Calcio e Fosforo: Quanto Assumerne?

Calcio e Fosforo: Quanto Assumerne?
Ultima modifica 15.09.2020
INDICE
  1. Livelli di Assunzione Raccomandati
  2. Carenza
  3. Eccesso
  4. Metabolismo

Livelli di Assunzione Raccomandati

I livelli di assunzione raccomandati sono stati molto difficili da determinare in quanto, grazie alle riserve ossee, i livelli plasmatici sono mantenuti anche se l'apporto non è adeguato; per di più l'organismo mostra capacità di adattamento notevoli migliorando la capacità di assorbimento

Calcio e Fosforo: Fabbisogno, Carenza, Eccesso e Metabolismo Shutterstock

Tali capacità di assorbimento non sono neppure costanti durante l'arco della vita: la quantità di calcio assorbita si mantiene attorno al 75% sino ai 20 anni, scende al 40% nell'adulto e al 20% nell'anziano. Comunque nel primo anno di vita il fabbisogno quotidiano è di 500mg, da 1 a 6 anni di 800mg/die, da 7 a 10anni di 1000mg, da 11 a 19 anni do 1200mg, da 20 a 29 anni di 1000mg, in età adulta di 800mg; dopo i 60 anni alcuni consigliano di aumentare l'apporto sino ai 1200 mg.

Gravidanza e allattamento richiedono un surplus di 400 mg, determinato oltre che dalle perdite aumentate, dal basso livello di estrogeni.

Il fabbisogno di fosforo equivale in grammi a quello di calcio; quantità maggiori nell'adulto non creano problemi.

Per approfondire: Calcio e Fosforo

Carenza

Per quanto riguarda il calcio, le condizioni che portano alla carenza sono: deficienza di vitamina D, apporto insufficiente conseguente a diete strettamente vegetariane, malattie intestinali quali celiachia, morbo di Crohn, resezioni, gravi disfunzioni renali, carenza di estrogeni e ipoparatiroidismo. I primi sintomi sono sensazione di puntura e parestesia; il sintomo più caratteristico è la tetania, sino alle convulsioni nei casi più gravi. Nel bambino si riscontrano rachitismo e difetti di dentizione, nell'adulto osteomalacia.

La deficienza di fosforo è molto rara e conseguente di solito all'uso di antiacidi che lo sequestrano, impedendone l'assorbimento; altri casi di carenza sono stati riscontrati in caso di rialimentazione di pazienti malnutriti, se non si somministrano adeguate supplementazioni di fosforo (refeeding syndrome). La sintomatologia compare quando i livelli plasmatici scendono al di sotto di 1 mg/l ed è dovuta alla ridotta sintesi di composti ad alta energia: comprende astenia, debolezza muscolare, anoressia e malessere generale; se la condizione permane può comparire osteomalacia.

Eccesso

Per il calcio sono fortemente rare le intossicazioni, dato che soggetti sani tollerano senza alcuna conseguenza quantità fino a 2.5 g; apporti maggiori ostacolano l'assorbimento del ferro. Ipercalcemie possono essere riscontrate in soggetti con ulcera peptica che assumono grandi quantità di latte e alcol o in individui con grave insufficienza renale: in tali casi si può avere nefrocalcinosi, calcinosi extrarenale, alcalosi, iperfosforemia, oltre al ridotto assorbimento di ferro e altri minerali.

Eccessi alimentari di fosforo sono rarissimi e legati alla massiccia introduzione di lassativi a base di fosfato di alluminio.

Metabolismo

L'abbassamento della calcemia stimola la produzione di paratormone da parte delle paratiroidi. Tale ormone agisce in vari modi:

  • Aumenta il riassorbimento di calcio a livello dei tubuli renali;
  • Aumenta il riassorbimento a livello osseo;
  • Attiva l'enzima renale che idrossila in posizione 1, attivandola, la vitamina D.

A sua volta la vitamina D agisce a tutti e tre i livelli, rene, intestino e osso, per riportare la calcemia ai suoi valori normali.

Merita menzione particolare il fenomeno dell'assorbimento intestinale. Esso avviene con due modalità: transcellulare e paracellulare.

Nel primo caso il calcio attraversa un canale della membrana apicale dell'enterocita, si lega alla CaBP, attraversa il citoplasma e viene riversato nel liquido interstiziale da apposite pompe; la vitamina D interviene in tale processo favorendo la sintesi delle pompe e della CaBP, che legando il calcio, non solo gli permette di attraversare il citoplasma, ma gli impedisce di formare aggregati che bloccano il suo canale.

Anche nel secondo tipo di trasporto la vitamina D influisce, modificando particolari siti delle giunzioni e permettendo un più facile flusso dello ione; tuttavia tale meccanismo è efficace solo ad alte concentrazioni intraluminali, anche perché il flusso è permesso nei due sensi.

Se si verifica, al contrario, ipercalcemia l'organismo reagisce bloccando la sintesi di paratormone e vitamina D; la calcitonina, prodotta dalle cellule C della tiroide, ha un effetto antagonista del paratormone solo a concentrazioni farmacologiche.

Altri ormoni coinvolti nel metabolismo del calcio sono invece:

La fosfatemia invece è mantenuta costante con la regolazione dell'escrezione che risente dell'apporto con la dieta e dell'assorbimento; aumenta inoltre nell'iperparatiroidismo, nell'acidosi e in seguito ad uso di diuretici; si riscontra aumentata escrezione anche nel digiuno prolungato, causata dalla degradazione dei tessuti. L'escrezione, al contrario, diminuisce nell'ipopotassemia nell'alcalosi metabolica o respiratoria o per aumentati livelli plasmatici di insulina, glucagone, ormone tiroideo, ormone della crescita. Anche il suo assorbimento, come quello del calcio, avviene secondo due componenti, una passiva e l'altro carrier mediata, e risente della presenza di vitamina D.

L'escrezione sotto forma di urina varia tra i 100 e i 350 mg al dì. Aumenta con l'aumentare delle proteine della dieta; tuttavia spesso una dieta a ricca di proteine apporta anche fosforo che contrasta quest'effetto stimolando la produzione di paratormone.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer