Disturbi alimentari (DCA): generalità
I disturbi alimentari, più propriamente definibili disturbi del comportamento alimentare, sono disagi e patologie di natura psicologica e psichiatrica - anche se i casi più frequenti sono i cosiddetti "border line", oppure i sintomi sporadici.
Anoressia, Bulimia e Binge Eating Desorder, grazie al bombardameno mediatico, sono parole ormai entrati nel linguaggio comune anche se a proposito rimane un po' di confusione. In questo articolo proveremo a fare un po' di chiarezza sul loro significato cercando di dare qualche consiglio per aiutare chi ne soffre ad uscirne.
In passato si reputava che colpissero prevalentemente il sesso femminile, ma oggi sappiamo essere piuttosto diffusi anche tra i maschi. La statistica suggerisce un maggior interesse anche per i soggetti in età adolescenziale o - per le donne - vicino all'età della menopausa; ma anche queste tendenze sembrano cambiare col passare del tempo e col perfezionamento diagnostico.
C'è da dire che i disturbi alimentari sono più di uno e tutti diversi, quindi anche uniformare questo genere di informazioni sarebbe scorretto per definizione.
Specifichiamo che nell'articolo a seguire forniremo delle informazioni generali, senza entrare troppo nello specifico; per maggiori dettagli si consiglia di rivolgersi ad uno specialista o comunque di consultare fonti che menzionino il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) V edizione.
Generalità
Quando l'autostima è eccessivamente influenzata dall'immagine corporea (forma fisica e peso, ad esempio) le probabilità di cadere nella trappola dei disturbi alimentari aumenta notevolmente.
I disturbi alimentari sono infatti legati alla valutazione disfunzionale che la persona fa di sè stessa. Si parla di valutazione disfunzionale quando il valore percepito della persona è fortemente connesso all'ideale di magrezza, al peso e al controllo della propria forma corporea. In pratica la persona sente di valere o non valere come essere umano in relazione all'ago della bilancia che influenza notevolmente il rapporto con il cibo.
I disturbi alimentari sono oggi un fattore dilagante che manifesta disagi e sofferenze interiori di una generazione resa fragile da una società che tende sempre più a discriminare tra corpi di serie A, B e C.
Come anticipato, i disturbi del comportamento alimentare comprendono 3 forme principali: anoressia, bulimia e sindrome da alimentazione incontrollata (binge eating disorder o BED).
Tutti questi disturbi alimentari sono accomunati dal pensiero ossessivo del cibo, dalla paura morbosa di diventare sovrappeso abbinata ad una percezione deformante del proprio corpo e ad una bassa stima di sè.
Risultano tuttavia anche molto diversi tra loro, soprattutto per quel che riguarda il comportamento che poi si va ad instaurare nei confronti dell'alimentazione propriamente detta, quindi dell'eventuale malgestione del discontrollo, degli eventuali metodi di purgazione ecc.
Anoressia
Una persona anoressica, per quanto possa essere magra, non riesce a convivere con un corpo che le sembra sempre eccessivamente grasso. Il problema del peso diventa talmente importante da farle saltare i pasti spingendola ad abusare di medicinali come lassativi e diuretici mentre persegue un ideale di magrezza irraggiungibile.
L'anoressia di solito inizia con una dieta e cela un profondo disagio che la persona tenta di mettere a tacere attraverso un controllo ossessivo delle calorie e del peso.
L'anoressia attacca duramente il corpo nelle sue funzioni vitali fino a causare gravissime conseguenze come insufficienza renale, osteoporosi, alterazioni cardiovascolari, perdita dei denti e dei capelli. Se tale condizione persiste a lungo l'orologio interno ne esce scombussolato e la condizione diventa veramente grave: purtroppo di anoressia si può morire.
Per approfondire: Anoressia NervosaBulimia
Questo disturbo alimentare (bulimia="fame da bue") si caratterizza per un'esasperata assunzione di cibo (una personal bulimica arriva ad ingerire migliaia di calorie in poche ore). A tali abbuffate si susseguono disperati tentativi di sbarazzarsi degli alimenti ingeriti, solitamente tramite vomito autoindotto o attraverso l'uso massiccio di lassativi o diuretici.
Dopo questi attacchi di fame incontrollata, durante cui nulla è più importante del cibo, insorgono infatti profondi sensi di colpa che fanno sprofondare il soggetto nella depressione.
Si tratta purtroppo di una vera e propria dipendenza paragonabile a quella che lega un tossicodipendente alla droga con conseguenze altrettanto devastanti sulla vita, sulla psiche e sulla salute di chi ne soffre.
Per approfondire: Bulimia Nervosa
Binge Eating Disorder o Distrurbo da Alimentazione Incontrollata
Chi soffre di questo disturbo alimentare, proprio come nel caso della bulimia, consuma grandissime quantità di cibo.
A differenza di una persona bulimica, chi soffre di disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating) non espelle quanto ingerito. A causa di tali abbuffate la persona può essere in sovrappeso grave.
Una variante di questo disturbo alimentare, chiamata night-eating sindrome, si caratterizza per anoressia diurna ed insonnia notturna che può essere sconfitta soltanto assumendo grosse quantità di cibo (bulimia notturna).
Per approfondire: Binge Eating Desorder o Disturbo da Alimentazione IncontrollataTrattamenti
Come curare i disturbi alimentari?
I disturbi del comportamento alimentare richiedono un approccio terapeutico complesso che si realizza con la collaborazione di molte figure (dietologi, endocrinoligi e psicoterapeuti), detto multidisciplinare.
Quando si soffre di un problema alimentare è bene:
- raccogliere quante più informazioni possibili sull'argomento in modo da rendersi conto della sua pericolosità e di come sia possibile uscirne;
- rivolgersi ad un famigliare, ad un parente, ad un amico o meglio ancora ad una associazione il prima possibile
- chiedere aiuto; pur essendo difficile, è il favore più grande che la persona possa fare a sé stessa e a chi le sta accanto.