A cura del Dottor Ilio Iannone
Chi può trarre benefici da un trattamento Mézières?
Tutte le persone che cercano un trattamento personalizzato, adattato al proprio caso.
Non si tratta di un sintomo generale, ma si cura il "caso personale" e unico d'ogni paziente.
Si possono anche trattare giovani di 7/8 anni se hanno abbastanza attenzione.
Con i pazienti della 3a e 4a età (anche con più di 80 anni) si ottengono dei risultati
eccezionali per quel che riguarda dolori reumatici, nevralgie, mal di schiena, rigidezza
articolare, disturbi circolatori, artrosi, ecc..
Infine, tutti coloro che hanno già sperimentato molte terapie senza avere degli effetti
positivi e che hanno perso quasi del tutto le speranze d'essere sollevati dai loro dolori.
Queste persone sono spesso i migliori ambasciatori del metodo Mézières.(4)Non vogliamo lasciar credere che la terapia "Mézières" sia la panacea universale (essa ha
i suoi limiti e le sue controindicazioni), ma solamente vogliamo sensibilizzare il pubblico ad
un approccio di "buon senso".
Se certe volte i trattamenti puntuali e locali sono necessari o sufficienti, generalizzarli
appare di un'efficacia ingannevole o nefasta a lungo termine.
In una parola, tagliare le persone "a fettine" non è sempre augurabile. Occorre sapere che
non è sufficiente mettere uno spessore sotto un piede (come ad un comune armadio) per
risolvere un problema statico.
Occorre sapere che non è sufficiente prescrivere un busto (che tuttavia in rari casi è
necessario) per risolvere un problema lombare, o meglio ancora consigliare a un persona
affetta da lombalgia di cambiare mestiere.(2)
Non si tratta una cervicalgia, ma una persona che soffre alla regione cervicale.
Questa evidenza, troppo spesso dimenticata, è un fattore supplementare nella riuscita di
un trattamento.
La chinesiterapia ha visto, in questi ultimi anni, la qualità e il livello dei suoi studi
sensibilmente migliorati. Paradossalmente la tendenza attuale della professione sembra
orientarsi verso delle specializzazioni di alto contenuto tecnico con uso di apparecchiature
sofisticate.
Malgrado ciò, il largo ventaglio di conoscenze acquisiste può permettere la scelta
alternativa delle terapie "globali".(1)
Alcuni esempi
signore X
anni 30
Dolore all'anca sinistra da un anno con una diagnosi di peri-artrite dell'anca non risoltasi
con un trattamento reumatologico classico. Dopo un minuzioso esame generale del
paziente, ci si accorge che la caviglia sinistra presenta una limitazione di ampiezza (non
dolorosa) nella rotazione esterna: conseguenza di una brutta storta contratta parecchi
anni prima e apparentemente guarita. In qualche seduta la normalizzazione della caviglia
libera i tessuti molli dell'anca, che non ne poteva più di compensare da sola la mancanza
di mobilità della caviglia, portando una cessazione del dolore.
signora A
donna d'affari molto occupata 45 anni
• cervicalgie da 10 anni con cefalee a casco, conseguenze di un incidente di auto (frattura femore sinistro con notevole accorciamento, ablazione della milza, perforazione della
pleura),
• lombalgia da 5 anni con blocchi acuti sempre più frequenti,
• impossibilità a prolungare le posizioni di seduto e in piedi,
• muscolatura molto tesa a causa di una vita troppo intensa e di uno stress quasi
permanente,
• rilevante inarcamento lombare.
Dopo aver fatto togliere i plantari che non avevano affatto giovato (i plantari due volte su
tre sono inutili e a volte nefasti), un lavoro di rilassamento generale e di distensione dei
muscoli ritratti permette al corpo di ritrovare una buona postura di adattamento e così di
meglio distribuire le forze necessarie al suo armonioso funzionamento.
signora B
51 anni
Soffre di mal di testa dall'età di 30 anni (almeno una volta la settimana), soffre ai piedi
dall'età di 28 anni, dopo radioterapia su delle verruche, non esce di casa se non per fare la
spesa, porta dei plantari che non le danno sollievo e che fanno parte di lei stessa.
La relazione appare evidente solo perché il dossier è presentato in questa maniera, ma
questa paziente si faceva visitare alternativamente da specialisti della testa e da specialisti
dei piedi che "vi si rompevano il capo" e le "rompevano...i piedi". Dopo averla convinta ad
abbandonare i suoi plantari che non le davano sollievo, e dopo un lavoro globale di tre
mesi consistente tra l'altro nella distensione e nella riequilibrio degli appoggi al suolo,
senza insistere specificamente sulla colonna cervicale, i poveri piedi si ritrovarono liberati
dalle loro tensioni trasmesse alle cervicali, comportando così una cessazione delle
cefalee.(2)
Complementarietà con altre terapie
Françoise Mézières non aveva parole troppo dure verso coloro che praticano quello che lei chiamava "trenino", associando il "vagone" del metodo Mézières alle altre tecniche. Se è evidente che la complementarietà del metodo Mézières è inconciliabile con le terapie i cui principi sono agli antipodi, nulla si oppone ad alcune coterapie, sempre benefiche per il paziente: omeopatia e agopuntura, terapia manuale, podologia, posturologia, cinesiologia, riflessoterapia cutanea, ma anche rilassamento, sofrologia, psicoterapie.(5) .
Bibliografia
1 Trattamento posturale Mézières, una soluzione all'approccio globale della postura- JackyRenauld, Mézièriste, Ostéopathe.
2 Il metodo "Mézières"- Jacky Renauld, Mézièriste, Ostéopathe- articolo pubblicato nella rivista del"Centre homéopathique de France".
3 La postura - Dario Vitale, Docente E.O.P. di Roma.
4 Il Metodo Mézières - www.mezieres.net
5 Metodo Mézières - Cittone JM, Encycl Méd Chir (Elsevier, Paris), Medicina Riabilitativa, 26-085-A-10, 1999, 7 p.