Acidi Grassi Essenziali ed Eicosanoidi
Introduzione
La scienza della nutrizione umana ha oggi raggiunto la totale consapevolezza del fatto che la dieta influenzi molti fattori biochimici ed ormonali del nostro corpo, e con essi lo stato di salute complessivo.
Oggi si cerca di avere un maggior controllo della composizione nutrizionale e, con essa, dei livelli circolanti dei suddetti fattori. Ciò è ottenibile con una revisione della dieta, equilibrandola nel lungo termine, ed instaurando un circolo virtuoso che ottimizzi qualità e durata della vita.
Tutti i nutrienti hanno un impatto sull'omeostasi dell'organismo, ma alcuni paiono avere un equilibrio "più delicato" di altri. In particolare gli acidi grassi essenziali (AGE), sia in termini di quantità che di rapporto, giocano un ruolo determinante sulla produzione di alcuni mediatori implicati nella prevenzione o nella predisposizione ad eventi cardio-vascolari; parliamo degli eicosanoidi.
Eicosanoidi
Cosa sono e a cosa servono gli eicosanoidi?
Gli eicosanoidi sono sostanze prodotte dall'endotelio vascolare e normalmente circolanti nel sangue. La loro funzione è quella di modulare alcune risposte chimico-endocrine, in maniera positiva oppure negativa – a seconda del tipo di molecola.
Gli eicosanoidi si dividono in molte famiglie (prostaglandine, trombossani, leucotrieni ecc) con diverso impatto sull'organismo; non per nulla, si parla spesso di "eicosanoidi buoni" ed "eicosanoidi cattivi". Questa è, ovviamente, una distorsione concettuale vera e propria poiché non esistono mediatori prodotti dall'organismo che esercitino un effetto anti-salutistico.
Diciamo però che l'eccesso di quelli che vengono definiti "cattivi" è coinvolto in prima linea sul meccanismo pro-infiammatorio e pro-aggregante, quindi sulla patogenesi dell'aterosclerosi e della trombosi. Per contro, gli eicosanoidi buoni esercitano l'effetto opposto, e vengono definiti agenti protettivi sulle patologie cardio-vascolari.
Siccome i livelli degli eicosanoidi circolanti – dosabili grazie a un test eseguibile con metodo gascromatografico – possono essere modulati con il dosaggio nutrizionale degli acidi grassi essenziali – oppure con i farmaci – la dieta esercita una funzione primaria nell'equilibrio tra quelli buoni e i cattivi.
Vediamo in che modo.
Buoni e Cattivi
Eicosanoidi derivati degli omega 3 e degli omega 6
Gli eicosanoidi possono per semplicità essere distinti in:
- Derivati degli omega-3: a cui appartengono l'acido eicosapentaenoico (EPA) e l'acido docosaesaenoico (DHA), considerati gli eicosanoidi con il maggior effetto antinfiammatorio e antiaggregante, quindi benefici per il metabolismo;
- Derivati degli omega-6: a cui appartengono molecole con effetti diversi. Alcuni si comportano come gli omega 3 (benefici), tipo l'acido gamma-linolenico (GLA), mentre altri hanno un ruolo pro-infiammatorio e aggregante, come l'acido arachidonico (AA) – che, se in eccesso, aumenta il rischio di eventi cardiovascolari.
Attenzione! Di acidi grassi essenziali omega 6 ne esistono molti tipi. È quindi difficile raggrupparli in un unico insieme, soprattutto quando si intende parlare dei loro effetti sulla salute. Di seguito un elenco di tutti gli acidi grassi omega 6:
- Acido linoleico (LA)
- Acido gamma-linolenico (GLA)
- Acido calendico
- Acido eicosadienoico
- Acido domo-gamma-linoleico (DGLA)
- Acido arachidonico (AA, ARA)
- Acido docosadienoico
- Acido adrenico
- Acido docosapentaenoico
- Acido tetracosatetraenoico
- Acido tetracosapentaenoico.
Effetti degli eicosanoidi derivanti dall'acido arachidonico
I derivati dall'acido arachidonico hanno la capacità di aumentare:
- le reazioni allergiche
- la proliferazione cellulare
- la pressione sanguigna
- le reazioni infiammatorie
- l'aggregazione piastrinica
- la trombogenesi
- il vasospasmo
- il colesterolo LDL, diminuendo il colesterolo HDL.
Nota: l'eccessiva produzione cronica di eicosanoidi omega-6 è correlata ad artrite, infiammazione e cancro.
Per approfondire: Giusto Rapporto tra Omega 6 e Omega 3Impatto Ormonale
Le influenze tra eicosanoidi ed ormoni, in particolare testosterone, insulina ed ormone della crescita (GH) sono talmente complicate che in medicina si è solo agli inizi della comprensione completa degli effetti totali.
L'obiettivo delle moderne diete che tendono a stabilire un equilibrio complessivo nel metabolismo biochimico e ormonale sarebbe di strutturare una situazione alimentare che promuova la produzione di eicosanoidi buoni, solitamente carenti, e reprima quella dei cattivi, solitamente in eccesso.
Tra gli obiettivi più attesi vi è anche la regolazione dell'ormone insulina, capace di modulare la presenza degli zuccheri nel sangue, e dunque la produzione di eicosanoidi omega-6 conseguente alle situazioni iperglicemiche.
Cancro
Quello che molti non sanno sugli acidi grassi essenziali
Sappiamo che gli acidi grassi essenziali sono indispensabili per la sopravvivenza. Svolgono numerosissime funzioni biologiche, ragione per la quale non è possibile farne a meno.
Vista la loro importanza sull'equilibrio degli eicosanoidi, negli ultimi anni si è cercato si sensibilizzare l'opinione pubblica, promuovendo il consumo degli AGE "buoni" a discapito dell'acido arachidonico – vedi sopra.
Quello che spesso viene trascurato però, è che i grassi essenziali sono molto fragili e delicati. Sensibili alla luce, al calore e all'ossigeno, si ossidano facilmente (soprattutto in assenza di vitamina E e vitamina A) perdendo le loro funzioni e addirittura giocando un ruolo negativo sulla salute – anche quelli buoni.
Un elevato consumo di acidi grassi polinsaturi ossidati – quindi deperiti, perchè mal conservati oppure danneggiati in cottura – che si trovano nella maggior parte dei tipi di olio vegetale, può aumentare la probabilità che le donne in postmenopausa sviluppino il cancro al seno.
[Sonestedt, Emily; Ericson, Ulrika; Gullberg, Bo; Skog, Kerstin; Olsson, Håkan; Wirfält, Elisabet (2008). "Do both heterocyclic amines and omega-6 polyunsaturated fatty acids contribute to the incidence of breast cancer in postmenopausal women of the Malmö diet and cancer cohort?". International Journal of Cancer. 123 (7): 1637–43].
Un effetto simile è stato osservato sul carcinoma prostatico, ma lo studio è stato condotto su topi.
[Yong Q. Chen, at al; Min; Wu; Wu; Perry; Cline; Thomas; Thornburg; Kulik; Smith; Edwards; d'Agostino; Zhang; Wu; Kang; Chen (2007). "Modulation of prostate cancer genetic risk by omega-3 and omega-6 fatty acids". The Journal of Clinical Investigation. 117 (7): 1866–75].
Un'altra analisi ha suggerito l'associazione inversa tra acidi grassi polinsaturi totali e rischio di cancro al seno, ma i singoli acidi grassi polinsaturi si sono comportati in modo diverso l'uno dall'altro. [...] un derivato 20:2 dell'acido linoleico [...] si è inversamente associato al rischio di cancro al seno".
[Pala, Valeria; Krogh, Vittorio; Muti, Paola; Chajès, Véronique; Riboli, Elio; Micheli, Andrea; Saadatian, Mitra; Sieri, Sabina; Berrino, Franco (2001). "Erythrocyte Membrane Fatty Acids and Subsequent Breast Cancer: A Prospective Italian Study". Journal of the National Cancer Institute. 93 (14): 1088–95.]