Rimedi per la Depressione
Ultima modifica 21.01.2021
INDICE
  1. Introduzione
  2. Cosa Fare
  3. Cosa NON Fare
  4. Cosa Mangiare
  5. Cosa NON Mangiare
  6. Cure e Rimedi Naturali
  7. Cure Farmacologiche
  8. Prevenzione
  9. Trattamenti Medici

Introduzione

La depressione è una malattia psichiatrica. D'altro canto, nel linguaggio comune spesso viene definita depressione anche la comparsa di alcuni sintomi isolati e non troppo gravi.

Ha un'incidenza pari al 9-20% della popolazione generale, ma sembra in continuo aumento.

Le patologie depressive sono abbastanza diverse tra loro e sia la diagnosi che il trattamento risultano difficili da stabilire con accuratezza.

rimedi depressione Shutterstock


Una prima suddivisione riguarda:

I fattori che determinano la depressione sono due e spesso risultano compresenti. Questi aumentano le probabilità di ammalarsi, ma non forniscono alcuna certezza clinica:

  • Fattore biologico: è un elemento ereditario che implica la predisposizione fisica. Sono coinvolti: ghiandole, ormoni, neurotrasmettitori e recettori nervosi.
  • Fattore psicologico: consiste in una maggior vulnerabilità alla malattia e spesso radica nelle esperienze infantili negative.

Il materiale pubblicato ha lo scopo di permettere il rapido accesso a consigli, suggerimenti e rimedi di carattere generale che medici e libri di testo sono soliti dispensare per il trattamento della Depressione; tali indicazioni non devono in alcun modo sostituirsi al parere del medico curante o di altri specialisti sanitari del settore che hanno in cura il paziente.

Cosa Fare

Non è sempre facile distinguere un "periodo difficile" dai sintomi depressivi veri e propri.
La diagnosi precoce è ostacolata molto spesso dalla vergogna e dal rifiuto per questa condizione.
Di seguito elencheremo alcuni consigli utili per riconoscere un sintomo depressivo e suggeriremo in che modo intervenire.

  • E' necessario prevenire il consolidamento dei sintomi e l'aggravamento della patologia effettuando una diagnosi precoce.
  • La depressione inizia spesso con alcuni semplici malumori, apparentemente "fisiologici", anche se più intensi, ripetuti e ravvicinati:
    • Percezione negativa degli eventi.
    • Tristezza e irritabilità.
    • Sensazione di "depressione" (si usa definirla tale, ma questa parola viene utilizzata molto spesso in maniera inappropriata, mentre si tende a ometterla quando il dubbio è più forte).
  • In questa prima fase è molto importante cercare di invertire la tendenza dell'umore come azione preventiva.
  • Se non trattati, questi sintomi possono evolvere in una condizione francamente clinica e determinare la comparsa di:
    • Umore depresso per tutto il giorno e per diversi giorni.
    • Incapacità di provare piacere durante le attività normalmente appaganti.
    • Irritabilità, negatività e dolore emotivo immotivati o eccessivi.
    • Anedonia (stanchezza, affaticamento, mancanza di energie).
    • Aumento o riduzione anomali dell'appetito.
    • Disturbi del sonno.
    • Rallentamento o agitazione motoria.
    • Mancanza di concentrazione.
    • Sensazione di fallimento, colpevolezza (propria o altrui) e inutilità.
    • Tendenza all'isolamento.
    • Pensieri ricorrenti sul suicidio.
  • L'aspetto diagnostico più importante è la pervasività dei sintomi (ovvero la costanza e la durata), ma non è detto che si manifestino tutti e allo stesso tempo.
  • Avendo il sospetto di soffrire di un disturbo depressivo è necessario consultare subito un medico:
    • Medico di base per il primo approccio: di solito prescrive dei farmaci leggeri per facilitare una remissione spontanea.
    • Specialista: psichiatra o neurologo. E' in grado di identificare con più accuratezza il tipo di disturbo e prescrivere una terapia specifica.
    • Terapeuta: psicologo - psicoterapeuta. Identifica il meccanismo psicologico che provoca il disturbo dell'umore e interviene modificando i percorsi mentali, il sistema di elaborazione ecc. Non prescrive farmaci.
  • Detto questo, alcuni consigli molto importanti per la prevenzione (ai primi sintomi) e anche per la cura sono:
    • Non abbandonare le attività consuetudinarie.
    • Frequentare la collettività.
    • Rispettare una dieta equilibrata.
    • Praticare attività motoria sportiva.
    • Non abusare di sostanze psicotropealcolismodrogatabagismobinge eating desorder (alimentazione compulsiva).
    • Evitare solo le circostanze che provocano realmente sofferenza.
    • Dedicarsi ad attività interessanti e in grado di "scollegare il cervello" dal rimuginio (pensare continuamente al futuro) o dal ruminio (pensare continuamente al passato).
    • Abbandonare i luoghi comuni, cercare di superare la vergogna e cercare aiuto nei momenti di necessità. Rivolgendosi precocemente a uno specialista, nella maggior parte dei casi si può risolvere il problema con interventi leggeri e senza lasciare esperienze troppo significative.
  • In definitiva, i rimedi principali sono:
    • Psicoterapia.
    • Terapia farmacologica.
    • Connubio di entrambi.

Cosa NON Fare

  • Rinunciare a una diagnosi precoce non rivolgendosi al medico.
  • Interrompere l'iter diagnostico qualora il medico di base consigliasse una visita specialistica.
  • Sottovalutare il malumore e le attitudini negative ricorrenti.
  • Cedere all'anedonia e interrompere la maggior parte delle attività (lavoro, sport, hobby, relazioni sociali ecc).
  • Trascurare il sonno e non regolarizzarlo.
  • Trascurare la dieta.
  • Isolarsi.
  • Rimuginare e ruminare continuamente.
  • Evitare o interrompere la terapia farmacologica.
  • Evitare o interrompere la psicoterapia.
  • Abusare di sostanze psicotrope.
  • Tendere all'autolesionismo e sforzarsi di affrontare circostanze particolarmente disagevoli.

Cosa Mangiare

Il ruolo alimentare nella patologia depressiva è controverso.
Esistono delle basi scientifiche che suggeriscono una correlazione, ma l'impatto reale non è sempre così significativo (vedi anche: Dieta e Depressione: prevenirla a tavola).
In generale si consiglia di:

Cosa NON Mangiare

Cure e Rimedi Naturali

Tra i rimedi naturali più efficaci contro la depressione lieve riconosciamo:

Cure Farmacologiche

Prevenzione

La prevenzione della depressione può essere adottata in circostanze particolari:

  • Familiarità per la patologia: riconoscimento dei fattori biologici e/o psicologici.
  • Storia clinica positiva: chi ha già sofferto di depressione è incline alle recidive.
  • Eventi negativi particolarmente traumatici: sono molto soggettivi e non bisogna sottovalutarli, anche se da un punto di vista esterno possono sembrare trascurabili.

Le regole basilari per prevenire e ridurre i sintomi depressivi sono così riassumibili:

  • Sforzarsi di mantenere uno stile di vita normale e portare avanti le attività consuetudinarie.
  • Frequentare la collettività e non isolarsi.
  • Ricordare che il ruminio e il rimuginio NON conducono ad alcuna soluzione; al contrario tendono ad aggravare i sintomi.
  • Razionalizzare la propria condizione e agire sempre per il proprio bene, mettendo da parte colpa, vergogna e risentimento.
  • Rispettare una dieta equilibrata evitando i digiuni, la sovralimentazione e atteggiamenti che possono introdurre eventuali disturbi del comportamento alimentare (anoressiabulimia, binge eating desorder, grignottage).
  • Praticare attività motoria sportiva, ma evitare che diventi un'attività stressante.
  • Ritagliare tempo per le attività che possono gratificare e migliorare l'umore.
  • Evitare totalmente le sostanze psicotrope (alcol, droga, nicotina ecc).
  • Se possibile, eliminare tutte le circostanze disagevoli.
  • Consultare uno specialista.

Trattamenti Medici

Fanno parte di questa categoria tutte le forme di psicoterapia. La più utilizzata è la psicoterapia Cognitivo-Comportamentale (TCC): è piuttosto efficace, anche se talvolta richiede un supporto farmacologico antidepressivo o regolatore dell'umore. Consiste nella presa di consapevolezza dei circoli viziosi che provocano la malattia, eliminandoli con la riattivazione del comportamento, del pensiero e grazie a comportamenti più idonei. Inoltre, lavora molto sulla prevenzione delle ricadute.

Autore

Riccardo Borgacci
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer