Ultima modifica 26.03.2020

Generalità

L'acido acetilsalicilico (o ASA) è un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS) appartenente alla famiglia dei salicilati.

È un farmaco dotato di attività antinfiammatoria, analgesica e antipiretica. Inoltre - quando utilizzato a piccole dosi - l'acido acetilsalicilico esercita un'azione antiaggregante piastrinica.

Acido Acetilsalicilico

Acido Acetilsalicilico - Struttura Chimica

L'acido acetilsalicilico è disponibile in formulazioni farmaceutiche adatte alla somministrazione per via orale e per via parenterale.

Esempi di Specialità medicinali contenenti Acido acetilsalicilico

Indicazioni

Per Cosa si Usa

L'utilizzo dell'acido acetilsalicilico per via orale è indicato per il trattamento sintomatico di:

Quando l'acido acetilsalicilico è utilizzato per via parenterale, trova impiego nel trattamento sintomatico di:

  • Infiammazioni dell'apparato muscoloscheletrico;
  • Affezioni neoplastiche;
  • Dolore post-traumatico;
  • Dolore post-operatorio.

L'acido acetilsalicilico somministrato per via orale a basse dosi, invece, è indicato per:

Avvertenze

L'acido acetilsalicilico non dovrebbe essere assunto in concomitanza ad altri FANS, in modo da evitare l'insorgenza di pericolosi effetti collaterali.
Quando si utilizza l'acido acetilsalicilico per via orale, il farmaco deve essere assunto a stomaco pieno.
L'assunzione concomitante di acido acetilsalicilico e di alcool provoca un aumento del rischio d'insorgenza di sanguinamento gastrointestinale, pertanto, tale associazione deve essere evitata.
L'acido acetilsalicilico può interferire negativamente con la fertilità femminile.
I pazienti in terapia con acido acetilsalicilico e che devono sottoporsi a un intervento chirurgico di qualsiasi entità, devono informarne il medico poiché il farmaco può favorire il sanguinamento.
L'acido acetilsalicilico deve essere utilizzato con cautela in pazienti affetti da insufficienza epatica da lieve a moderata, mentre non dovrebbe essere utilizzato in pazienti con ipoperfusione renale, patologie renali e/o insufficienza cardiaca.
L'acido acetilsalicilico può provocare crisi di broncospasmo in pazienti asmatici e in individui predisposti. Per questo motivo, i pazienti asmatici devono chiedere il consiglio del medico prima di assumere il farmaco.
Anche i pazienti che soffrono di iperuricemia o di gotta devono chiedere il consiglio del medico prima di assumere l'acido acetilsalicilico.
Infine, l'acido acetilsalicilico può provocare effetti indesiderati in grado di alterare la capacità di guidare veicoli e/o di utilizzare macchinari, perciò va usata molta cautela.

Interazioni

L'acido acetilsalicilico diminuisce la velocità di eliminazione del metotrexato (un antitumorale) aumentandone così la tossicità, soprattutto a carico del sangue. Pertanto, tale associazione deve essere evitata.
L'assunzione concomitante di acido acetilsalicilico e di anticoagulanti orali dovrebbe essere evitata, poiché vi è un aumento del rischio di sanguinamento.
Inoltre, prima di iniziare il trattamento a base di acido acetilsalicilico, è necessario informare il medico se si sta già assumendo qualcuno dei seguenti farmaci:

In ogni caso, è comunque bene informare il medico se si stanno assumendo farmaci di qualsiasi tipo, compresi i medicinali da banco e i prodotti erboristici e omeopatici.

Effetti Collaterali

L'acido acetilsalicilico può provocare diversi effetti collaterali, sebbene non tutti i pazienti li manifestino.
Il tipo di effetti indesiderati e l'intensità con cui si manifestano dipendono dalla sensibilità di ciascun individuo nei confronti del farmaco.
Di seguito sono elencati i principali effetti avversi che potrebbero manifestarsi durante il trattamento con l'acido acetilsalicilico.

Patologie del sistema emolinfopoietico

La terapia con acido acetilsalicilico può causare:

  • Prolungamento del tempo di sanguinamento;
  • Anemia in seguito a sanguinamento gastrointestinale;
  • Piastrinopenia, cioè la riduzione del numero di piastrine nel circolo ematico.

Patologie gastrointestinali

Il trattamento a base di acido acetilsalicilico può provocare:

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

La terapia con acido acetilsalicilico può causare:

Patologie del sistema nervoso

Durante il trattamento con acido acetilsalicilico possono manifestarsi capogiri, mal di testa e vertigini.

Altri effetti collaterali

Altri effetti indesiderati che possono manifestarsi nel corso della terapia con acido acetilsalicilico, sono:

Sovradosaggio

In caso d'intossicazione moderata da acido acetilsalicilico, possono manifestarsi:

Generalmente, questi sintomi possono essere controllati riducendo il dosaggio di acido acetilsalicilico somministrato.
In caso d'intossicazione grave, invece, possono manifestarsi:

L'intossicazione grave può avere esiti anche fatali.
Per questo motivo, qualora si sospetti di aver assunto dosi eccessive di acido acetilsalicilico, è necessario contattare immediatamente il medico e recarsi nel più vicino ospedale.

Meccanismo d'azione

L'acido acetilsalicilico esplica la sua azione antinfiammatoria, antipiretica, analgesica e antiaggregante piastrinica inibendo due particolari isoforme dell'enzima ciclossigenasi: la COX-1 e la COX-2.
Questi enzimi hanno il compito di convertire l'acido arachidonico in prostaglandine, prostacicline e trombossani.
La COX-1 è un'isoforma costitutiva, normalmente presente nelle cellule e coinvolta nei meccanismi di omeostasi cellulare. La COX-1 è presente anche nelle piastrine, all'interno delle quali favorisce la produzione di trombossano A2, sostanza responsabile dell'aggregazione piastrinica, quindi, anche responsabile della formazione di trombi.
La COX-2, invece, è un'isoforma inducibile che viene prodotta dalle cellule infiammatorie (citochine infiammatorie) attivate e favorisce la sintesi delle prostaglandine responsabili di infiammazione e dolore (PGG2 e PGH2) e delle prostaglandine che inducono la febbre (PGE).
Attraverso l'inibizione della COX-2, quindi, l'acido acetilsalicilico ostacola la produzione delle suddette prostaglandine esercitando la sua azione analgesica, antinfiammatoria e antipiretica.
Con l'inibizione della COX-1 presente nelle piastrine, invece, l'acido acetilsalicilico impedisce la formazione del trombossano A2, svolgendo così un'azione antiaggregante piastrinica.

Modo d'Uso - Posologia

Come accennato, l'acido acetilsalicilico è disponibile per la somministrazione orale (sotto forma di compresse, capsule molli e polvere per soluzione orale) e per la somministrazione parenterale (sotto forma di polvere e solvente per soluzione iniettabile).
Durante il trattamento con il farmaco, è necessario seguire le indicazioni fornite dal medico, sia per quanto riguarda la quantità di acido acetilsalicilico da assumere, sia per quanto riguarda la durata dello stesso trattamento.
Di seguito sono riportate alcune indicazioni sulle dosi di acido acetilsalicilico abitualmente impiegate in terapia.
I pazienti anziani potrebbero necessitare di una riduzione delle dosi di farmaco solitamente utilizzate.

Somministrazione orale

L'acido salicilico somministrato per via orale può essere utilizzato per il trattamento di stati dolorosi di diversa natura, per il trattamento della sindrome di Kawasaki nei bambini e per prevenire la formazione di coaguli nel sangue.
Per il trattamento degli stati dolorosi di diversa natura, la dose di acido acetilsalicilico abitualmente impiegata può variare dai 325 mg fino a 1000 mg, da assumersi 2-3 volte al giorno.
Per la prevenzione della formazione di coaguli nel sangue, la dose di acido acetilsalicilico solitamente utilizzata è di 75-100 mg al giorno.
Per il trattamento della sindrome di Kawasaki nei bambini, invece, la dose di acido acetilsalicilico abitualmente somministrata è di 80-100 mg/Kg di peso corporeo per i primi 14 giorni di terapia. Successivamente, la dose si riduce a 3-5 mg/Kg di peso corporeo per altre 6-8 settimane. In qualsiasi caso, è fondamentale seguire le istruzioni impartite dal medico.

Somministrazione parenterale

In questo caso, la dose di acido acetilsalicilico solitamente impiegata è di 500-1000 mg da somministrarsi ogni 6, 8 o 12 ore per via endovenosa o intramuscolare. La quantità di farmaco da assumere e la frequenza delle somministrazioni dipendono dalla gravità del dolore presentato dai pazienti.

Gravidanza e Allattamento

Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l'acido acetilsalicilico può essere utilizzato solo se il medico lo ritiene assolutamente necessario.
Nel terzo trimestre di gravidanza, invece, l'utilizzo dell'acido acetilsalicilico è controindicato, a causa dei danni che il farmaco può provocare al feto e alla madre.
Inoltre, poiché l'acido acetilsalicilico è escreto nel latte materno, il suo utilizzo è controindicato anche nelle madri che allattano al seno.

Controindicazioni

L'utilizzo dell'acido acetilsalicilico è controindicato nei seguenti casi:

  • In pazienti con ipersensibilità nota allo steso acido acetilsalicilico, ad analgesici-antipiretici e/o ad altri FANS;
  • In pazienti che hanno manifestato asma in seguito all'assunzione di altri salicilati o altri FANS;
  • In pazienti con ulcera gastrointestinale;
  • In pazienti affetti da grave insufficienza cardiaca, epatica e/o renale;
  • In pazienti con predisposizione allo sviluppo di emorragie;
  • In pazienti con carenza dell'enzima glucosio-6-fosfato deidrogenasi;
  • In pazienti già in terapia con metotrexato o con anticoagulanti orali;
  • In pazienti affetti da mastocitosi;
  • In bambini e adolescenti con meno di 16 anni di età (tranne quando il farmaco è utilizzato a basso dosaggio per il trattamento della sindrome di Kawasaki nei bambini);
  • Nell'ultimo trimestre di gravidanza;
  • Durante l'allattamento.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista