Molnupiravir: disponibile in Italia la prima pillola contro il Covid

Molnupiravir: disponibile in Italia la prima pillola contro il Covid
Ultima modifica 05.01.2022
INDICE
  1. Introduzione
  2. Molnupiravir, come funziona
  3. A chi è destinato
  4. Gli studi
  5. Effetti collaterali
  6. Le alternative

Introduzione

La lotta al Covid-19 si sta giocando su più fronti. Se per quanto riguarda la prevenzione, l'arma più efficace è costituita dalla vaccinazione, unita alle regole di contenimento del virus - come quelle relative alle mascherine, al distanziamento sociale e al lavaggio delle mani - sul fronte delle cure c'è molto fermento. L'ultima novità è rappresentata da molnupiravir, un antivirale orale che, come si legge sul sito dell'AIFA (l'Agenzia Italiana del Farmaco), è stato approvato dalla Commissione Tecnico Scientifica (CTS), nella seduta del 22 dicembre 2021, "per il trattamento di pazienti non ospedalizzati per Covid-19 con malattia lieve-moderata di recente insorgenza e con condizioni cliniche concomitanti che rappresentino specifici fattori di rischio per lo sviluppo di Covid-19 grave". Il farmaco è disponibile dal 4 gennaio in Italia: le modalità di distribuzione saranno decise dalle Regioni.

Per approfondire: Molnupiravir: Nuovo Antivirale contro SARS-CoV-2 e COVID-19

Molnupiravir, come funziona

Prodotto da Merck Sharp & Dohme, azienda farmaceutica statunitense nota anche con l'acronimo MSD, in collaborazione con Ridgeback Biotherapeutics, il molnupiravir è un antivirale orale, che in commercio è distribuito con il nome Lagevrio. A differenza dei vaccini a mRNA, il farmaco non agisce sulla proteina Spike, ma è in grado di modificare il numero di mutazioni del materiale genetico (RNA) del virus, interferendo con i processi che il virus stesso utilizza per replicarsi all'interno delle cellule umane. Di fatto, dunque, il molnupiravir impedisce al virus di riprodursi, favorendone la lotta da parte del sistema immunitario. Il principio attivo, pur non essendo in grado di debellare l'infezione, ne evita il peggioramento.

 

Come specificato sul sito dell'Aifa, il farmaco va utilizzato entro cinque giorni dalla comparsa dei sintomi: non è indicato, dunque, in pazienti che hanno contratto l'infezione da più tempo. Il farmaco va somministrato per via orale, dunque per bocca. Il trattamento consiste nell'assunzione di quattro compresse da 200 mg l'una due volte al giorno, per cinque giorni. Si tratta di una cura domiciliare, che va seguita dalla persona a casa per evitare l'ospedalizzazione.

A chi è destinato

Il molnupiravir è indicato solo per le persone maggiorenni, che presentano fattori di rischio che potrebbero comportare un aggravamento delle loro condizioni di salute in seguito al contagio da SARS-CoV-2 (il virus che provoca Covid-19). Non è destinato, dunque, a tutti, ma solo ai pazienti più fragili che sono effettivamente esposti a un rischio di ospedalizzazione. È pensato soprattutto per gli individui che, per motivi di salute, non hanno potuto vaccinarsi contro l'infezione Covid-19.
Fra le condizioni di rischio associate all'evoluzione in malattia severa, che potrebbero rendere possibile l'uso del molnupiravir ci sono: patologia oncologica/oncoematologica in fase attiva; insufficienza renale acuta; broncopneumopatia severa; obesità; malattia cardiovascolare grave; diabete mellito non compensato; immunodeficienza.

 

Come anticipato, la determinazione AIFA relativa alle modalità di utilizzo è stata pubblicata il 29 dicembre 2021 sulla Gazzetta Ufficiale ed è efficace dal 30 dicembre. Da martedì 4 gennaio, è iniziata la distribuzione del molnupiravir da parte della Struttura Commissariale alle Regioni. Per la prescrizione del farmaco, si deve utilizzare un Registro di monitoraggio, accessibile online sul sito dell'Agenzia del Farmaco, necessario anche per monitorare gli effetti a lungo termine.

 

I pazienti ai quali destinare il farmaco sono selezionati dai medici di medicina generale, dai medici delle Usca e dai medici che abbiano l'opportunità di entrare in contatto con pazienti affetti da Covid-19. I positivi selezionati, una volta individuati, verranno indirizzati rapidamente alla struttura nella quale verrà effettuata la prescrizione.

Per combattere il Covid, un'arma in più viene oggi dall'immunità innata.

Gli studi

Gli studi clinici effettuati nei mesi scorsi hanno dimostrato che molnupiravir è in grado di ridurre la capacità del SARS-CoV-2  di moltiplicarsi nell'organismo e di abbassare il rischio di ospedalizzazione nei pazienti fragili affetti dalla malattia. Nei primi trial, la riduzione del rischio di ospedalizzazione e morte è stata del 50%, negli ultimi del 30%. In un test dell'università del North Carolina l'eliminazione dell'RNA virale è stata raggiunta nel 92,5% dei pazienti con dose da 800 milligrammi.

Secondo le indagini più recenti, il farmaco sembrerebbe efficace anche contro le varianti, incluso Omicron.

Ad ogni modo, la situazione resta comunque in evoluzione e i dati potrebbero variare nel corso del tempo.

Effetti collaterali

Uno dei limiti maggiori del farmaco è rappresentato dalle tempistiche di somministrazione: il molnupiravir va assunto entro cinque giorni dall'esordio dei sintomi, ma non sempre l'infezione viene riconosciuta tempestivamente. All'inizio, infatti, in alcuni casi i sintomi sono lievi e/o possono essere confusi con quelli di altre malattie, come influenza o raffreddore. La diagnosi, dunque, non di rado arriva a distanza di più di cinque giorni.

Gli effetti indesiderati più comuni sono: nausea, diarrea, mal di testa, capogiri. Possono comparire anche orticaria, eruzione cutanea e vomito.

Il farmaco non è raccomandato in gravidanza e durante l'allattamento al seno (nel caso in cui sia necessario assumere il farmaco, l'allattamento deve essere sospeso per tutta la durata del trattamento e per almeno quattro giorni dopo il termine dello stesso).

Per approfondire: Molnupiravir: Nuovo Antivirale contro SARS-CoV-2 e COVID-19

Le alternative

Fino a oggi, per il trattamento domiciliare del Covid-19 in fase iniziale si sono usati soprattutto paracetamolo e FANS. Inoltre, solo in casi selezionati dal medico, si può ricorrere a cortisone e anticorpi monoclonali.

 

Insieme a molnupiravir, la Commissione Tecnico Scientifica (CTS) dell'AIFA ha autorizzato l'uso del remdesivir - un altro antivirale già approvato per pazienti con polmonite che necessitano ossigenoterapia - anche per il trattamento di pazienti non ospedalizzati per COVID-19 con malattia lieve-moderata di recente insorgenza e con condizioni cliniche concomitanti che rappresentino specifici fattori di rischio per lo sviluppo di COVID-19 grave, analogamente al molnupiravir. 

Il remdesivir va somministrato per via endovenosa, la durata del trattamento per i pazienti non ospedalizzati è di tre giorni. Il farmaco può essere utilizzato fino a sette giorni dall'insorgenza dei sintomi.

Per approfondire: Remdesivir: Quando si Usa ed Effetti Collaterali