Ultima modifica 13.05.2020

Il termine dispepsia è di origine greca (dys-pepto) e significa “difficile digestione”.
dispepsiaSi tratta di una sindrome caratterizzata da sintomi sgradevoli, relativi al tratto digestivo superiore e riconducibili all'assunzione di cibo, bevande o entrambi.
Esistono varie forme di dispepsia, che possono essere differenziate in base ai sintomi predominanti e  alla causa scatenante.
Il quadro sintomatologico può essere variabile, ma si caratterizza sempre per una sensazione di difficoltà digestiva.
Le cause sono da ricercare in:

  • Alterato adattamento gastrico all'assunzione di cibo.
  • Ritardato svuotamento gastrico.
  • Ipersensibilità viscerale.
  • Alterata motilità dell'intestino tenue.
  • Alterazione del controllo nervoso motorio.

Cosa Fare

NB: La dispepsia organica ha un'elevata percentuale di comorbilità per l'infezione da Helicobacter pylori. Tuttavia, non esistono prove scientifiche che quest'ultimo possa essere da solo responsabile di dispepsia.

Cosa NON Fare

  • Ignorare la sintomatologia: poiché la dispepsia può essere provocata da patologie anche gravi, ignorare i sintomi può condurre a un peggioramento della salute.
  • Non rivolgersi al medico.
  • Seguire una dieta e uno stile di vita che peggiorano la digestione e i sintomi.
  • Dopo la diagnosi, non rispettare le terapia specifica.

Cosa Mangiare

La dieta per la dispepsia è un fattore molto importante, ma i consigli generali sono poco specifici; in caso di comorbilità è necessario rispettare le regole precise della patologia:

  • Masticare accuratamente.
  • Non bere eccessivamente durante i pasti e non mangiare “a secco”: sono sufficienti 1-2 bicchieri a pasto.
  • Regolarizzare i pasti.
  • Frazionare la dieta in almeno 5-6 pasti al giorno, dei quali il più abbondante dev'essere il pranzo. Ad esempio: 15% delle calorie a colazione, 3 spuntini al 10%, pranzo 30% e cena al 25%.
  • Ripartire le calorie in maniera equilibrata; assume particolare importanza la razione dei grassi, che dovrebbero essere assunti in proporzioni pari al 25% delle calorie consumate. E' sufficiente consumare latte/yogurt parzialmente o totalmente scremato, pochissimi formaggi, carni e pesci magri, un paio di uova intere alla settimana, non oltre 10g di frutta secca al giorno e condire ogni piatto con solo 1 cucchiaino d'olio.
  • Scegliere porzioni e pasti di dimensioni opportune: ad esempio, non più di 80g di pasta o legumi secchi, non più di due fette di pane per pasto, non più di 150g di carne o pesce, non più di due uova per volta (cucinate senza grassi) ecc.
  • Eccezion fatta per il sonno notturno, far trascorrere non più di 3 ore tra un pasto e l'altro.
  • Prediligere metodi di cottura leggeri: bollitura, a vapore, sottovuoto, vasocottura ecc.

Cosa NON Mangiare

Cure e Rimedi Naturali

Come le altre terapie, sono estremamente specifici. Di seguito elencheremo quelli più utilizzati:

Cure Farmacologiche

Prevenzione

La prevenzione della dispepsia, quando possibile, potrebbe essere riassunta come segue:

  • Prevenire o curare la malattia da reflusso gastroesofageo.
    • Contribuisce a evitare l'insorgenza di neoplasie esofagee.
  • Prevenire o curare la gastrite e l'ulcera peptica.
    • Contribuisce a evitare l'insorgenza di neoplasie gastriche.
  • Prevenire o curare la litiasi biliare.
  • Prevenire o curare le pancreatopatie.
  • Evitare la perdita dei neuroni gastrici: è tipica delle patologie gastriche gravi.

Trattamenti Medici

  • In caso di tumore, la chirurgia è finalizzata alla rimozione di quest'ultimo e dei tessuti compromessi.
  • Per la dispepsia causata da malattia da reflusso gastroesofageo:
    • Intervento eseguibile in laparoscopia (fundoplicatio), con l'obiettivo di ripristinare la funzionalità dello sfintere gastroesofageo.
  • Per la dispepsia causata da ulcera peptica:
    • Recisione dei rami gastrici del nervo vago, con l'obbiettivo di ridurre la secrezione gastrica.
    • Gastrectomia: resezione di una parte di stomaco.
  • Per la dispepsia causata da litiasi biliare:
    • Colecistectomia tradizionale: invasiva; prevede un taglio chirurgico rilevante ma ha una percentuale di successo molto alta.
    • Videolaparochirurgia: poco invasiva; i tagli sono piccoli ma è limitata quando la cistifellea risulta nascosta. In tal caso, si ricorre al metodo tradizionale.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer