Rimedi per la Distorsione della Caviglia

Ultima modifica 16.06.2020
INDICE
  1. Cosa Fare
  2. Cosa NON Fare
  3. Cosa Mangiare
  4. Cosa NON Mangiare
  5. Cure e Rimedi Naturali
  6. Cure Farmacologiche
  7. Prevenzione
  8. Trattamenti Medici

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La distorsione della caviglia è un trauma che interessa l'articolazione posta tra la gamba e il piede.
Si tratta di uno tra gli infortuni più frequenti nello sport (pallavolo, basket, calcio, rugby, atletica ecc.), ma anche nella vita di tutti i giorni.
La distorsione della caviglia è una lesione che interessa soprattutto i legamenti, ma talvolta non risparmia i muscoli e i tendini limitrofi.
La distorsione alla caviglia è un fenomeno che ha luogo quando l'escursione articolare della caviglia oltrepassa il limite fisiologico, soprattutto in maniera incontrollata e passiva.
Di solito, questo infortunio è il risultato di un singolo episodio (la cosiddetta “storta”) e prende il nome di “distorsione acuta”. Tuttavia, non sono rari i casi di distorsione cronica, ovvero la compromissione articolare dovuta alla ripetizione di più stimoli meno intensi.
Il danno avviene principalmente con i movimenti di rotazione interna (più frequente) o esterna del piede.

Rimedi Distorsione alla Caviglia
Il materiale pubblicato ha lo scopo di permettere il rapido accesso a consigli, suggerimenti e rimedi di carattere generale che medici e libri di testo sono soliti dispensare per il trattamento della Distorsione della Caviglia; tali indicazioni non devono in alcun modo sostituirsi al parere del medico curante o di altri specialisti sanitari del settore che hanno in cura il paziente.

Cosa Fare

  • L'infortunio articolare può essere molto difficile da guarire, anche più di una frattura ossea. Ciò significa che il fattore più importante è la prevenzione (vedi sotto).
  • In caso di infortunio, è necessario capire immediatamente se si tratta di una distorsione alla caviglia o di un trauma minore. Il dubbio deve sorgere in presenza di sintomi come:
    • Dolore.
    • Limitazione della mobilità.
    • Gonfiore.
    • Edema.
  • La gravità di una distorsione alla caviglia è variabile. Se il gonfiore comprende tutta l'articolazione e il dolore risulta molto forte (ancor più se sono visibili tracce di ematoma) è necessario approfondire la diagnosi svolgendo una radiografia. Questa dovrebbe consentire di classificare la distorsione in uno dei 4 livelli di gravità stabiliti per questa lesione.
  • ATTENZIONE! Se la “ipotetica distorsione” avviene in un luogo dal quale è difficile raggiungere un pronto soccorso non bisogna rimuovere la calzatura. Il dolore e il gonfiore potrebbero non consentire di rimetterla.
  • E' possibile fare uso di farmaci a uso topico e, in caso di necessità, di tipo sistemico o iniettabili (vedi oltre)
  • In fase acuta, possono risultare molto utili gli impacchi freddi per ridurre il gonfiore (vedi sotto). Se la lesione è cronica, superata la fase acuta alcuni suggeriscono la terapia col calore (indicata per le lesioni legamentose in assenza di edema).
  • La terapia riabilitativa è diversa in base al grado di distorsione, così come la prognosi. Tuttavia, in linea di massima è consigliabile rispettare le seguenti indicazioni:
    • In fase acuta:
      • Immobilizzare la caviglia.
      • Ridurre i fattori dell'infiammazione e l'edema/ematoma.
      • Eliminare le sollecitazioni meccaniche sui legamenti danneggiati.
    • In fase sub-acuta:
      • Sollecitare meccanicamente l'articolazione per orientare correttamente le fibre collagene durante la riparazione. Gli obbiettivi sono:
        • Ridurre il dolore.
        • Recuperare la particolarità.
        • Eliminare lo spasmo muscolare e l'edema.
        • Iniziare il recupero della forza.
    • In fase di rieducazione:
      • Recuperare la propriocettività.
      • Recuperare la forza.
      • Prevenire le recidive.
  • In linea di massima, è consigliabile tenere a riposo la caviglia e attivarla solo durante la terapia. La ripresa funzionale sarà programmata dallo specialista.
  • Dopo la fase di rieducazione è consigliabile applicare un bendaggio funzionale per prevenire l'insorgere di ricadute nella ripresa dell'attività motoria.
  • Se consigliato, utilizzare il kinesio taping (vedi sotto).
  • Se consigliati, utilizzare altri metodi per velocizzare la guarigione (vedi sotto).

Cosa NON Fare

  • Ingrassare o rimanere in sovrappeso.
  • Svolgere attività potenzialmente rischiose “a freddo” senza riscaldarsi progressivamente e accuratamente.
  • Eccedere con l'impegno muscolo-articolare nelle primissime fasi di approccio allo sport o nelle sessioni sporadiche. Questo vale soprattutto per gli adulti.
  • Utilizzo di calzature inadatte o poco appropriate.
  • Non svolgere sedute di stretching e mobilità articolare.
  • Dopo un infortunio, evitare di utilizzare il bendaggio funzionale.
  • Trascurare i sintomi e i segni clinici che potrebbero lasciar pensare a una distorsione. Insistendo col carico sulla caviglia compromessa potrebbe accadere:
    • Aggravamento della lesione.
    • Cronicizzazione della distorsione.
  • Non approfondire con indagini diagnostiche RX, soprattutto quando l'infortunio è molto doloroso e caratterizzato da ematomi.
  • Togliere la calzatura dopo l'infortunio nel caso in cui il centro medico sia lontano o difficilmente raggiungibile.
  • Trascurare le terapie. In particolare, risulta molto dannoso saltare la riabilitazione.
  • Sovraccaricare precocemente e/o eccessivamente la caviglia infortunata.

Cosa Mangiare

Non esiste una dieta studiata per guarire meglio o più rapidamente da una distorsione. Tuttavia, alcuni accorgimenti possono rivelarsi utili:

Cosa NON Mangiare

Cure e Rimedi Naturali

I rimedi naturali per la distorsione della caviglia sono principalmente di tipo antidolorifico e riabilitativo.

  • Il sistema antidolorifico più utilizzato (diverso dalla terapia farmacologica) sfrutta il meccanismo fisico della temperatura:
    • Crioterapia: è molto impiegata per il trattamento della fase acuta (fino alle 48 ore); si utilizza 3-4 volte al giorno per circa 2 minuti. Agisce come vasocostrittore per ridurre il gonfiore dell'articolazione. Il ghiaccio va immerso nell'acqua e collocato in una borsa apposita. L'applicazione è diretta, ma la pelle dev'essere protetta con un panno di lana per evitare ustioni da freddo.
    • Impacchi caldi: sono esattamente l'opposto. Non vanno utilizzati in fase acuta, soprattutto quando la caviglia è ancora gonfia o con ematoma. Al contrario, si rendono utili contro il dolore cronico delle lesioni ai legamenti e ai tendini.
  • La terapia riabilitativa tradizionale per la distorsione della caviglia prevede un programma di lavoro suddiviso in 3 fasi:
    1. Rieducazione propriocettiva: esercizi mirati a stimolare e rieducare la sensibilità che permette di conoscere la posizione del corpo nello spazio:
      • Inizialmente sono previsti degli esercizi in scarico.
      • Successivamente, sono previsti degli esercizi in posizione eretta, al fine di consentire una distribuzione del carico.
      • Dopodiché servono degli esercizi bipodalici su superfici instabili (piani circolari, tavolette ecc).
      • Si prosegue, quindi, isolando l'articolazione, ovvero sollecitandola in maniera monopodalica e bilaterale.
      • Infine, si eseguono dei “tragitti propriocettivi” per adattare il passo e stimolare i recettori durante la camminata su un terreno disomogeneo.
    2. Rinforzo muscolare: un buon trofismo dei muscoli riduce il rischio di lesioni recidivanti e permette di riprendere le attività:
      • Inizialmente si consiglia di praticare molte serie con poche ripetizioni.
      • Evitare i sovraccarichi che possono danneggiare il comparto già sofferente.
      • Utilizzare l'elastico o la palla di spugna.
      • In un secondo momento è possibile svolgere esercizi a carico completo; questi sono di due tipi:
        • Sviluppo della muscolatura della loggia posteriore della gamba.
        • Potenziamento dei muscoli della coscia.
    3. Recupero del gesto: ripristino del passo e dei movimenti atletici specifici.
  • Esiste anche la possibilità di effettuare la riabilitazione in acqua. Questa prevede l'esecuzione di esercizi con il corpo immerso nell'acqua, sfruttando il principio di Archimede e la reazione viscosa. Anch'essa si suddivide in 3 fasi:
    1. Rieducazione propriocettiva: l'esercizio più utilizzato è la camminata mantenendo una tavoletta galleggiante sotto il piede.
    2. Rinforzo muscolare: esercizi con lo step in flesso-estensione delle gambe con sostegno di un galleggiante, nuoto a crawl con le pinne, camminate con attrezzi che aumentano la resistenza, movimenti di adduzione, abduzione e flesso-estensione della gamba in stazione eretta.
    3. Recupero del gesto: camminata in avanti, indietro, laterale, corsa, balzi, saltelli e altre situazioni simili all'attività specifica.
  • Alcuni scelgono di utilizzare calzature migliorate dall'installazione di plantari specifici: questi sono progettati per correggere la biomeccanica del piede e della caviglia. Alcuni sono preformati, altri vengono costruiti su misura.

Cure Farmacologiche

  • Antinfiammatori non steroidei (FANS):
    • Ad uso topico: sono prevalentemente delle pomate o gel contenenti Ibuprofene sale di lisina al 10% o Ketoprofene 2,5% (ad esempio Dolorfast®, Lasonil®, Fastum gel® ecc). Hanno il vantaggio di agire localmente senza affaticare lo stomaco e il fegato.
    • Ad uso orale: ad esempio Ibuprofene (Brufen®, Moment®, Spidifen® ecc). Sono più potenti anche se generici rispetto alle pomate e ai gel. Possono richiedere l'uso di un gastroprotettore. Chi soffre di disordini epatici o renali non sempre è in grado di assumerli.
  • Cortisone:
    • Iniettabile: si tratta di infiltrazioni da usare solo in caso di reale necessità. Hanno un'azione antinfiammatoria molto forte ma nella terapia prolungata tendono a compromettere i tessuti interessati.

Prevenzione

  • Garantire un peso corretto: il sovrappeso lieve non è un fattore di rischio considerevole, ma l'obesità è direttamente implicata con l'incidenza di distorsioni.
  • Riscaldamento: non ha solo la funzione di scaldare e “sgranchire” l'articolazione, serve anche al sistema nervoso per adattarsi alla condizione del terreno e al gesto atletico.
  • Nelle fasi iniziali di una nuova attività, aumentare l'intensità progressivamente: le distorsioni sono molto frequenti nei novizi e negli “sportivi della domenica”. La classica “partita di calcetto con gli amici” termina molto spesso con un infortunio. Ciò è dovuto a un eccessivo impegno muscolo-articolare e alla scarsa efficienza del sistema nervoso centrale nel gestire i movimenti.
  • Calzature: una scarpa inadatta può essere la causa principale di distorsione alla caviglia. L'esempio più classico è la scarpa col tacco delle donne, così come le scarpe con i tacchetti dei calciatori, rugbisti ecc (mal combinate al tipo di terreno si rivelano molto pericolose). Inoltre, non è raro che tra gli escursionisti alle prime armi si verifichino degli infortuni legati all'utilizzo di scarpe basse che non fasciano la caviglia.
  • Stretching e mobilità articolare: sono controversi. Se svolti lontano dall'attività hanno un'importanza primaria nell'aumento dell'elasticità e della capacità di movimento; ciò nonostante, i recenti studi non hanno trovato una correlazione con la riduzione degli infortuni articolari.
  • In caso di infortunio preesistente, l'utilizzo del bendaggio funzionale si è rivelato molto utile nell'aumentare la stabilità della caviglia appena riabilitata.

Trattamenti Medici

  • Intervento chirurgico artroscopico (artroscopia): è un trattamento estremo e utilizzato solo nei casi più gravi. Può essere molto utile quando il dolore non cessa con le altre terapie ed è possibile che la caviglia nasconda una lesione imprevista. Consiste nell'inserire una piccola telecamera nell'articolazione per visualizzare la situazione; se necessario, verranno applicate altre piccole incisioni per inserire gli strumenti necessari a riparare o rimuovere le parti lesionate.
  • Tecarterapia: è un sistema curativo che utilizza il principio del condensatore elettrico per curare la distorsione alla caviglia e altri infortuni muscolo articolari. Il meccanismo della tecarterapia si basa sul ripristino della carica elettrica nelle cellule lesionate, per far si che si rigenerino più rapidamente. Può essere molto efficace. Può essere utilizzata in ipotermia (freddo) o in ipertermia (caldo).
  • Transcutaneous Electrical Nerve Stimulation: la TENS è una elettroterapia antalgica che agisce soprattutto contro il dolore. Invia degli impulsi elettrici sulla cute attraverso delle placche elettroconduttive. Queste bloccano i segnali nervosi del dolore e sollecitano la produzione di endorfine.
  • Magnetoterapia: sfrutta gli effetti del campo magnetico sul corpo. Viene applicata mediante due solenoidi direttamente sulla caviglia. Esercita una forza sui materiali ferro magnetici, paramagnetici e sulle molecole diamagnetiche. Quella ad alta e a bassa frequenza produce benefici se il trattamento è abbastanza prolungato; l'efficacia di quella statica non è scientificamente provata. I suoi effetti sulle cellule, sull'infiammazione, sulla flogosi ecc. sono molto numerosi. Può ridurre i tempi di guarigione fino al 50% ma l'efficacia cambia a seconda del danno.
  • Ultrasuoni: sfrutta le onde acustiche ad alta frequenza. E' molto utile come antinfiammatorio, stimolante del riassorbimento edematoso e per sciogliere le aderenze che si formano durante la guarigione. Produce calore e aumenta la permeabilità delle membrane cellulari.
  • Laserterapia: è un trattamento che sfrutta i raggi elettromagnetici direttamente sulla zona interessata. Il fascio di fotoni del laser agisce sulla membrana cellulare e sui mitocondri, incrementando l'attività metabolica, riducendo il dolore e l'infiammazione, creando vasodilatazione e aumentando il drenaggio linfatico.
  • Elettrostimolazione: viene utilizzata per rafforzare i muscoli che orientano la caviglia. E' utilizzata soprattutto dopo un infortunio per prevenire le recidive. I muscoli interessati sono principalmente i peronei laterali.
  • Un trattamento contro il dolore molto recente è il kinesio taping: questo sistema sfrutta la trazione di bende adesive ed elastiche talvolta contenenti piccole concentrazioni farmacologiche. Sulla caviglia vengono applicate due strisce lunghe circa 25cm disposte a ventaglio e incrociate tra di loro. Dovrebbero avere una funzione drenante, leggermente antidolorifica-antinfiammatoria e di tutore.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer