Ultima modifica 22.01.2020

L'acido miristico è un acido grasso saturo a 14 atomi di carbonio, per questo noto come acido tetradecanoico. L'acido miristico appartiene quindi alla categoria degli acidi grassi a lunga catena.

Il nome deriva da Myristica fragrans, albero tropicale dai cui semi si ricava la noce moscata. Acido miristicoIn questa spezia, l'acido miristico raggiunge concentrazioni elevatissime, fino al 70-80% della frazione accidica. In quantità inferiori, l'acido miristico abbonda anche negli oli tropicali, soprattutto in quello di palma e di cocco, e nei grassi animali (formaggi e carni). Il contenuto in acido miristico degli altri oli di semi (girasole, arachide, soia ecc.) è invece trascurabie.

All'acido miristico viene attribuita la poco edificante capacità di potenziare l'effetto aterogeno del colesterolo, aumentandone i livelli plasmatici; questa caratteristica, infatti, non spetta a tutti i grassi saturi, ma solamente ad alcuni. Esclusi per la loro peculiarità metabolica quelli a catena più corta (che insieme allo stearico hanno scarso effetto sulla colesterolemia), il maggior potere aterogeno viene attribuito all'acido palmitico, all'acido stearico ed all'acido laurico (anche se quest'ultimo, aumentando il colesterolo buono più del cattivo, ha dimostrato recentemente interessanti proprietà protettive sulle malattie cardiovascolari).

ColsteroloL'acido miristico trova impiego nella produzione di saponi e cosmetici, dato che i suoi sali (di sodio e potassio) hanno proprietà schiumeggianti. Un suo estere, l'isopropil miristrato è invece utilizzato nelle preparazioni topiche per favorire l'assorbimento cutaneo dei princìpi attivi.

Il grafico a lato mostra gli effetti della sostituzione dell'un percento delle calorie quotidiane derivanti dai carboidrati con l'un percento di calorie fornite dai relativi acidi grassi. Si nota, come anticipato, l'effetto ipercolesterolemizzante dell'acido miristico, che aumenta il colesterolo totale innalzando soprattutto la frazione LDL (colesterolo cattivo).