Sistema Posturale Fine e Disfunzioni Posturali

Sistema Posturale Fine e Disfunzioni Posturali
Ultima modifica 08.03.2021
INDICE
  1. Introduzione
  2. Cos’è e a Cosa Serve
  3. Relazione Bocca-Piede
  4. Sindrome della Dispercezione Orale
  5. Conclusioni

Introduzione

Nell'ambito della funzionalità e del movimento è in uso ripartire le alterazioni posturali tra: a partenza inferiore, miste o a partenza superiore.

Sistema Posturale Fine Shutterstock

Tali squilibri sono più spesso la conseguenza alterazioni muscolari, ma possono incidere in maniera significativa anche diversi fattori di rischio quali: specifiche fasce d'età, sovrappeso, allergie, dismetabolismi, esiti post-traumatici ecc.

Dal punto di vista embriologico e neurofisiologico tuttavia, una classificazione esclusivamente basata sulla biomeccanica risulterebbe quantomeno limitata.

Sarebbe invece doveroso prendere in considerazione l'importanza del sistema posturale fine.

Cos’è e a Cosa Serve

Cos’è il sistema posturale fine?

Quello del sistema posturale fine è un aspetto differente ma assolutamente complementare all'ambito della funzionalità.

Per dirla tutta, questo lato della funzionalità corporea non è univocamente condiviso dalla comunità scientifica dei terapeuti motori.

Ciò detto, è innegabile che il corpo sia un vero e proprio "tutt'uno", un sistema di "circuiti" collegati tra loro e, per buona parte, governato da riflessi.

Nel campo dello studio e della ricerca sull'equilibrio, è evidente che l'uomo mantenga la stazione eretta mediante l'interazione di tutti i sensi in un'unica mappa.

Ovviamente va da sé che – in relazione al corpo umano – qualsiasi catena di interazioni abbia un ingresso e un'uscita.

I principali sottosistemi alla base della funzionalità corporea sono: occhio, vestibolo, apparato stomatognatico, rachide, piede, pelle, visceri.

A cosa serve il sistema posturale fine?

Il sistema posturale fine presiede al controllo ed alla regolazione dell'equilibrio dell'uomo, mantenendolo (automaticamente ed istantaneamente) all'interno del poligono di sostegno, in un'area di circa 91 millimetri quadrati (mm2), con un'oscillazione fisiologica del vertice di pressappoco 4 gradi (°) – secondo la teoria del pendolo inverso.

In un contesto sì "delicato", le strategie compensatorie saranno:

  • un sovra controllo visivo dell'equilibrio;
  • una strategia di anca;
  • una rigidità delle catene muscolari posteriori (appunto, da sovra controllo).

È in questo contesto che entra in gioco la relazione bocca-piede.

Relazione Bocca-Piede

Cosa si intente per relazione bocca-piede?

Alcuni studi scientifici avvalorano un'ipotesi secondo la quale bocca e piede condividano:

  • derivazione embrionale (stesso ectoderma);
  • neurofisiologia (identici recettori);
  • anatomia funzionale: della zona anteriore (funzione sensitiva) e posteriore (funzione di sostegno).

Qualunque correzione venga apportata ad un'entrata ha anche un effetto sull'altra e viceversa, dando per scontata l'integrità dei circuiti neurologici.

L'effetto sarebbe identico, ma con correzioni e tempi diversi, in relazione alla "ricchezza" propriocettiva dell'entrata prescelta.

  • Apportando una correzione plantare, tempi lunghi (1 anno e più);
  • Apportando una correzione intra buccale, tempi medi (7-8 mesi);
  • Apportando una correzione oculare, tempi brevi (2-3 mesi).

Ovviamente questi tempi non sono da considerare standard ma soggettivi. Va inoltre tenuto ben presente che qualunque insulto (emotivo, strutturale, nutrizionale ecc.) potrebbe inficiare l'esito della correzione.

In quest'ottica, una divisione settoriale delle disfunzioni posturologiche risulta quindi obsoleta; l'attenzione andrebbe quindi focalizzata sull'integrità neurologica e sul postulato che ogni informazione "viaggi" da un capo all'altro dell'organismo quasi istantaneamente.

Correlazioni bocca-piede

Sempre in riferimento alla relazione "bocca-piede" notiamo come il cedimento dell'arco plantare (piattismo) si accompagni ad una classe 3 occlusale, mentre il ripristino dell'arco plantare riporti la mandibola in posizione normale – a conferma di quanto appena esposto.

Il piede regola e armonizza le vie ascendenti e condiziona le risposte cerebellari discendenti, quindi ogni disarmonia anche lieve del sistema barorecettoriale della muscolatura intrinseca del piede, del sistema fasciale, legamentoso e tendineo, esercita notevoli ripercussioni sull'attività generale del tono posturale e, a partire dalla terza vertebra lombare, dei muscoli intrinseci della colonna.

Tutto ciò con effetti sulle curve lordotiche, cifotiche e sulle torsioni del rachide, quindi sulla "stabilità" dello stesso e sulla modalità di distribuzione del carico ai vari metameri.

Sindrome della Dispercezione Orale

Di rilevante importanza per ciò che riguarda il sistema stomatognatico, è uno studio sulla cosiddetta "Sindrome da Dispercezione Orale", la quale ben si adatta alla comprensione delle disfunzioni posturali in un'ottica "non lineare".

Di seguito i sintomi:

Conclusioni

Quale potrebbe essere il ruolo del Personal Trainer?

Secondo questi crismi, la diagnosi differenziale tra correlazione ascendente, discendente e mista potrebbe essere in parte obsoleta.

Ma in tale contesto, come può comportarsi il personal trainer? Modificando le afferenze.

Diventano logicamente necessarie conoscenze e competenze al di là degli studi di base, e anche una certa capacità di collaborazione specialistica.

Si raccomanda quindi a tutti i professionisti interessati, di focalizzare la propria attenzione all'approfondimento delle nozioni più importanti alla gestione del sistema posturale fine; ricordiamo che questo non è importante solo dal punto di vista patologico o disfunzionale dell'apparato locomotore, ma può fare la differenza anche sul pianto puramente atletico.