Acqua corporea e bilancio idrico

Ultima modifica 23.01.2020

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Acqua nel Corpo Umano

L'acqua è un nutriente molto importante per il nostro organismo, tant'è vero che in sua assenza la morte sopraggiunge nell'arco di pochi giorni.

L'acqua svolge infatti innumerevoli e vitali funzioni:

È un ottimo solvente per numerose sostanze chimiche;

regola il volume cellulare e la temperatura corporea;

favorisce i processi digestivi;

consente il trasporto dei nutrienti e la rimozione delle scorie metaboliche.

Quantitativamente l'acqua è il costituente principale dell'organismo. In un uomo adulto di taglia media (70 Kg) rappresenta approssimativamente il 60% del peso corporeo, cioè circa 40 Kg. AcquaLe donne, rispetto all'uomo, hanno un contenuto minore di acqua, pari a circa il 50% del peso corporeo. Infatti il gentil sesso possiede maggiori riserve di tessuto adiposo che, a differenza di quello muscolare (più abbondante nell'uomo), è povero di acqua (circa il 10%). Analogo discorso può essere fatto per le persone obese e per gli anziani. Nei neonati, al contrario, tale percentuale arriva al 75% del peso corporeo.

L'acqua presente nel nostro organismo viene suddivisa in due compartimenti, quello intracellulare (i 2/3 del volume totale) e quello extracellulare (comprendente il plasma, la linfa, il liquido interstiziale e quello cefalorachidiano).

I compartimenti liquidi dell'organismo sono separati tra loro da membrane semipermeabili. Il plasma, per esempio, è separato dal liquido interstiziale attraverso le pareti dei vasi sanguigni. Le membrane cellulari impediscono invece il contatto diretto tra il liquido interstiziale e quello intracellulare.

Per l'organismo è infatti fondamentale mantenere l'omeostasi volumetrica dei due compartimenti.

 

Totale acqua corporea come % del peso
  Bambino Uomo Donna
Magro 80 65 55
Normale 70 60 50
Grasso 65 55 45

L'acqua corporea è distribuita principalmente nel tessuto non adiposo e costituisce circa il 72% della massa magra

 

Il volume del liquido intracellulare dipende dalla concentrazione dei soluti in quello interstiziale. In condizioni normali, il liquido interstiziale e quello intracellulare sono isotonici, cioè hanno la stessa osmolarità. Se la concentrazione dei soluti fosse maggiore nel liquido intracellulare la cellula si gonfierebbe per osmosi; nella situazione opposta la cellula tenderebbe invece a raggrinzirsi. Entrambe le circostanze sarebbero comunque gravemente lesive per le strutture cellulari.

Il volume del plasma, detto volemia, deve essere mantenuto costante anche per garantire una buona funzionalità cardiaca. Infatti, se si ha un aumento del volume plasmatico, la pressione sanguigna aumenta (ipertensione); al contrario in presenza di ipovolemia, la pressione diminuisce, aumenta la viscosità ematica ed il cuore si affatica.

Per garantire l'omeostasi del volume dei liquidi intracellulare e intravascolare, è necessario mantenere costante il contenuto idrico dell'organismo. Affinché si verifichi tale equilibrio è necessario che il bilancio fra le entrate e le uscite di acqua sia in pareggio.


Acqua

 

Tranne pochissime eccezioni, gli alimenti contengono una quantità di acqua non trascurabile.

 

Contenuto medio di acqua in diversi alimenti
Quantità di acqua
(% di parte edibile)
ALIMENTI
0 Olio, zucchero
2-10 Biscotti, frutta secca (arachidi, noci, pinoli), pop-corn
10-20 Burro, farina, legumi secchi, miele, pasta
20-40 Formaggio (grana, groviera), pane, pizza
40-60 Formaggi freschi (latticini), gelati, salumi
60-80 Carne, pesce, uova
>80 Frutta fresca, ortaggi e verdura, latte

 

  Da: tabelle di composizione degli alimenti. INN, 1997

 

Il bilancio idrico viene mantenuto in pareggio attraverso la regolazione delle uscite (modificando il volume di urina escreto) e attraverso il controllo delle entrate (modificando l'assunzione di acqua).

In condizioni basali, il 60% circa della perdita giornaliera di acqua avviene con l'urina. L'aumento di temperatura e l'esercizio fisico fanno invece aumentare le perdite idriche attraverso la sudorazione e la traspirazione insensibile.

Per compensare queste uscite l'organismo riduce il volume di urina eliminato, aumentando la secrezione dell'ormone antidiuretico (ADH) o vasopressina. Questo peptide, secreto dall'ipofisi posteriore, agisce a livello renale, dove promuove il riassorbimento di acqua, riducendo, di conseguenza, la sua eliminazione con le urine.

La regolazione delle entrate, invece, si attua attraverso lo stimolo della sete, che si attiva quando diminuisce la volemia (disidratazione) o quando i fluidi corporei tendono a diventare ipertonici (dopo un pasto salato).

La disidratazione

La disidratazione, anche se modesta, è una condizione pericolosa per l'organismo. Una diminuzione del 7% dell'acqua corporea totale è infatti sufficiente per mettere in pericolo la sopravvivenza stessa dell'individuo.

La disidratazione è pericolosa per diversi motivi. Innanzitutto in un organismo disidratato il meccanismo della sudorazione viene bloccato, in modo da risparmiare la poca acqua rimasta nel corpo. Tuttavia la mancata secrezione di sudore causa un notevole surriscaldamento organico, con ripercussioni negative sul centro termoregolatorio ipotalamico (vedi colpo di calore).

Inoltre, in un organismo disidratato si riduce la volemia, per cui il sangue circola meno bene nei vasi, il cuore si affatica e può insorgere, nei casi estremi, il collasso cardiocircolatorio.

Le cause di disidratazione sono molteplici:

esposizione ad un clima secco e ventilato, non necessariamente caldo (anche alle basse temperature la disidratazione è infatti notevole; il freddo, per esempio, stimola l'eliminazione di acqua con le urine. Inoltre, in montagna, viene eliminata più acqua con la respirazione, poiché la tensione di vapore dell'aria espirata è più alta di quella ambientale).

Esercizio intenso e prolungato.

Episodi ripetuti di vomito e diarrea abbondanti (in caso di colera la morte dell'individuo sopraggiunge proprio a causa delle notevoli perdite idriche legate ad un'inarrestabile diarrea).

Una forte emorragia ed ustioni.

Un'assunzione insufficiente di liquidi (soprattutto negli anziani, perché meno sensibili allo stimolo della sete).

Quanto bisogna bere?

In linea generale si consiglia di bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno.

È particolarmente importante aumentare l'apporto idrico durante i mesi estivi e quando si fa sport, in modo da recuperare l'acqua persa con la sudorazione.

Per prevenire la disidratazione quando si pratica attività fisica, bisogna bere prima, durante e dopo lo sforzo. In particolare, quando l'esercizio fisico è prolungato la sola acqua può non essere sufficiente. Per questo motivo è opportuno aggiungere alla bevanda una modesta quantità di carboidrati e sali minerali (soprattutto sodio, cloro e potassio). La concentrazione di glucidi nella bevanda non dev'essere comunque superiore all'8%, per evitare di aumentare l'osmolarità della soluzione, con conseguente richiamo di acqua all'interno del tubo digerente (effetto contrario a quello sperato). Questa minima percentuale è comunque importante per fornire glucosio all'organismo, risparmiando le preziose riserve di glicogeno epatiche e muscolari.

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