Ultima modifica 17.09.2019

Generalità

L'acido caprilico è un acido grasso saturo, non essenziale, ad otto atomi di carbonio; per questo motivo, è noto anche come acido ottanoico.
Acido CaprilicoTrattandosi di un acido grasso a media catena, una volta ingerito con gli alimenti viene assorbito con facilità, bypassando la circolazione linfatica e giungendo direttamente al fegato, dove viene metabolizzato a fini perlopiù energetici.


L'acido caprilico si estrae dalle noci di Cocco e dall'olio di semi di palma e riconosce applicazioni in ambito sportivo, cosmetico e salutistico.
Nel primo caso rientra nei cosiddetti MCT, integratori di acidi grassi a media e corta catena, usati come fonte energetica alternativa al prezioso glucosio.

Indicazioni

Perché si usa l'acido caprilico? A cosa serve?

Inizialmente utilizzato come rimedio antifungino, l'acido caprilico si è gradualmente ritagliato un posto di tutto rispetto anche in ambito clinico.
Nonostante gran parte degli studi si riferiscano per lo più a modelli in vitro o sperimentali, l'acido caprilico sembrerebbe:

Tali attività, non del tutto caratterizzate, sembrerebbero correlate alla capacità dell'acido caprilico di interporsi nello spessore delle membrane lipidiche di questi microrganismi.

Proprietà ed Efficacia

Quali benefici ha dimostrato l'acido caprilico nel corso degli studi?

Gran parte della letteratura scientifica relativa all'acido caprilico è attualmente concentrata sul potenziale ruolo anti-candida.
Più precisamente, l'acido caprilico sembrerebbe dissolvere la membrana cellulare della Candida albicans e di altri funghi, impedendone la crescita.

Fonti Alimentari e Associazioni

Fonti alimentari di acido caprilico, oltre ai già citati oli tropicali, sono rappresentate da latte e latticini in genere, anche se il consumo di formaggi a pasta dura o fermentati viene tradizionalmente sconsigliato in presenza di candida (vedi dieta anti-candida).
Potenzialmente utile è anche l'associazione di acido caprilico con probiotici, aglio e curcuma, in modo da produrre un ostacolo sinergico alla proliferazione di Candida albicans nel colon.           

Dosi e Modo d'uso

Come usare l'acido caprilico?

L'integrazione specifica con acido caprilico prevede dosi dai 300 ai 1.200 milligrammi al giorno, sotto forma di capsule o compresse, visto il suo sapore rancido e sgradevole.
Ancor più indicata sarebbe la forma in opercoli soft-gel (sferette di gelatina ripiene di olio), dato che l'acido caprilico viene assorbito più facilmente se nel pasto è presente una fonte di grassi.
Per il trattamento della candidosi sarebbe comunque più conveniente trovare un modo per aumentare la quota di acido caprilico inassorbita, in modo che possa arrivare sino al colon ed espletare la propria azione antifungina.

Tale risultato può essere ottenuto utilizzando concentrazioni importanti di acido caprilico all'interno di capsule a rilascio controllato. Un'altra soluzione potrebbe essere quella di assumere l'acido caprilico insieme ad integratori di fibra, ad esempio semi di psillio; in questo modo la sostanza potrebbe trovarsi intrappolata all'interno del gel di acqua e fibra solubile, resistendo così all'assorbimento nel tenue, prima di essere liberata nel colon per fermentazione batterica delle fibra stessa.

Effetti Collaterali

L'uso di acido caprilico, soprattutto se in cattivo stato di conservazione, potrebbe determinare la comparsa di spiacevoli effetti collaterali gastro-intestinali, quali nausea e diarrea.

Controindicazioni

Quando non deve essere usato l'acido caprilico?

L'uso di acido caprilico è controindicato in caso di ipersensibilità nota al principio attivo.

Interazioni Farmacologiche

Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto dell'acido caprilico?

Non sono note al momento interazioni farmacologiche degne di nota.

Precauzioni per l'uso

Cosa serve sapere prima di prendere l'acido caprilico?

L'uso di acido caprilico, senza l'opportuna prescrizione e supervisione medica, dovrebbe essere evitato dai bambini, dalle gestanti e dalle donne in allattamento.