Ultima modifica 26.02.2020

Le Purine

Le purine sono un gruppo di sostanze organiche azotate presenti in tutte le cellule viventi. Le purine più note, in quanto basi azotate di DNA e RNA, sono l'adenina e la guanina; queste sostanze condividono con le altre esponenti della famiglia una struttura molecolare a due anelli eterociclici azotati condensati (poiché derivano dalla purina, dove si riconosce un anello penta-atomico condensato con un anello esa-atomico). Tra le altre purine più significative ricordiamo la caffeina, la teobromina e l'acido urico.

 

Purine

Eccesso di Purine

L'organismo umano sintetizza continuamente le purine necessarie alla sintesi di nuovi acidi nucleici; a questa biosintesi endogena, che avviene principalmente a livello epatico, si aggiunge poi l'apporto alimentare; inoltre, esistono delle vie di recupero, interconversione (formazione di una purina a partire da un'altra) e degradazione delle purine in eccesso.

L'acido urico o urato è il principale catabolita derivante dalla degradazione delle purine.

Alterazioni del Metabolismo delle Purine e Iperuricemia

In alcuni soggetti sussistono carenze congenite di enzimi coinvolti nelle vie di interconversione, recupero e degradazione delle purine. Queste ed altre alterazioni del metabolismo purinico e dell'escrezione di acido urico possono causare iperuricemia (eccesso di acido urico nel sangue) oppure ipouricemia (carenza di acido urico nel sangue).

L'iperuricemia è una condizione abbastanza diffusa caratterizzata da un eccesso di acido urico nel sangue. L'iperuricemia può scatenare una condizione artritica chiamata gotta, caratterizzata da un aumento di acido urico nei liquidi biologici; tale eccesso porta alla formazione e alla precipitazione di cristalli di acido urico all'interno delle articolazioni, scatenando attacchi gottosi (gravi infiammazioni articolari dolorose, con rossore e gonfiore a livello locale). Oltre alle articolazioni, le zone di deposito più comuni dell'acido urico in eccesso sono i reni (fino all'insufficienza renale) e la pelle delle orecchie, delle mani e dei gomiti (dove si formano i cosiddetti tofi, masse palpabili visibili sotto la pelle).

Molti dei soggetti con iperuricemia presentano una tendenza ereditaria a produrre grandi quantità di acido urico, mentre è raro che la gotta sia causata dal solo consumo di alimenti ricchi di purine in assenza di predisposizione genetica. Ciò non toglie che in caso di gotta ed iperuricemia sia comunque importante:

  • limitare il consumo di alimenti ricchi di purine;
  • seguire una dieta sobria (un tempo la gotta era definita la "malattia dei ricchi" in quanto tipicamente associata agli eccessi alimentari);
  • bere liquidi in abbondanza, almeno 2/3 litri al giorno, specialmente se fa caldo (la disidratazione eleva il rischio di attacchi gottosi); l'acqua in abbondanza può prevenire i calcoli renali a cui i gottosi sono particolarmente esposti; gli infusi d'erbe possono essere una buona soluzione per aumentare il consumo di liquidi, inoltre, alcune tisane diuretiche possono favorire l'escrezione di acido urico in eccesso;
  • cercare di ridurre il peso corporeo, se in eccceso, evitando comunque diete eccessivamente restrittive; le persone in sovrappeso, specie se con grasso concentrato a livello addominale, sono più esposte al rischio gotta;
  • limitare o eliminare il consumo di alcool; la birra è particolarmente sconsigliabile perché ha un alto contenuto di purine rispetto al vino e agli altri alcolici;
  • evitare il fruttosio come dolcificante, poiché aumenta la ritenzione di acido urico;
  • preferire le fonti di carboidrati complessi e ridurre gli alimenti ricchi di grassi;
  • attenzione anche all'aspirina, che limita la filtrazione di acido urico a livello renale; meglio preferire il paracetamolo.

Alimenti ricchi di Purine

  • Gli alimenti che tendono maggiormente a scatenare la gotta contengono da 150 a 1.000 milligrammi di purine ogni 100 grammi. Comprendono i prodotti animali ad alto tasso di proteine come le acciughe, la cervella, il consommé, il sugo di carne, le aringhe, le frattaglie, gli estratti di carne, la carne trita, le cozze e le sardine.
  • Altri cibi che possono contribuire alla gotta contengono una limitata quantità di purine (da 50 a 150 milligrammi per 100 grammi). Nei casi gravi è necessario limitare questi cibi a non più di una porzione al giorno; questa classe di alimenti comprende asparagi, fagioli secchi, cavolfiori, lenticchie, funghi, farina, d'avena, piselli secchi, ostriche, spinaci, cereali, pesce, carne e pollame. Limitateli a 90 grammi cinque volte la settimana.

Alimenti ad elevato contenuto in purine

(da 150 ad 800 mg/100 g)

alici o acciughe, sardine, aringa, sgombri, cozze, animelle, fegato, rognone, cervello, estratto di carne, selvaggina

Alimenti a contenuto medio di purine

(da 50 ad 150 mg/100 g)

carni, pollame, pesce (tranne quello con alto contenuto di purine), ostriche, gamberi, granchi, crostacei, salumi e insaccati in genere; piselli, fagioli, lenticchie, asparagi, spinaci, cavolfiori, funghi, arachidi, prodotti integrali

Alimenti a basso contenuto in purine

(da 0 ad 50 mg/100 g)

latte, uova, formaggi, verdure, ortaggi (eccetto quelli sopraelencati), frutta, pasta e gli altri cereali (fatta eccezione per germe di grano e prodotti integrali)