Aminoglicosidi - Antibiotici amminoglicosidici: cosa sono?

Aminoglicosidi - Antibiotici amminoglicosidici: cosa sono?
Ultima modifica 05.12.2019
INDICE
  1. Che cosa sono gli Aminoglicosidi?
  2. A cosa servono?
  3. Come funzionano?
  4. Resistenza agli Aminoglicosidi
  5. Vie di somministrazione
  6. Effetti collaterali

Che cosa sono gli Aminoglicosidi?

Gli aminoglicosidi - o amminoglicosidici - sono una classe di antibiotici di origine naturale derivanti da diversi tipi di actinomiceti.

Il capostipite degli antibiotici aminoglicosidici - la streptomicina - è stato scoperto dal biologo Selman Abraham Waksman, che la isolò da colture di Streptomyces griseus.

A cosa servono?

Gli aminoglicosidi trovano impiego nel trattamento di infezioni di natura batterica.

Nel dettaglio, questi antibiotici possiedono uno spettro d'azione piuttosto ampio contro i batteri aerobi, sia Gram-positivi che Gram-negativi. Tuttavia, a causa della tossicità che li caratterizza, il loro utilizzo è limitato al trattamento di gravi infezioni causate da microorganismi Gram-negativi.

Come funzionano?

Meccanismo d'azione degli Aminoglicosidi

Gli aminoglicosidi espletano la loro azione antibatterica interferendo con la sintesi proteica dei batteri.

La sintesi delle proteine all'interno delle cellule batteriche avviene grazie a particolari organuli chiamati ribosomi. Questi organuli sono costituiti da RNA ribosomiale e da proteine, associati fra loro a formare due subunità: la subunità 30S e la subunità 50S.

Il compito del ribosoma è quello di tradurre l'RNA messaggero proveniente dal nucleo e di sintetizzare le proteine per cui esso codifica.

Gli aminoglicosidi sono capaci di legarsi alla subunità ribosomiale 30S, così facendo sono in grado di:

  • Impedire che l'RNA messaggero si leghi al ribosoma;
  • Indurre una "lettura errata" dello stesso RNA messaggero, in questo modo, il ribosoma sintetizza proteine "sbagliate" chiamate proteine non-senso.

Alcune di queste proteine non-senso s'inseriscono nella membrana cellulare batterica alterandone la permeabilità. L'alterazione della permeabilità della membrana cellulare batterica consente l'ingresso di ulteriore antibiotico all'interno della stessa cellula, causando un blocco totale della sintesi proteica.

Tutti questi effetti provocano conseguenze devastanti alla cellula batterica che, infine, muore.

Resistenza agli Aminoglicosidi

I batteri possono sviluppare resistenza nei confronti degli aminoglicosidi apportando modifiche alla propria struttura o attivando particolari meccanismi, fra cui:

  • Modificazioni alla struttura del ribosoma batterico;
  • Alterazioni della permeabilità della membrana cellulare batterica che porta ad una riduzione dell'assorbimento di antibiotico;
  • Produzione di specifici enzimi batterici che attaccano l'aminoglicoside e lo inattivano.

Vie di somministrazione

Gli amminoglicosidi sono assorbiti poco nel tratto gastrointestinale; pertanto, si preferisce la somministrazione endovenosa o intramuscolare.

Tuttavia, esiste un aminoglicoside che può essere somministrato per via orale: la paromomicina. Questo farmaco può essere impiegato per il trattamento d'infezioni intestinali causate da batteri sensibili, per il trattamento di parassitosi intestinali (come l'amebiasi intestinale) e per la sterilizzazione del contenuto intestinale in preparazione ad un intervento chirurgico.

Alcuni aminoglicosidi possono essere somministrati anche per via topica, come - ad esempio - la gentamicina e la neomicina.

Effetti collaterali

Gli aminoglicosidi sono dotati di tossicità non indifferente, soprattutto a carico dell'orecchio e dei reni. In particolare, questi antibiotici possono causare problemi dell'equilibrio, perdita dell'udito e necrosi tubulare renale. Questi tipi di tossicità pare siano dovuti ad una certa affinità che gli antibiotici amminoglicosidici possiedono nei confronti delle cellule renali e delle cellule sensitive dell'orecchio interno.

Gli effetti collaterali indotti dagli aminoglicosidi sono insidiosi, poiché possono essere anche ritardati. Perciò, prima di avvertire i sintomi, i pazienti possono aver già subito gravi danni.

Infine, in seguito all'uso di antibiotici amminoglicosidici, sono stati riportati casi di blocco neuromuscolare curaro-simile. Questo tipo di effetto collaterale può aumentare la debolezza muscolare in pazienti affetti da preesistente miastenia grave o da preesistente morbo di Parkinson.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista