Ultima modifica 26.05.2020

Per vaginismo si intende un disagio della sfera sessuale femminile.
Consiste nella contrazione muscolare riflessa della vagina e del pavimento pelvico.
Dal punto di vista sessuale, il vaginismo è fortemente invalidante, poiché ostacola “fisicamente”  la penetrazione (ovviamente necessaria al coito e agli esami ginecologici), che diventa difficile e dolorosa (dispareunia).
VaginismoHa origini emotive e psicologiche (fobia), che si ripercuotono a livello fisico. Per questo, il vaginismo viene definito un problema di natura psicosomatica.
Si tratta di un vero e proprio “riflesso” nervoso e la sua manifestazione non dipende dalla volontà della persona che ne è afflitta. Viene classificato in 4 livelli di gravità. In genere è permanente e solo raramente risulta transitorio.
Il vaginismo NON rientra nelle forme di frigidità; infatti le donne che ne soffrono mantengono la libido e la capacità di raggiungere l'orgasmo con la stimolazione della clitoride.
NB: L'attrazione fisica nei confronti del partner non è una causa di vaginismo.
Purtroppo, anche raggiungendo un equilibrio tra le esigenze sessuali, si possono manifestare diversi problemi nel tentativo di un concepimento.


Il materiale pubblicato ha lo scopo di permettere il rapido accesso a consigli, suggerimenti e rimedi di carattere generale che medici e libri di testo sono soliti dispensare per il trattamento del vaginismo; tali indicazioni non devono in alcun modo sostituirsi al parere del medico curante o di altri specialisti sanitari del settore che hanno in cura il paziente.

Cosa Fare

  • Non esiste un protocollo preventivo efficace verso il vaginismo; tuttavia, esiste una serie di errori da NON commettere. Trattandosi di un disagio ad eziologia psicosomatica, ciò che nuoce a un soggetto potrebbe risultare totalmente innocuo per altri e viceversa.
  • Riconoscere e valutare obbiettivamente i sintomi del vaginismo, senza però auto-convincersi di esserne afflitti prima di aver ricevuto una diagnosi medica:
    • Contrazione del perineo, della vulva e dell'orifizio vaginale.
    • Dolore durante la penetrazione fino all'impossibilità.
    • Caratteristiche di insorgenza improvvisa e involontaria.
  • Comprendere le cause del vaginismo: può aiutare la donna a identificare il disturbo e a valutarne la gravità, a ridurlo, a conviverci o a tentare di guarirlo:
    • Cause di natura psicologica. Hanno alla base uno o più traumi emotivi riconducibili alla penetrazione:
      • Fallimento o dolore nei primi tentativi di penetrazione.
      • Esperienze di abuso sessuale.
      • Caratteristiche soggettive della donna, soprattutto riguardanti la storia di vita sessuale.
    • D'altro canto, una buona parte di popolazione femminile non lamenta alcuna esperienza negativa e mostra una predisposizione individuale. Questa riguarda la gestione emotiva e il rapporto con il proprio corpo. Ad esempio:
  • Recarsi da uno specialista: la prima figura di riferimento è il ginecologo, che si occuperà di verificare la totale assenza di cause patologiche.
  • Con una diagnosi concreta di vaginismo, è importante informare il partner.
  • Il partner maschile dovrebbe assecondare la reazione della donna al problema. Eventuali reazioni negative si dimostrerebbero assolutamente controproducenti.
  • Se possibile, avere rapporti sessuali appaganti e regolari in assenza di penetrazione.
  • Dal punto di vista curativo, i trattamenti possibili sono:
    • Terapia sessuologica o psico-sessuologica. Consiste nell'associazione tra psicoterapia e training di gestione della risposta muscolare. I mezzi sono:
      • Tecniche di rilassamento indotto e autogeno.
      • Gestione dei meccanismi psicofisiologici.
      • Assegnazione di esercizi (per così dire) da eseguire privatamente (terapia sessuale). NB: Se presente, è fondamentale la partecipazione del partner.
      • Terapia farmacologica: ansiolitici, antidepressivi e miorilassanti.
  • Nel caso in cui la coppia desideri una gravidanza, è buona norma non escludere aiuti tecnologici per il concepimento. Ad ogni modo, risulta fondamentale evitare di colpevolizzare l'altra metà della coppia (da un lato potrebbe peggiorare il vaginismo, dall'altro favorire l'insorgenza di problemi per il maschio).

Cosa NON Fare

  • Convincersi di possedere una vagina troppo stretta per affrontare il coito: la capacità di dilatazione della vagina è molto elevata per qualunque donna e non ha alcuna rilevanza nell'insorgenza del vaginismo.
  • Ignorare i sintomi del vaginismo.
  • Non informare e coinvolgere il partner.
  • Colpevolizzare se stesse o il partner.
  • Evitare il problema e chiudersi in se stesse.
  • Trovare scuse per evitare di rivolgersi a uno specialista.
  • Rassegnarsi.
  • Forzare il coito provando dolore e aggravando la situazione.
  • Ostacolare la ricerca (in terapia) delle possibili cause.
  • Reprimersi, limitarsi o non accettare la propria sessualità.
  • Rifiutare la menopausa e ciò che comporta.
  • Per il partner maschile: esercitare pressioni psicologiche, mostrare un disagio rilevante, obbligare a una scelta, estraniarsi, chiudere il dialogo, forzare il coito, interrompere i rapporti sessuali e dare un'importanza primaria alla penetrazione.
  • Non eseguire o abbandonare precocemente la terapia sessuologica o psico-sessuologica: per essere efficace può durare anche diversi anni.
  • Rifiutare la terapia farmacologica.
  • Se sospirata, abbandonare l'idea di una gravidanza.

Cosa Mangiare

Non esiste una dieta specifica per la cura del vaginismo. Tuttavia, alcuni consigli si possono dimostrare utili:

  • Equilibrio nutrizionale e buona ripartizione dei pasti: una dieta corretta partecipa a regolarizzare lo stile di vita. A sua volta, uno stile di vita regolare contribuisce ad aumentare la tranquillità e a ridurre lo stress. Si consiglia di:
  • Consumare pasti non troppo abbondanti o tardivi in previsione del coito: la sensazione di pienezza gastrica può ridurre la libido, invece necessaria durante la terapia per il vaginismo.
  • In assenza di una terapia farmacologica, consumare un'unità alcolica (bicchiere di vino o bottiglia piccola di birra) nel pasto che precede il coito può favorire il rilassamento mentale. ATTENZIONE a non esagerare!

Cosa NON Mangiare

Non esistono alimenti meno consigliati di altri. Tuttavia, si raccomanda di evitare:

  • Diete monotematiche.
  • Dieta vegana.
  • Dieta priva di ortaggi e verdure.
  • Diete basate esclusivamente su:
    • Cibi cotti.
    • Cibi conservati.
  • Si consiglia di evitare l'abuso alcolico. Oltre a compromettere il metabolismo, l'assorbimento intestinale e la salute in genere, può determinare sonnolenza e calo della libido.
  • E' necessario consumare la giusta quantità di carboidrati: le diete troppo povere di glucidi (soprattutto quando carenti anche di grassi) sono responsabili di un peggioramento dell'umore e di una sensazione di malessere generalizzato.

Cure e Rimedi Naturali

  • Sono propedeutiche alla terapia psico-sessuologica tutte le attività che migliorano il rilassamento (non importa se agiscono per autosuggestione o grazie a meccanismi fisiologici reali):

Cure Farmacologiche

  • Inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI): aiutano a ridurre l'ansia.
  • Diazepam: contribuisce a diminuire l'ipertono muscolare.
  • Miorilassanti: da usare nei casi più gravi. Alcuni specialisti suggeriscono l'impiego di tossina botulinica iniettabile.

Prevenzione

  • La prevenzione del vaginismo si basa fondamentalmente sulla ragionevolezza e sulla logica:
    • Prima di tutto, l'educazione: creare tabù, false convinzioni, restrizioni e paure è estremamente predisponente all'insorgenza del vaginismo.
    • Consapevolmente all'avvenimento di abusi sessuali, cercare immediatamente un aiuto psicologico.
    • Garantire un buon affiatamento e la comprensione reciproca nella coppia: un comportamento egoista e non ragionevole da parte del partner maschile è controproducente, così come lo è una mancanza di comunicazione da parte della donna. Simili atteggiamenti possono essere responsabili dell'insorgenza di vaginismo anche dopo molti anni di relazione, ad esempio nella fase di menopausa o durante periodi emotivamente difficili per la donna (lutto, separazione da un figlio ecc).
    • Non ignorare i problemi relazionali: il superamento di certi ostacoli e il raggiungimento della tranquillità emotiva-sentimentale favoriscono il ripristino dell'equilibrio psicologico. E' fondamentale prendere in considerazione qualunque possibilità ed essere disposti al cambiamento, ma senza per questo agire frettolosamente. Alcune problematiche possono essere risolte solo impiegando molto tempo (che si tratti di modifica del comportamento/atteggiamento o rottura del rapporto).
    • Accettare il proprio orientamento sessuale e le fantasie: il vaginismo si può manifestare anche nelle donne omosessuali o bisessuali represse.

Trattamenti Medici

  • L'unico trattamento medico invasivo consiste nell'iniezione localizzata di tossina botulinica. Viene utilizzata come potente miorilassante, ma rappresenta “l'ultima spiaggia” del trattamento curativo (generalmente nel vaginismo di III e IV grado). La tossina botulinica ha una durata variabile (alcuni mesi), dopodiché andrebbe ripetuta. Viene iniettata prevalentemente nel muscolo elevatore dell'ano, quello maggiormente responsabile dello spasmo tipico del vaginismo.

Autore

Dott. Riccardo Borgacci

Dott. Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer