Resveratrolo
Il resveratrolo è una sostanza prodotta da diverse specie vegetali che, grazie alle sue spiccate proprietà antiossidanti, contribuisce a proteggere il nostro organismo dalle patologie cardiovascolari e tumorali. Si racconta addirittura della sua - presunta - capacità di aumentare la durata della vita, supportata da timide evidenze scientifiche dimostrate da alcuni studi preliminari su vermi (C. elegans) e moscerini della frutta (D. melanogaster), e mai confermati sull'uomo. Quello che spesso si omette a proposito del resveratrolo, è la dose impiegata in questi studi ed il fatto che una volta adeguata al peso di un uomo renderebbe l'integrazione di resveratrolo assolutamente improponibile a fini commerciali; la dose richiesta (3-6 grammi al giorno), infatti, sarebbe talmente alta da rendere insostenibile le spese per l'acquisto del prodotto, sollevando nel contempo preoccupazioni per possibili effetti collaterali a breve e a lungo termine.
Resveratrolo nel Vino
Nel regno vegetale il resveratrolo, dotato di funzioni antifungine, si trova in particolare nella buccia dell'uva e nel vino, in misura maggiore in quello rosso.
Gli effetti cardioprotettivi di questa bevanda, tipica della cultura alimentare mediterranea, sono in buona parte legati al suo contenuto in resveratrolo. I medici invitano comunque a non lasciarsi andare a inutili e pericolosi entusiasmi, dal momento che le benefiche proprietà ascrivibili al vino dipendono da diversi fattori, primo tra tutti la dose, che dev'essere moderata (2-3 bicchieri al giorno nell'uomo, un po' meno nella donna).
Oltre al colore, il contenuto in resveratrolo del vino dipende moltissimo anche dalle tecniche di coltura e lavorazione dell'uva. Questa sostanza, prodotta dalla pianta per le sue preziose attività antifungine, è ovviamente più abbondante nell'uva non trattata con fungicidi e pesticidi. Inoltre il contenuto in resveratrolo del vino è tanto superiore quanto più a lungo viene fatto fermentare insieme alle bucce.
Vino (di origine spagnola) | Resveratrolo totale (mg/L) | Dose giornaliera di vino equivalente a 50 mg (*) di resveratrolo (L) |
Vino bianco | 0,05-1,80 | 27,7-1000 |
Vino rosato | 0,43-3,52 | 14,2-116,3 |
Vino rosso | 1,92-12,59 | 4-26,0 |
Succo d'uva rossa | 1,14-8,69 | 5,7-43,9 |
* Alcuni studi arrivano a proporre dosaggi di resveratrolo pari a 1000 mg (1g) al giorno per almeno 6 mesi, cioè 20 volte superiori. |
Altri fattori che influenzano il contenuto di resveratrolo nel vino:
COLORE: nella produzione del vino bianco la fermentazione avviene senza il contatto del mosto con le bucce (fermentazione in bianco). Dal momento che il resveratrolo è presente nella buccia dell'uva e non nella polpa, è logico aspettarsi che il contenuto della sostanza sia inferiore rispetto ai vini rossi, generalmente prodotti con fermentazione sulle bucce.
ORIGINE GEOGRAFICA: i vini prodotti ad elevate altitudini sembrano avere un contenuto in resveratrolo superiore (questa sostanza protegge la pianta dai raggi UV). La latitudine non sembra invece influenzare significativamente la concentrazione della sostanza.
ANNATA: condizioni climatiche che favoriscono un leggero attacco fungino aumentano la sintesi di resveratrolo nella pianta (questa sostanza ha azione antifunginea).
CONCIMAZIONE: la concentrazione di resveratrolo nell'uva aumenta al diminuire della concimazione azotata (Bavaresco et al., 2001).
Il paradosso francese
Quando si parla di resveratrolo, non si può evitare un minimo accenno alla vicenda del paradosso francese.
Sul finire degli anni '80, due scienziati (Renaud e De Lorgeril) studiarono la correlazione esistente tra mortalità dovuta a malattia coronarica e assunzione di grassi animali nella dieta. I campioni di popolazione studiati fornirono un risultato chiaro, ormai noto ai più: tanto maggiore era il consumo medio giornaliero di grassi animali e tanto più elevata era la mortalità. Tra tutti i Paesi esaminati solo il campione Francese (raccolto tra le città di Lille, Strasburgo e Tolosa) fornì risultati contrari a tale conclusione. Nonostante l'elevato consumo di grassi animali, i francesi facevano infatti registrare il più basso tasso di mortalità per malattia coronarica. Dal momento che liquidare il fatto come l'eccezione che conferma la regola ha poco di scientifico, i due ricercatori francesi cercarono di dare una risposta a tale paradosso. Dall'osservazione statistica del maggior consumo di vino in terra francese, scaturì l'ipotesi che tale bevanda potesse controbilanciare gli effetti dell'elevata ingestione di grassi animali. Dal momento che gli effetti negativi dell'alcol erano già stati ampiamente documentati e che il vino si era dimostrato più efficace di altre bevande alcoliche nella riduzione dell'incidenza di queste malattie, il secondo passo fu quello di ipotizzare che alla base del paradosso francese non ci fosse l'alcol ma altre sostanze presenti nel vino e non ancora indagate.
Lo studio della bevanda portò alla scoperta del resveratrolo (Siemann e Creasy -Cornell University, Ithaca, NY, Usa- 1992) e di altre sostanze simili, quali il piceatannolo, lo pterostilbene, l'epsilon-viniferina, il piceide (glucoside del resveratrolo).
Il resveratrolo funziona?
Le attività biologiche del resveratrolo sono varie e ben documentate. Innanzitutto dal punto di vista clinico è stata scientificamente dimostrata la sua azione protettiva sulle malattie cardiovascolari. La sostanza è inoltre dotata di una potente attività antiossidante. Le capacità antitumorali del resveratrolo, sostenute da diversi studi, sono ancora in attesa di conferme cliniche.
Nonostante buona parte dei benefici ascritti a tale sostanza sia stata scientificamente confermata, gli elevati dosaggi richiesti per ottenere tali effetti "protettivi", hanno seriamente ridimensionato l'entusiasmo nei confronti del vino rosso. Anche se in proposito non esiste un'indicazione univoca, per raggiungere i livelli di assunzione di resveratrolo proposti dai diversi studi, sarebbero necessarie quantità sicuramente dannose di vino (diversi litri al giorno).
Appurato che la speranza di sfruttare le proprietà antiossidanti del resveratrolo attraverso il consumo di vino non ha alcuna valenza scientifica, è giusto chiedersi se un consumo moderato di questa bevanda abbia o meno risvolti positivi sulla salute umana. In proposito non è possibile dare una risposta certa perché, partendo dal presupposto che l'alcol è una sostanza oncogenetica, esistono alcuni studi (non tutti) che confermano le virtù salutistiche del vino.
Dal momento che la ricerca epidemiologica ha stabilito che in Italia l'alcol è la terza causa di morte, una dose potenzialmente utile nella prevenzione delle
malattie cardiovascolari, potrebbe comportare un rischio superiore di insorgenza di altre gravi patologie. Inoltre troppo entusiasmo nei confronti del vino e del suo resveratrolo potrebbe favorire la diffusione dell'alcolismo.
Per questo motivo, quando si parla di vino, si fissano limiti di assunzione ragionevoli a basso rischio, solitamente individuati in
circa 24-30 g di alcol al giorno per l'uomo e 12-15 g al
giorno per la donna, pari a 1-2 bicchieri di vino (150-300
ml). Infine, vale la pena ricordare che il vino, indipendentemente dal suo contenuto in resveratrolo, ha soprattutto significato culturale e conviviale. I suoi risvolti salutistici, al contrario, checché se ne dica, sono ancora in attesa di conferme.
Dosi, modalità d'uso ed effetti collaterali degli integratori di resveratrolo
Sotto forma di integratore alimentare, si consiglia di deglutire le capsule di resveratrolo a colazione o meglio a digiuno, evitando l'assunzione concomitante a pasti ricchi di grassi, che potrebbero dimezzarne la biodisponibilità. Più difficile stabilire e suggerire una dose di assunzione ideale di resveratrolo (a tal proposito manca un'indicazione chiara ed univoca in letteratura); se questo antiossidante viene assunto da solo, un buon compromesso tra le dosi minime di efficacia e quelle che provocherebbero effetti avversi a breve (perlopiù diarrea) e lungo termine (ancora da dimostrare) potrebbe essere di 200/400 mg al giorno. Diverso il caso in cui il resveratrolo viene inserito in un mix antiossidante polivalente (associandolo per esempio ad altri polifenoli, vitamina E, vitamina C, acido lipoico...); in tal caso le dosi di assunzione possono essere inferiori, ma comunque nell'ordine minimo ragionevole di alcune decine di mg.
Sotto i 25 mg per dose quotidiana suggerita, la presenza di resveratrolo all'interno di un integratore è da considerarsi di puro richiamo commerciale.