Allenamento e Alimentazione per Fisico Ginoide

"Ginoide" è un aggettivo qualificativo che indica la morfologia tipica del fisico femminile in età fertile.
Caratterizzata da una distribuzione adiposa più abbondante su cosce, fianchi e glutei, la conformazione ginoide (a pera) si contrappone a quella androide (a mela o centrale), invece costituita da più abbondanti depositi nel girovita (sede addominale, sia sottocutanea che viscerale).
La ripartizione del grasso corporeo è influenzata da numerosi fattori, tra i quali assumono maggiore importanza i flussi ormonali, la mappatura tessutale dei recettori e la loro sensibilità.
Attenzione però, non bisogna commettere l'errore di credere che gli estrogeni o il progesterone facciano ingrassare. Gli ormoni steroidei sessuali femminili rendono alcune zone adipose più sensibili al deposito o meno sensibili alla mobilitazione, ma nulla di più - o, al massimo, possono far "trattenere" all'organismo un po' di liquidi.
Detto questo, molte ragazze identificano l'adiposità ginoide come un inestetismo e vorrebbero ottenere una distribuzione del grasso corporeo più "armoniosa".
In questo breve articolo cercheremo di capire meglio:
- "se è realmente possibile" costruire un allenamento e un'alimentazione specifici per il fisico ginoide;
- in ogni caso, "come intervenire" e "cosa non fare" per cercare di migliorare la situazione.

Alimentazione per Fisico Ginoide
Esiste una dieta specifica per fisico ginoide?
No, non esiste alcun modo per influenzare la distribuzione adiposa con l'alimentazione.
Alcune vecchie e infondate teorie ipotizzavano che ripartendo in un certo modo i macronutrienti energetici e aumentando o diminuendo certi fattori nutrizionali si potesse in qualche modo influenzare la sensibilità del tessuto adiposo. Non esistono tuttavia prove a sostegno di tali congetture.
In caso di sovrappeso, l'unica soluzione utile è di applicare un taglio calorico, instaurando una dieta dimagrante.
Questo può essere fatto in due modi:
- Mantenendo costante l'apporto calorico e aumentando il livello di attività motoria generale, anche con allenamenti specificamente concepiti (vedi sotto) - meglio se con l'aiuto di un personal trainer;
- Riducendo l'intake energetico - meglio se con l'aiuto di un dietista - e mantenendo invariato il livello di attività motoria generale.
Il primo metodo, che implica un taglio calorico "moderato", si presta maggiormente a chi deve dimagrire "poco". Questo perché, più si è "vicini" al peso fisiologico, meno efficacie si rivela il processo di dimagrimento, maggiore è l'attitudine a perdere massa magra.
Il secondo metodo invece, potendo facilmente raggiungere un taglio calorico del 30% - instaurando un calo ponderale di 700-800 g a settimana - si presta maggiormente a chi deve dimagrire di più. Ricordiamo comunque che la dieta ipocalorica non può essere protratta a tempo indeterminato.
C'è che preferisce associare l'allenamento alla dieta fin da subito, ma il rischio è quello di rendere il taglio calorico eccessivo, quindi insostenibile.
Il tipo di dieta è sempre equilibrata, con prevalenza energetica dei carboidrati (non meno del 45%), seguiti dai grassi (intorno al 25%) e infine dalle proteine (ciò che rimane). È sempre bene verificare che le concentrazioni minerali, vitaminiche, di acqua, fibre, colesterolo, grassi saturi e zuccheri aggiunti siano adeguate.
Sindrome dell’Ovaio Policistico: incide sul fisico androide?
La sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) è una condizione disagevole che, se da un lato "potrebbe" avere un impatto negativo sulla composizione corporea femminile, dall'altro non sembrerebbe aumentare la tendenza al deposito ginoide - viceversa, essendo spesso responsabile di un aumento dei livelli di androgeni, la PCOS potrebbe invece favorire l'incremento della circonferenza addominale
La PCOS tende a ridurre la sensibilità insulinica, peggiorando la gestione alimentare dei carboidrati e la glicemia. Non venendo recepita efficacemente dal muscolo, l'insulina non riesce ad esercitare correttamente la sua funzione compartimentale e, al contrario, enfatizza la lipogenesi e il deposito adiposo.
La soluzione non è l'abbattimento drastico dei carboidrati alimentari - che non dovrebbero scendere sotto il 45% circa - bensì l'aumento dell'attività fisica auspicabile (con carico allenante significativo) e, in caso di sovrappeso, l'instaurazione di una dieta ipocalorica dimagrante.
Il lavoro muscolare e metabolico, e un bilancio energetico negativo, sono sempre responsabili di un aumento della sensibilità insulinica, di una migliore gestione dei carboidrati alimentari e del miglioramento glicemico.
Esistono anche degli integratori potenzialmente utili, come l'inositolo e la berberina.
Allenamento per Fisico Ginoide
Esiste un allenamento per fisico ginoide?
Dipende.
Se l'intento è quello di dimagrire più su cosce, fianchi e glutei, no, ad oggi non conosciamo alcun allenamento specifico per dimagrire in maniera localizzata - e questo vale, d'altro canto, anche per chi ha un fisico androide. Ad esempio, fare esercizi per l'interno coscia, non determinerà un più intenso dimagrimento in quella sede.
Se invece l'obbiettivo fosse di migliorare le proporzioni, il margine di miglioramento sarebbe maggiore. Ad esempio, lamentando dimensioni eccessive delle cosce, potrebbe avere senso ridurre gli esercizi di potenziamento specifici per questo distretto, prediligendo invece lo sviluppo delle spalle e della schiena.
È comunque bene ricordare che - soprattutto per ragioni "funzionali" - l'organismo andrebbe sempre allenato nella sua interezza, senza trascurare alcun gruppo muscolare.
Non esiste una tipologia di attività più efficacie delle altre; quella che funziona di più nel lungo termine è, di solito, la più gradita.
Certo, per lavorare sull'estetica, l'attività migliore rimane quella del bodybuilding. Questo perché, nel culturismo, l'allenamento diventa un mezzo specifico, ed acquisisce un'elevata specificità.
Oltre a migliorare le proporzioni corporee, allenandosi con i sovraccarichi è possibile prevenire il catabolismo muscolare.
Se necessario inoltre, con l'obbiettivo di aumentare il dispendio energetico globale, può essere utile cimentarsi in 2, 3 o anche 4 allenamenti aerobici a settimana.
La presenza di cellulite non dev'essere un fattore discriminante per una o l'altra attività. Non esistono tipologie di sport che peggiorano realmente questo inestetismo; all'opposto, tutte lo migliorano.
L'acido lattico non ha alcuna influenza sull'eziopatogenesi della cellulite, così come - nella persona sana - la forza di gravità e i rimbalzi della corsa non determinano, nel cronico, una maggior tendenza al ristagno di fluidi nelle gambe.
Infine è bene specificare che, nel soggetto che lamenta una distribuzione ginoide e si allena con i sovraccarichi, nell'immediato post-workout potrebbe manifestarsi un evidente gonfiore transitorio. Questo è dovuto sia al classico effetto "pump", sia ad una lievissima infiammazione locale che, d'altro canto, si risolve dopo brevissimo tempo (minuti od ore).
Cos’altro si può fare?
Nulla.
È impossibile influenzare l'orientamento del deposito o della mobilitazione del grasso nell'organismo.
Non esistono trattamenti o manipolazioni utili, se non le pratiche di pertinenza chirurgica come la liposcultura, la liposuzione, la criolipolisi ecc.
Sconsigliamo quindi di cimentarsi in pratiche inutili, come indossare abbigliamento sintetico per aumentare la sudorazione localizzata, assumere integratori "miracolosi" e dedicarsi a trattamenti manuali (ad es. massaggi) che non potrebbero in alcun modo partecipare a migliorare la situazione.
Rivolgersi a un dietista e a un personal trainer rimane l'investimento migliore e più proficuo nel lungo termine.