Rimedi per il Dolore alla Cuffia dei Rotatori
Cuffia dei rotatori è il nome comunemente utilizzato per indicare il complesso muscolare della spalla, l'articolazione più mobile del corpo umano.
Questa giuntura è tanto complessa quanto delicata, e rientra nella lista delle articolazioni più soggette a infortunio e degrado.
Oltre ai disagi ossei e legamentosi (artrosi, artriti, fratture, distorsione, lussazione ecc), la spalla può andare incontro alla compromissione dei tendini e dei muscoli tipici della “cuffia”.
Il dolore scatenato dalle varie patologie è definito genericamente “periartrite”; tuttavia, ogni quadro clinico dovrebbe necessitare una terapia specifica e appropriata.
Di tutti i disagi, quello più frequente è senz'altro la tendinopatia (tendinite, calcificazioni, rottura ecc); seguono gli infortuni acuti, le artrosi e le irradiazioni dolorose che partono dalla cervicale.
La cuffia dei rotatori è composta da 5 articolazioni, 26 muscoli e almeno il doppio dei tendini. Si tratta di una struttura molto complessa e la lesione potrebbe localizzarsi in una qualunque delle molte sedi.
Statisticamente le zone di maggior interesse sono i tendini dei muscoli sovraspinato e sottospinato.
Il materiale pubblicato ha lo scopo di permettere il rapido accesso a consigli, suggerimenti e rimedi di carattere generale che medici e libri di testo sono soliti dispensare per il trattamento del Dolore alla Cuffia dei Rotatori; tali indicazioni non devono in alcun modo sostituirsi al parere del medico curante o di altri specialisti sanitari del settore che hanno in cura il paziente.
Cosa Fare
- Prevenzione: essenziale soprattutto quando il soggetto è cosciente di una predisposizione familiare, ha una storia clinica associata o riconosce altri fattori legati all'aumento del rischio (elementi ambientali).
- Riconoscimento dei sintomi: per accelerare i tempi diagnostici è necessario che il soggetto abbia coscienza di quali “potrebbero” essere i sintomi correlati; ad esempio:
- Sofferenza durante:
- Esecuzione di movimenti specifici.
- Palpazione in distretti specifici.
- Rigidità articolare, prima mattutina associata a dolore e poi costante.
- Sensazione di instabilità, soprattutto durante gesti specifici e nei casi più intensi anche a riposo.
NB. La funzionalità è generalmente compromessa a causa dell'indebolimento muscolare e dell'assottigliamento, dell'allungamento e fdella ragilità dei tendini.
- In presenza di sintomi suggestivi, sottoporsi a visita medica generica e successivamente ortopedica con:
- Anamnesi: valutazione funzionale (test della cuffia dei rotatori), palpazione ecc.
- Esami diagnostici con immagini (anche per escludere altre patologie o comorbilità):
- Modifica dello stile di vita: in parte uguale a certi accorgimenti preventivi, include soprattutto:
- Correzione dei movimenti che implicano l'attivazione della spalla e dei muscoli-tendini specifici.
- Adeguamento dei sovraccarichi.
- Se necessaria, correzione della tecnica sportiva-motoria (ad esempio la bracciata a dorso nel nuoto).
- Scelta di strumenti e ausili più adatti e/o impiego di metodi automatizzati in certe fasi lavorative.
- Applicazione della terapia conservativa e/o della chirurgia:
- Terapia conservativa:
- Scarico della cuffia dei rotatori dagli stimoli potenzialmente nocivi.
- Ginnastica preventiva per il rinforzo dei muscoli ipotrofici e stretching.
- Crioterapia o terapia del freddo: utile nella fase acuta, agisce diminuendo l'infiammazione e calmando il dolore.
- Se è presente una lesione cronica o lieve dei tendini, alcuni specialisti suggeriscono la terapia del caldo per migliorare la vascolarizzazione e facilitare la guarigione (da evitare in caso di lesione acuta con rottura dei vasi).
- Farmaci di tipo antinfiammatorio (non steroidei o corticosteroidi).
- Trattamenti medici: utili alla riduzione dell'infiammazione e del dolore oltre che allo stimolo della riparazione tissutale.
- Chirurgia: impiegata quando i tendini si calcificano o si rompono, o quando sono presenti altre complicazioni (speroni ossei, compromissione dei legamenti ecc).
- Preparazione all'intervento e riabilitazione post-chirurgica: di tipo fisioterapico e di potenziamento.
- Gli esercizi di rinforzo (da eseguire con gli elastici) più utilizzati agiscono sul sovraspinato e sull'infraspinato; sono: alzate laterali (movimento controllato) abbinate ad esercizi di rotazione esterna della scapola, pulley, vertical row con impugnatura alta e T bar.
Cosa NON Fare
- Fare uso di steroidi anabolizzanti incrementando molto la forza rispetto alla resistenza dei tendini.
- Trascurare la prevenzione.
- Ignorare i sintomi che potenzialmente garantirebbero una diagnosi precoce.
- Curarsi autonomamente: questo non permette una diagnosi certa e aumenta il rischio di peggioramento della patologia.
- Non approfondire l'anamnesi medica effettuando le indagini di immaginografia.
- Conservare le abitudini lavorative, gli hobby, le attività sportive e più in generale quelle scorrette o dolorose.
- Effettuare esercizi di potenziamento dannosi per i distretti coinvolti:
- Per le lesioni del muscolo sovraspinato e strutture annesse bisogna evitare: shoulder press, lento con bilanciere e lento con manubri (davanti e dietro), lat machine posteriore, alzate laterali pesanti e violente, tirate al mento.
- Per le lesioni del muscolo infraspinato e strutture annesse bisogna evitare: chest press, press con manubri, distensioni in panca piana e inclinata.
- Seguire scorrettamente o in maniera discontinua la terapia (farmaci, fisioterapia, trattamenti medici ecc).
- Escludere l'intervento chirurgico quando necessario.
Cosa Mangiare
Non esiste una dieta idonea alla prevenzione o alla cura delle lesioni della cuffia dei rotatori. Tuttavia, lo stato nutrizionale può incidere positivamente o negativamente sullo stato infiammatorio.
- Potrebbe essere utile aumentare l'apporto dei nutrienti con spiccata funzione antinfiammatoria:
- Omega 3: sono l'acido eicosapentaenoico (EPA), docosaesaenoico (DHA) e alfa linolenico (ALA). Esercitano un ruolo antinfiammatorio. I primi due sono biologicamente molto attivi e si trovano prevalentemente in: sarda, sgombro, palamita, alaccia, aringa, alletterato, ventresca di tonno, aguglia, alghe, krill ecc. Il terzo è meno attivo, ma costituisce un precursore di EPA; è contenuto principalmente nella frazione grassa di certi alimenti di origine vegetale e negli oli di: soia, semi di lino, semi di kiwi, semi di uva ecc.
- Antiossidanti:
- Vitaminici: le vitamine antiossidanti sono i carotenoidi (provitamina A), la vitamina C e la vitamina E. I carotenoidi sono contenuti negli ortaggi e nei frutti rossi o arancioni (albicocche, peperone, melone, pesche, carote, zucca, pomodori ecc); sono presenti anche nei crostacei e nel latte. La vitamina C è tipica della frutta acidula e di alcune verdure (limoni, arance, mandarini, pompelmi, kiwi, peperoni, prezzemolo, cicoria, lattuga, pomodori, cavoli ecc). La vitamina E è reperibile nella porzione lipidica di molti semi e relativi oli (germe di grano, germe di mais, sesamo, kiwi, vinaccioli ecc).
- Minerali: zinco e selenio. Il primo è contenuto soprattutto in: fegato, carne, latte e derivati, alcuni molluschi bivalvi (soprattutto ostriche). Il secondo è contenuto soprattutto in: carne, prodotti della pesca, tuorlo d'uovo, latte e derivati, alimenti arricchiti (patate ecc).
- Polifenolici: fenoli semplici, flavonoidi, tannini. Ne sono ricchissimi: ortaggi (cipolla, aglio, agrumi, ciliegie ecc), frutta e relativi semi (melograno, uva, frutti di bosco ecc), vino, semi oleosi, caffè, tè, cacao, leguminose e cereali integrali ecc.
Cosa NON Mangiare
- Eliminare gli alcolici: compromettono il metabolismo farmacologico.
Cure e Rimedi Naturali
- Stretching statico o dinamico: i muscoli poco elastici (in particolare se ipertrofici) sono più soggetti a infortunio e tendono a sollecitare eccessivamente i tendini durante l'allungamento. Ecco perché lo stretching è considerato sia preventivo che riabilitativo.
- Esercizi motori per il rinforzo: usati nella terapia conservativa, nella preparazione all'intervento e nella riabilitazione successiva. Sono particolarmente utili nella tendinite della spalla dove la causa scatenante è una riduzione del tono muscolare che provoca la distensione dei tendini.
ATTENZIONE! E' sconsigliabile forzare eccessivamente lo stretching e la ginnastica di rinforzo; oltre a generare dolore, potrebbero favorire la rottura di un tendine particolarmente assottigliato.
- Crioterapia: la terapia col freddo è utile nella riduzione del dolore e dell'infiammazione. Va eseguita 2 o 3 volte al giorno. Il ghiaccio non dev'essere applicato direttamente; al contrario, va inserito in una borsa contenitiva con acqua e applicato interponendo un panno di lana a protezione della pelle.
- Terapia col calore: aumenta il flusso di sangue e può velocizzare il recupero di una lesione tendinea. Non dev'essere utilizzata in presenza di lesioni vascolari.
- Tutori: di vario genere, possono essere utili per limitare i movimenti della cuffia dei rotatori o per supportarla dopo un intervento chirurgico.
Cure Farmacologiche
L'infiammazione può provocare delle tendinopatie gravi che indeboliscono eccessivamente i tendini e generano delle calcificazioni.
Le cure farmacologiche per il dolore alla cuffia dei rotatori sono principalmente di tipo antinfiammatorio.
- Antinfiammatori non steroidei (FANS):
- Sistemici a uso orale: sono più utilizzati rispetto a quelli topici, in quanto le strutture della cuffia dei rotatori sono difficili da raggiungere mediante l'applicazione cutanea. Risultano anche più potenti rispetto alle pomate e ai gel. Possono richiedere l'uso di un gastroprotettore. Chi soffre di disordini epatici o renali non sempre è in grado di assumerli.
- Ibuprofene: ad esempio Brufen ®, Moment ®, Spidifen ®, Nurofen ®, Arfen ®, Actigrip febbre e dolore ® e Vicks febbre e dolore ®).
- Ketoprofene: ad esempio Artrosilene ®, Orudis ®, Oki ®, Fastum gel ®, Flexen "Retard" ® e Ketodol ®.
- Diclofenac: ad esempio Dicloreum ®, Deflamat ®, Voltaren Emulgel ® e Flector ®.
- Naprossene: ad esempio Momendol ®, Synflex ® e Xenar ®.
- A uso topico: sono prevalentemente delle pomate o gel. Hanno il vantaggio di agire localmente e senza affaticare eccessivamente lo stomaco e il fegato; tuttavia risultano scarsamente efficaci. NON si tratta della categoria farmacologica più idonea e insistere a lungo con il loro utilizzo potrebbe favorire il peggioramento dell'infiammazione.
- Corticosteroidi:
- Iniettabili o per via orale: vengono utilizzati solo nel caso in cui i FANS orali non siano ben tollerati per: allergia, ulcera gastrica, diabete ecc. Utilizzando quelli iniettabili per lunghi periodi si possono verificare molti effetti collaterali sui tessuti connettivi, in particolare sui tendini. D'altro canto rappresentano la soluzione farmacologica più drastica ed efficace.
Prevenzione
La prevenzione del dolore localizzato nella spalla interessa soprattutto i disagi legati all'infiammazione tendinea.
- In tal caso, la prima regola è senz'altro quella di porre molta cura ai movimenti da eseguire:
- Prima dei gesti sportivi è fondamentale un riscaldamento accurato.
- Controllare i movimenti in massima escursione articolare..
- Non sovraccaricare la spalla in posture poco naturali.
- Per gli sportivi è fondamentale curare la preparazioni fisica anche sotto l'aspetto dell'elasticità e della mobilità (stretching ecc).
- In caso di difetti posturali è necessario correggerli; ad esempio, l'ipercifosi dorsale può essere causa o aggravamento dell'infiammazione alla cuffia dei rotatori.
- In presenza di una sintomatologia dolorosa o riconducibile all'instabilità articolare, rivolgersi al medico.
- Se la diagnosi è positiva, attivarsi per:
- Ottimizzare il trofismo muscolare.
- Guadagnare la stabilità della cuffia articolare.
- Migliorare l'integrità dei tendini.
- Eventualmente, rimuovere chirurgicamente o con trattamenti medici le calcificazioni tendinee o gli speroni ossei.
- Evitare di creare scompensi tra la resistenza dei tendini e la forza muscolare (come avviene per l'utilizzo di steroidi anabolizzanti nello sport).
- Rivedere gli strumenti e gli ausili manuali nelle attività lavorative, negli hobby e nello sport, sia in termini ergonomici che di peso.
Trattamenti Medici
- Tecarterapia: è un metodo terapeutico che sfrutta un condensatore elettrico per curare gli infortuni muscolo articolari e le tendinopatie. Il meccanismo della tecarterapia si basa sul ripristino della carica elettrica nelle cellule lesionate, per fare si che si rigenerino più rapidamente.
- Laserterapia: è un trattamento che sfrutta i raggi elettromagnetici direttamente sulla zona interessata. Il fascio di elettroni del laser agisce sulla membrana cellulare e sui mitocondri, incrementando l'attività metabolica, riducendo il dolore e l'infiammazione, creando vasodilatazione e aumentando il drenaggio linfatico.
- Ultrasuoni: questo sistema sfrutta le onde acustiche ad alta frequenza. E' molto utile come antinfiammatorio, stimolante del riassorbimento edematoso e per sciogliere le aderenze che si formano durante la guarigione. Produce calore e aumenta la permeabilità delle membrane cellulari.
- Onde d'urto (Extracorporeal Shock Wave Terapy): sgretolano le calcificazioni tendinee di modesta entità. Si basano sulla liberazione localizzata di impulsi acustici.
- Kinesio taping: non è molto efficace per la cuffia dei rotatori. Può essere utilizzato nelle forme più lievi. Sfrutta la trazione delle bende adesive ed elastiche, che talvolta contengono piccole concentrazioni farmacologiche di antinfiammatori, applicate sulla pelle. Dovrebbero avere una funzione drenante, leggermente antidolorifica-antinfiammatoria e di tutore.
- Chirurgia: è essenziale per la riparazione di una rottura totale dei tendini lesionati e talvolta per la rimozione delle calcificazioni (si veda artroscopia della spalla).
- Fisioterapia, stretching potenziamento: utili nella terapia conservativa e sia prima che dopo l'intervento chirurgico. Migliorano la forza muscolare, prevengono/curano la rigidità e ottimizzano il recupero funzionale.