un approccio di tipo ergonomico
A cura del Dott. Giovanni Chetta
Esame e rieducazione posturale
A partire dal primo capitolo in poi, abbiamo evidenziato come le alterazioni della postura, del nostro sistema tonico posturale, siano comuni in quasi tutti noi a causa, prima di tutto, del terreno piano. La prima reazione del nostro organismo è l'iperlordosi lombare da cui si dipartono, col passare del tempo e in base alle caratteristiche proprie di ogni soggetto, anomalie e disfunzioni, sia a livello muscolo-scheletrico che organico, in tutto il corpo. Da tutto ciò scaturisce l'importanza di professionali esami e rieducazioni posturali per il benessere generale dell'organismo.
E' evidente che la vera soluzione ai disturbi di origine posturale non può essere rappresentata dall'assunzione continua di farmaci o da interventi chirurgici. Essi dovranno rappresentare, rispettivamente, fasi sinergiche temporanee e rare e indispensabili eccezioni. Come affermato dal Prof. C. Villani (direttore del Dipartimento di Scienze dell'Apparato Locomotore dell'Università "La Sapienza" di Roma), in occasione del "V Congresso Internazionale di Postura e Movimento" (Roma 27-28/01/07): "L'importanza della trattazione della Sindrome Biomeccanico-Posturale è molto evidente dal momento che tali eventi disfunzionali, attraverso una serie di quadri clinici differenti, affliggono un'elevata percentuale della popolazione adulta, le cui basi spesso si pongono in età adolescenziale. Questi disturbi potrebbero essere evitati tramite piccoli accorgimenti posturali, che riguardano sia la posizione eretta che seduta e che dovrebbero essere rispettati si dall'età adolescenziale". Un corretto approccio terapeutico-riabilitativo deve mirare innanzitutto al riallineamento posturale, ovvero alla normalizzazione del baricentro generale del corpo tramite input capaci di creare nel nostro cibernetico sistema dell'equilibrio nuove e più funzionali strategie posturali (engrammi).
La tecnologia oggi ci consente di eseguire precisi esami posturali strumentali in grado di effettuare e, in seguito, elaborare, archiviare e richiamare rilevazioni precise, istantanee, ripetibili e non invasive. Ciò consente innanzitutto di superare i limiti di "interferenza soggettiva" dell'occhio umano. Anche se la vera oggettività resterà probabilmente un obiettivo irraggiungibile, le tecniche strumentali ci consentono di avvicinarsi di molto ad essa, fornendoci una metodica che ci traghetta dalle personali realtà secondarie in cui ognuno di noi vive (come ci ha insegnato lo psichiatra Americano M. H. Erickson, padre dell'ipnosi moderna) verso una realtà molto vicina a quella primaria ossia totalmente condivisa.
In secondo luogo, la determinazione di opportuni indicatori antropometrici e comportamentali, faciliterà la definizione della diagnosi e del progetto di rieducazione posturale. In particolare, la biometria digitalizzata (sistema D.B.I.S., Digital Biometry Images Scanning) consta di diverse rilevazioni effettuate con specifiche procedure e protocolli:
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"indagine morfologica", per mezzo di rilevazione, con telecamera o infrarossi, di punti di repere anatomici marcati con marker adesivi, per eseguire misure e calcoli antropometrici sui vari piani anatomici;
- "indagine baropodometrica", eseguita su piattaforma baropodometrica ad alta sensibilità, per la rilevazione delle reazioni a terra in ortostasi (esame statico) e in deambulazione (esame dinamico);
- "indagine stabilometrica", effettuata su piattaforma baropodometrica in funzionalità di stabilometro, perla rilevazione delle oscillazioni posturali in posizione statica (occhi aperti, chiusi, a capo retroflesso, con occhiali, in appoggio monopodalico ecc.)
- "indagine podoscopia computerizzata" per la rilevazione della morfologia podalica (immagine e misurazioni);
- "indagine cinematica del movimento", contemporanea alle indagini baropodometriche, per rilevare variazioni angolari e basculle durante le varie fasi del passo;
- "elaborazione digitalizzata", via software, in grado di analizzare gli indicatori principali, selezionati nelle singole rilevazioni e di rapportarli ai valori fisiologici.
Tutto ciò consente un'accurata analisi iniziale della postura in statica e dinamica, quindi la stesura di un preciso programma di rieducazione posturale, il cui andamento verrà verificato tramite i controlli periodici. L'esame rileva possibili alterazioni delle funzioni vestibolari, visive e stomatognatiche (che andranno verificati tramite visite specialistiche ed eventualmente curate tramite specifici trattamenti).
Dal punto di vista ergonomico la biometria digitalizzata permette di progettare e/o testare, per ogni caso specifico, l'eventuale ideale interfaccia uomo-ambiente (plantare e/o calzature ergonomiche), che funge da fondamenta, e l'ideale "tetto" (bite). In particolare, il sistema ergonomico podalico potrà fungere, a secondo dei casi, da ideale "guida", ossia da tutore, per il funzionamento quanto più possibile fisiologico del piede accompagnato dalla normalizzazione posturale, o da "simulatore" del terreno naturale, così da stimolare il proprio sistema di equilibrio verso una auto-correzione posturale. In caso di contemporaneo utilizzo del "sistema ergonomico occlusale", bite, occorrerà necessariamente verificarne la sinergia con i tutori ergonomici podalici.Naturalmente la rieducazione posturale sarà supportata da un programma fisioterapico personalizzato che potrà includere, a seconda dei casi: massoterapia, stretching e rinforzo muscolare, mobilizzazioni articolari, fisioterapia strumentale, rieducazione motoria, rieducazione respiratoria ecc. L'intervento fisioterapico agevolerà enormemente il lavoro svolto dall'eventuale tutore ergonomico plantare e stomatognatico, quindi la normalizzazione posturale.
Oltre a sconvenienti atteggiamenti fisici, andranno corretti anche quellimentali, per i motivi descritti nel precedente capitolo, e, non ultimo, alimentari.
L'alimentazione fornisce al nostro corpo l'energia e i "mattoni" indispensabili alla vita e non solo. Oggi infatti sappiamo che vi è un collegamento stretto tra il cervello e la pancia, garantito sia dalla connessione sistema nervoso autonomo - sistema nervoso metasimpatico o enterico (nervo vago, pelvico e splancnico), sia dalla contemporanea presenza, nel cervello e nel tratto gastrointestinale, dello stesso gruppo di ormoni (somatostatina, neurotensina, oppiodi ecc.). Il cervello enterico è, a sua volta, in stretto collegamento col sistema endocrino, molto diffuso all'interno della mucosa gastrointestinale (cellule APUD), e col sistema immunitario, che presenta qui un'ampia rete linfatica. Il nostro addome si presenta quindi come un importante complesso neuroendocrinoimmunitario integrato che svolge funzioni con un largo margine di autonomia ma che, al tempo stesso, subisce pesanti influenze sia dall'esterno (cibo, input visivi ecc.) sia dall'interno (emozioni, convinzioni, abitudini ecc.). Mangiare quindi non serve solo a ricostituire le riserve energetiche e strutturali ma serve anche a influenzare i sistemi di regolazione generale dell'organismo (sistema nervoso, immunitario, endocrino), DNA incluso. L'espressione F = G x A (F = fenotipo, G = genoma, A = ambiente) diviene quindi sempre più una relazione a tre variabili e questo, se da una parte può far apparire più complessa l'elaborazione diagnostica, dall'altro amplia enormemente le possibili strategie curative e preventive. |
E' chiaro che la complessità del nostro organismo richiede un approccio multidisciplinare alla posturologia. Un riassetto posturale infatti riguarda l'organismo nella sua completezza e il protocollo di rieducazione posturale quindi prevede normalmente un'equipe di specialisti in vari settori ma esperti di posturologia (fisiatra, ortopedico, fisioterapista, tecnico ortopedico, gnatologo, vestibologo, oculista, psicologo, dietologo ecc.) che collaborano sinergicamente.
Solo in questo modo il programma di rieducazione posturale potrà incidere notevolmente nel miglioramento del benessere generale della persona, in maniera funzionale e duratura. Il ripristino della corretta postura infatti non avverrà in maniera forzata e perlopiù transitoria, come accadeva in passato (tramite ad esempio ginnastica e busti correttivi), ma in maniera naturale, sinergica, graduale e stabile; in altre parole ergonomica. Il sistema posturale, sentendosi su un terreno a lui più funzionale e libero da blocchi superiori, inizierà immediatamente l'adeguamento posturale che sarà agevolato da opportuni esercizi fisici, corretta funzione vestibolare e oculare nonché migliorate abitudini di vita (incluse quelle mentali e alimentari).