioni;
  • Controllare il peso corporeo, avendo l'attenzione di seguire un programma di dimagrimento in caso di obesità;
  • Praticare attività fisica in modo costante. Questa ha effetti benefici in tutte le sopraccitate condizioni.

Terapia farmacologica

Tra i farmaci utili in caso di arteriopatia periferica, figurano:

  • Gli ipocolesterolemizzanti (es: statine). Servono a controllare l'eccesso di colesterolo nel sangue, nei pazienti con un'arteriopatia periferica correlata all'ipercolesterolemia.
  • Gli ipotensivi (es: diuretici, beta-bloccanti e calcio-antagonisti). Servono a controllare la pressione alta, nei pazienti con un'arteriopatia periferica dipendente dall'ipertensione;
  • I farmaci per il controllo della glicemia (es: ipoglicemizzanti e insulina). Servono a controllare il diabete, nei pazienti con un'arteriopatia periferica correlata a questa malattia metabolica;
  • Gli antiaggreganti piastrinici (es: clopidogrel e aspirina). Sono medicinali che prevengono la formazione di coaguli sanguigni, i quali potrebbero pregiudicare ulteriormente la circolazione del sangue nelle arterie colpite da arteriopatia periferica;
  • I farmaci per il miglioramento della circolazione sanguigna (es: cilostazolo e pentossifillina). Sono medicinali che inducono la dilatazione dei vasi sanguigni; sono utili soprattutto in presenza di arteriopatia periferica agli arti.

Terapia chirurgica

Tra i trattamenti chirurgici adatti a curare l'arteriopatia periferica, rientrano: l'angioplastica, l'operazione di bypass vascolare, la trombectomia, l'aterectomia e l'amputazione.

ANGIOPLASTICA

L'angioplastica è l'intervento di chirurgia vascolare per la dilatazione un'arteria affetta da stenosi.

BYPASS VASCOLARE

L'operazione di bypass vascolare consiste nell'inserire un nuovo vaso sanguigno, laddove c'è un'arteria ristretta, al fine di ripristinare la circolazione sanguigna in quel settore anatomico.
Il nuovo vaso può provenire da un'altra parte del corpo oppure può essere un prodotto sintetico.

TROMBECTOMIA

La trombectomia è l'intervento chirurgico d'emergenza per la rimozione di un trombo da un'arteria.

Lo sapevi che…

In alternativa alla trombectomia, i medici potrebbero ricorrere alla trombolisi, ossia alla dissoluzione di un trombo tramite iniezione di un farmaco apposito.

ATERECTOMIA

L'aterectomia è la procedura chirurgica di eliminazione di un ateroma da un vaso sanguigno.

AMPUTAZIONE

L'amputazione è riservata ai casi di arteriopatia periferica agli arti inferiori, che sono sfociati in cancrena.

Prognosi

Per chi soffre di arteriopatia periferica, la prognosi dipende da diversi fattori, tra cui:

  • La gravità del restringimento arterioso. Più è grave il restringimento, maggiore è la probabilità che la prognosi sia infausta;
  • La tempestività della diagnosi. Una diagnosi precoce permette di pianificare una terapia quando ancora l'arteriopatia periferica non è a uno stadio avanzato;
  • L'attenzione che il paziente pone allo stile di vita e alle terapie previste per lui. Il paziente che segue con scrupolosità le indicazioni del medico curante trae molti più benefici dalla terapia, rispetto a quello che trascura i trattamenti.

Prevenzione

Non fumare o smettere di fumare al più presto, mantenere sotto controllo la glicemia (specie n caso di diabete), praticare regolarmente attività fisica, mantenere nella norma la pressione sanguigna e il colesterolo ematico, mangiare sano e, infine, controllare il peso corporeo sono le principali contromisure, consigliate dai medici, per prevenire l'insorgenza di una malattia vascolare correlata all'aterosclerosi, come l'arteriopatia periferica.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza