Rimedi per il Dolore alla Cuffia dei Rotatori

Ultima modifica 26.05.2020

Cuffia dei rotatori è il nome comunemente utilizzato per indicare il complesso muscolare della spalla, l'articolazione più mobile del corpo umano.
Questa giuntura è tanto complessa quanto delicata, e rientra nella lista delle articolazioni più soggette a infortunio e degrado.
rimedi dolore alla cuffia dei rotatoriOltre ai disagi ossei e legamentosi (artrosi, artriti, fratture, distorsione, lussazione ecc), la spalla può andare incontro alla compromissione dei tendini e dei muscoli tipici della “cuffia”.
Il dolore scatenato dalle varie patologie è definito genericamente “periartrite”; tuttavia, ogni quadro clinico dovrebbe necessitare una terapia specifica e appropriata.
Di tutti i disagi, quello più frequente è senz'altro la tendinopatia (tendinite, calcificazioni, rottura ecc); seguono gli infortuni acuti, le artrosi e le irradiazioni dolorose che partono dalla cervicale.
La cuffia dei rotatori è composta da 5 articolazioni, 26 muscoli e almeno il doppio dei tendini. Si tratta di una struttura molto complessa e la lesione potrebbe localizzarsi in una qualunque delle molte sedi.
Statisticamente le zone di maggior interesse sono i tendini dei muscoli sovraspinato e sottospinato.


Il materiale pubblicato ha lo scopo di permettere il rapido accesso a consigli, suggerimenti e rimedi di carattere generale che medici e libri di testo sono soliti dispensare per il trattamento del Dolore alla Cuffia dei Rotatori; tali indicazioni non devono in alcun modo sostituirsi al parere del medico curante o di altri specialisti sanitari del settore che hanno in cura il paziente.

Cosa Fare

  • Prevenzione: essenziale soprattutto quando il soggetto è cosciente di una predisposizione familiare, ha una storia clinica associata o riconosce altri fattori legati all'aumento del rischio (elementi ambientali).
  • Riconoscimento dei sintomi: per accelerare i tempi diagnostici è necessario che il soggetto abbia coscienza di quali “potrebbero” essere i sintomi correlati; ad esempio:
    • Sofferenza durante:
      • Esecuzione di movimenti specifici.
      • Palpazione in distretti specifici.
    • Rigidità articolare, prima mattutina associata a dolore e poi costante.
    • Sensazione di instabilità, soprattutto durante gesti specifici e nei casi più intensi anche a riposo.

NB. La funzionalità è generalmente compromessa a causa dell'indebolimento muscolare e dell'assottigliamento, dell'allungamento e fdella ragilità dei tendini.

  • In presenza di sintomi suggestivi, sottoporsi a visita medica generica e successivamente ortopedica con:
  • Modifica dello stile di vita: in parte uguale a certi accorgimenti preventivi, include soprattutto:
    • Correzione dei movimenti che implicano l'attivazione della spalla e dei muscoli-tendini specifici.
    • Adeguamento dei sovraccarichi.
    • Se necessaria, correzione della tecnica sportiva-motoria (ad esempio la bracciata a dorso nel nuoto).
    • Scelta di strumenti e ausili più adatti e/o impiego di metodi automatizzati in certe fasi lavorative.
  • Applicazione della terapia conservativa e/o della chirurgia:
    • Terapia conservativa:
      • Scarico della cuffia dei rotatori dagli stimoli potenzialmente nocivi.
      • Ginnastica preventiva per il rinforzo dei muscoli ipotrofici e stretching.
      • Crioterapia o terapia del freddo: utile nella fase acuta, agisce diminuendo l'infiammazione e calmando il dolore.
        • Se è presente una lesione cronica o lieve dei tendini, alcuni specialisti suggeriscono la terapia del caldo per migliorare la vascolarizzazione e facilitare la guarigione (da evitare in caso di lesione acuta con rottura dei vasi).
      • Farmaci di tipo antinfiammatorio (non steroidei o corticosteroidi).
      • Trattamenti medici: utili alla riduzione dell'infiammazione e del dolore oltre che allo stimolo della riparazione tissutale.
    • Chirurgia: impiegata quando i tendini si calcificano o si rompono, o quando sono presenti altre complicazioni (speroni ossei, compromissione dei legamenti ecc).
      • Preparazione all'intervento e riabilitazione post-chirurgica: di tipo fisioterapico e di potenziamento.
  • Gli esercizi di rinforzo (da eseguire con gli elastici) più utilizzati agiscono sul sovraspinato e sull'infraspinato; sono: alzate laterali (movimento controllato) abbinate ad esercizi di rotazione esterna della scapola, pulley, vertical row con impugnatura alta e T bar.

Cosa NON Fare

  • Fare uso di steroidi anabolizzanti incrementando molto la forza rispetto alla resistenza dei tendini.
  • Trascurare la prevenzione.
  • Ignorare i sintomi che potenzialmente garantirebbero una diagnosi precoce.
  • Curarsi autonomamente: questo non permette una diagnosi certa e aumenta il rischio di peggioramento della patologia.
  • Non approfondire l'anamnesi medica effettuando le indagini di immaginografia.
  • Conservare le abitudini lavorative, gli hobby, le attività sportive e più in generale quelle scorrette o dolorose.
  • Effettuare esercizi di potenziamento dannosi per i distretti coinvolti:
  • Seguire scorrettamente o in maniera discontinua la terapia (farmaci, fisioterapia, trattamenti medici ecc).
  • Escludere l'intervento chirurgico quando necessario.

Cosa Mangiare

Non esiste una dieta idonea alla prevenzione o alla cura delle lesioni della cuffia dei rotatori. Tuttavia, lo stato nutrizionale può incidere positivamente o negativamente sullo stato infiammatorio.

Cosa NON Mangiare

Cure e Rimedi Naturali

  • Stretching statico o dinamico: i muscoli poco elastici (in particolare se ipertrofici) sono più soggetti a infortunio e tendono a sollecitare eccessivamente i tendini durante l'allungamento. Ecco perché lo stretching è considerato sia preventivo che riabilitativo.
  • Esercizi motori per il rinforzo: usati nella terapia conservativa, nella preparazione all'intervento e nella riabilitazione successiva. Sono particolarmente utili nella tendinite della spalla dove la causa scatenante è una riduzione del tono muscolare che provoca la distensione dei tendini.

ATTENZIONE! E' sconsigliabile forzare eccessivamente lo stretching e la ginnastica di rinforzo; oltre a generare dolore, potrebbero favorire la rottura di un tendine particolarmente assottigliato.

  • Crioterapia: la terapia col freddo è utile nella riduzione del dolore e dell'infiammazione. Va eseguita 2 o 3 volte al giorno. Il ghiaccio non dev'essere applicato direttamente; al contrario, va inserito in una borsa contenitiva con acqua e applicato interponendo un panno di lana a protezione della pelle.
  • Terapia col calore: aumenta il flusso di sangue e può velocizzare il recupero di una lesione tendinea. Non dev'essere utilizzata in presenza di lesioni vascolari.
  • Tutori: di vario genere, possono essere utili per limitare i movimenti della cuffia dei rotatori o per supportarla dopo un intervento chirurgico.

Cure Farmacologiche

L'infiammazione può provocare delle tendinopatie gravi che indeboliscono eccessivamente i tendini e generano delle calcificazioni.
Le cure farmacologiche per il dolore alla cuffia dei rotatori sono principalmente di tipo antinfiammatorio.

Prevenzione

La prevenzione del dolore localizzato nella spalla interessa soprattutto i disagi legati all'infiammazione tendinea.

  • In tal caso, la prima regola è senz'altro quella di porre molta cura ai movimenti da eseguire:
  • Per gli sportivi è fondamentale curare la preparazioni fisica anche sotto l'aspetto dell'elasticità e della mobilità (stretching ecc).
  • In caso di difetti posturali è necessario correggerli; ad esempio, l'ipercifosi dorsale può essere causa o aggravamento dell'infiammazione alla cuffia dei rotatori.
  • In presenza di una sintomatologia dolorosa o riconducibile all'instabilità articolare, rivolgersi al medico.
  • Se la diagnosi è positiva, attivarsi per:
    • Ottimizzare il trofismo muscolare.
    • Guadagnare la stabilità della cuffia articolare.
    • Migliorare l'integrità dei tendini.
    • Eventualmente, rimuovere chirurgicamente o con trattamenti medici le calcificazioni tendinee o gli speroni ossei.
  • Evitare di creare scompensi tra la resistenza dei tendini e la forza muscolare (come avviene per l'utilizzo di steroidi anabolizzanti nello sport).
  • Rivedere gli strumenti e gli ausili manuali nelle attività lavorative, negli hobby e nello sport, sia in termini ergonomici che di peso.

Trattamenti Medici

  • Tecarterapia: è un metodo terapeutico che sfrutta un condensatore elettrico per curare gli infortuni muscolo articolari e le tendinopatie. Il meccanismo della tecarterapia si basa sul ripristino della carica elettrica nelle cellule lesionate, per fare si che si rigenerino più rapidamente.
  • Laserterapia: è un trattamento che sfrutta i raggi elettromagnetici direttamente sulla zona interessata. Il fascio di elettroni del laser agisce sulla membrana cellulare e sui mitocondri, incrementando l'attività metabolica, riducendo il dolore e l'infiammazione, creando vasodilatazione e aumentando il drenaggio linfatico.
  • Ultrasuoni: questo sistema sfrutta le onde acustiche ad alta frequenza. E' molto utile come antinfiammatorio, stimolante del riassorbimento edematoso e per sciogliere le aderenze che si formano durante la guarigione. Produce calore e aumenta la permeabilità delle membrane cellulari.
  • Onde d'urto (Extracorporeal Shock Wave Terapy): sgretolano le calcificazioni tendinee di modesta entità. Si basano sulla liberazione localizzata di impulsi acustici.
  • Kinesio taping: non è molto efficace per la cuffia dei rotatori. Può essere utilizzato nelle forme più lievi. Sfrutta la trazione delle bende adesive ed elastiche, che talvolta contengono piccole concentrazioni farmacologiche di antinfiammatori, applicate sulla pelle. Dovrebbero avere una funzione drenante, leggermente antidolorifica-antinfiammatoria e di tutore.
  • Chirurgia: è essenziale per la riparazione di una rottura totale dei tendini lesionati e talvolta per la rimozione delle calcificazioni (si veda artroscopia della spalla).
  • Fisioterapia, stretching potenziamento: utili nella terapia conservativa e sia prima che dopo l'intervento chirurgico. Migliorano la forza muscolare, prevengono/curano la rigidità e ottimizzano il recupero funzionale.

Autore

Dott. Riccardo Borgacci

Dott. Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer