La pasta in bianco fa ingrassare?
Ultima modifica 19.05.2023

La pasta è un alimento con un contenuto medio alto di calorie. In 100 grammi di pasta cruda sono contenute all'incirca 360 Kcal, quasi 100 in più del pane comune, ma bisogna ricordare che 100 g di pasta secca, una volta cotta, diventano quasi 200 g, grazie alla reidratazione. L'apporto calorico è dovuto all'importante contenuto in carboidrati (circa l'80%).

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Fa ingrassare o dimagrire?

Nessuno de due.

Certo, l'idoneità calorica, a parità di porzione, può essere influenzata pesantemente dal condimento.

Solo verdure e un cucchiaino d'olio, per 80 g di pasta secca, sono perfettamente contestualizzabili in qualsiasi regime nutrizionale.

Diverso è se impiegassimo tricia, carbonara, amatriciana, pesto alla genovese, ragù ecc.

L'eccesso di carboidrati fa ingrassare?

In seguito all'assunzione di carboidrati il nostro corpo scinde le catene di polisaccaridi in glucidi semplici. Tali zuccheri vengono assorbiti dall'intestino e causano un aumento della glicemia (la quantità di zuccheri presente nel sangue).

Ciò provoca l'aumento fisiologico dell'insulina, un ormone dal forte potere ipoglicemizzante, responsabile dell'ingresso del glucosio nei tessuti insulino-dipendenti (soprattutto muscolo), in misura variabile a seconda della sensibilità.

Questo riporta, nell'arco di un tempo variabile in base al carico glicemico assunto, la glicemia nella norma.

Una volta entrati nelle cellule i carboidrati del nostro piatto di pasta hanno due possibilità:

  • essere utilizzati per produrre energia chimica;
  • essere depositati sotto forma di glicogeno.

Tuttavia, se il carico glicemico-energetico fosse eccessivo, la glicemia rimarrebbe elevata più a lungo, e una parte del glucosio verrebbe indirizzata al fegato per la conversione in acidi grassi.

Questa percentuale è in realtà piuttosto bassa; tuttavia, com'è logico dedurre, nel pasto non saranno presenti solo carboidrati, ma anche grassi, che si sommeranno a quelli ricavati dal glucosio.

In presenza di insulina elevata, si assisterà quindi a un incremento dei depositi adiposi per azione anabolica. Inoltre, se questa condizione venisse protratta nel cronico, avverrebbe una perdita di sensibilità insulinica muscolare, che provocherebbe un'ulteriore maggior tendenza al deposito adiposo.

Questo meccanismo sta alla base del legame tra sovrappeso, insulino-resistenza, diabete mellito tipo e aterosclerosi. L'unico modo che abbiamo di invertire il processo è mangiare meno, muoverci di più e dimagrire.

La colpa, quindi, è prevalentemente dell'esubero energetico complessivo, piuttosto che dei carboidrati o della pasta in sé.

Se avete intenzione di mettervi a dieta e non volete rinunciare al piacere della pasta, potrebbe essere una buona idea scegliere ricette semplici, leggere e porzioni di media entità.

Alcuni esempi:

  •  Pasta tonno pomodoro
  •  Pasta pollo e peperoni
  •  Pasta funghi e grana
  •  Pasta melanzane e ricotta magra
  •  Pasta alla carbonara di zucchine

Alcune ricette illustrate e commentate:

Pasta al pollo tricolore »

Spaghetti proteici ai funghi e zucchine »

Pasta proteica »

Pasta al pomodoro leggera e saporita, con poco olio »



I Segreti per Cuocere la Pasta

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Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer