Funzioni e proprietà del Selenio

Funzioni e proprietà del Selenio
Ultima modifica 05.12.2022
INDICE
  1. Cos’è
  2. Funzioni
  3. Proprietà

Cos’è

Cos'è il selenio?

Il selenio è un oligominerale micronutriente dotato di molte proprietà e che svolge numerose funzioni, sia per l'organismo umano o animale, sia per quello vegetale e di vari batteri; nel prossimo paragrafo le approfondiremo accuratamente.

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È contenuto principalmente negli alimenti di origine animale, soprattutto pesci di mare – come anche lo iodio – e frattaglie, ma si trova in concentrazioni variabili anche in diversi cereali, legumi, semi oleosi, frutti ed ortaggi – a seconda della concentrazione nel terreno.

Per la sua importanza, molti suggeriscono di integrare la dieta con alimenti fortificati, alimenti dietetici o integratori alimentari; va tuttavia ricordato che il selenio può essere, a concentrazioni eccessive, potenzialmente tossico.

Nell'organismo umano, il selenio è presente in forma organica (selenocisteina o selenio-cisteina e selenometionina o selenio-metionina) e inorganica (seleniti e selenati). La maggior parte del selenio è concentrata nel fegato e nella ghiandola tiroide; contengono selenio gli enzimi che metabolizzano gli ormoni tiroidei e di tipo antiossidante.

Funzioni

Selenio ed enzimi antiossidanti

Il selenio organico - sotto forma di selenio-cisteina - è un cofattore degli enzimi antiossidanti glutatione perossidasi (GSH-Px) e tioredossina (Trx) disolfuro reduttasi. Operando in sinergia alla vitamina E (tocoferolo o tocotrienolo), la famiglia delle glutatione perossidasi è deputata a combattere lo stress ossidativo dei radicali liberi - soprattutto le specie reattive dell'ossigeno come il perossido di idrogeno e gli idroperossidi organici - sulle membrane cellulari: 2 GSH + H2O2----GSH-Px → GSSG + 2 H2O. La tioredossina disolfuro reduttasi invece, è un enzima appartenente alla classe delle ossidoreduttasi che catalizza la seguente reazione: tioredossina + NADP+ ⇄ tioredossina disolfuro + NADPH + H+

Selenio, ghiandola tiroide e ormoni tiroidei

La tiroide e le cellule che metabolizzano i suoi ormoni utilizzano grandi quantità di selenio. Questo svolge il ruolo di cofattore per tre dei quattro tipi di deiodasi o deiodinasi, che attivano e disattivano vari ormoni tiroidei e i loro metaboliti. Le deiodasi sono quindi in grado di rimuovere elettroni dagli ioduri, e gli ioduri dalle iodotironine e risultano strettamente coinvolte nella regolazione degli ormoni tiroidei, partecipando alla protezione dei tireociti dai danni dell'H2O2 - prodotto per la biosintesi dell'ormone tiroideo.

Le iodotironine deiodinasi contengono il selenio sotto forma di selenocisteina; solo la iodotirosina deiodinasi, che agisce sugli ultimi prodotti di degradazione dell'ormone tiroideo, non contiene selenio.

Selenio in altre proteine

Il selenio organico è contenuto anche in altri elementi proteici in veste di selenio-metionina.

Selenio antagonista del mercurio

L'aumento del selenio nella dieta riduce la tossicità di quantità basse o modeste di mercurio – ed anche di altri metalli potenzialmente contaminanti.

I meccanismi molecolari della tossicità del mercurio si basano sull'inibizione irreversibile dei selenoenzimi necessari a prevenire ed invertire i danni ossidativi al cervello e nei tessuti endocrini.

Il tonno rosso - che pur accumulando mercurio non sembra soffrire di alcuna forma di avvelenamento – contiene, nel sangue, alte concentrazioni di antiossidante selenoneina. La molecola è attualmente oggetto di ricerca scientifica per quanto riguarda eventuali implicazioni nelle malattie infiammatorie e croniche, nei danni ossidativi e nella disintossicazione da metilmercurio.

Selenio ed enzimi nelle piante

Nelle piante il selenio può avere una funzione di difesa, risultando tossico nei foraggi per gli animali che li consumano. Certi vegetali vengono considerati indicatori di selenio nel terreno, poiché senza di esso non potrebbero crescere e svilupparsi.

Proprietà

Selenio per le patologie metaboliche

Grazie alla sua capacità di proteggere le membrane cellulari dall'ossidazione – abbiamo visto che costituisce la glutatione perossidasi (GSH-Px) e la tioredossina (Trx) disolfuro reduttasi – il selenio ha un effetto protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari.

Selenio e ormoni tiroidei

Il selenio è necessario alla trasformazione della tiroxina (T4) in triiodotironina (T3), e come tale svolge un ruolo di primo piano nel supportare la funzione tiroidea.

Selenio per la tiroidite di Hashimoto

Il selenio può inibire la malattia autoimmune tiroidite di Hashimoto, nella quale le cellule tiroidee vengono attaccate dal sistema immunitario perché identificate come estranee.

L'assunzione di 0,2 mg di selenio nella dieta può portare ad una riduzione del 21% degli anticorpi anti-TPO. Per approfondire consulta l'articolo: Selenio e Tiroide.

Selenio contro il mercurio e altri contaminanti metallici

Il selenio sembra inoltre svolgere un ruolo antagonista nei confronti dei metalli pesanti, come il mercurio, il cadmio e l'argento, ragion per cui può contribuire a ostacolare l'accumulo di questi contaminanti.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer