Meduse: multe e pene severe per chi le maltratta o uccide

Meduse: multe e pene severe per chi le maltratta o uccide
Ultima modifica 30.06.2022
INDICE
  1. Cosa dice la legge
  2. Caratteristiche delle meduse e sintomi delle bruciature
  3. Come difendersi dalle meduse
  4. Cosa fare e non fare in caso di bruciatura da medusa

Anche se l'idea di fare il bagno in un mare ricco di meduse spaventa e la tentazione di alcuni, una volta avvistate, può essere quella di ucciderle, è importante sapere che farlo in Italia è severamente vietato e punibile dal Codice Penale.

Cosa dice la legge

Le meduse non sono tutte uguali, alcune sono innocue ma altre sono dotate di tentacoli che al semplice contatto con la pelle umana provocano bruciori e irritazioni. Proprio per questo sono considerate ospiti sgraditi delle vacanze.

Nonostante ciò non bisogna dimenticare che le meduse sono animali esattamente come altri e per questo non devono essere uccise e nemmeno maltrattate. Chi lo fa commette a tutti gli effetti un reato.

Il Codice penale, infatti, è piuttosto chiaro e nell'Articolo 544 ter dichiara che «Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell'animale».

Insomma, la legge non ammette sconti e intima a tutti i bagnanti non solo di non ucciderle, ma nemmeno di infierire su di loro, tormentandole fuori dall'acqua, lasciandole sciogliere al sole o giocandoci come fossero un'attrazione ludica. Lo stesso discorso è valido anche per le stelle marine, che rischiano di morire semplicemente se portate fuori dall'acqua o toccate con le mani.

Caratteristiche delle meduse e sintomi delle bruciature

Le meduse sono animali marini invertebrati appartenenti alla famiglia dei celenterati, di cui fanno parte anche le anemoni di mare, i coralli e le idre. Quasi sempre sono trasparenti, anche se alcune hanno striature colorate, e il loro aspetto è gelatinoso. Quest'ultima caratteristica è dovuta al fatto che per il 98% questo animale è composto da acqua.

Sulla parte più esterna dei tentacoli si trovano cellule che contengono delle sorte di sacchetti (nemenocisti) pieni di liquido urticante (nematocisti) che viene liberato quando un tentacolo sfiora la pelle di una persona.

Quando ciò avviene si avverte una sensazione di forte bruciore e dolore e subito dopo la zona si gonfia e sulla superficie compaiono segni simili a linee incrociate rosse e piccole vescicole.

Anche se i sintomi variano da persona a persona e non devono mai essere sottovalutati perché in alcuni casi possono scatenare reazioni allergiche di diversa gravità, solitamente il bruciore inizia ad affievolirsi dopo 10-20 minuti. Il prurito invece potrebbe protrarsi per più tempo ma in generale la maggior parte degli effetti si risolve in poche ore senza complicazioni.

Ecco come riconoscere le meduse presenti nel Mediterraneo.

Ascolta su Spreaker.

Come difendersi dalle meduse

Per evitare di essere attaccati dalle meduse gli unici consigli utili sono quelli di informarsi preventivamente se il mare in questione sia solito ospitare meduse e osservare bene l'acqua nella quale ci si immerge, sperando di scorgere l'eventuale presenza degli animali decisamente poco amati. A causa della loro trasparenza però, non è sempre facile individuarle e proprio per questo molti stabilimenti balneari o amministrazioni comunali marittime cercano di migliorare la situazione e aiutare i bagnanti, installando vere e proprie reti anti-meduse, che una volta catturate dovrebbero essere liberate al largo, anche se purtroppo questo non sempre succede.

Cosa fare e non fare in caso di bruciatura da medusa

Ecco cosa fare, secondo l'Istituto Superiore di Sanità, in caso di ustione da medusa.

  • Rimanere calmi, respirando normalmente.
  • Controllare, una volta fuori dall'acqua, che non siano rimaste attaccate parti della medusa e nel caso rimuoverle possibilmente senza toccarle, ad esempio con una spatola, un coltello o una tessera di plastica rigida raschiando la cute per rimuovere accuratamente il più possibile.
  • Sciacquare la parte interessata con acqua di mare, non usare l'acqua dolce perché causerebbe la rottura delle nematocisti ancora intatte e il rilascio di altro liquido urticante.
  • Fare impacchi freddi, evitando però che il ghiaccio.
  • Applicare un gel astringente al cloruro di alluminio, utile a lenire il prurito e bloccare la diffusione delle tossine.

Queste invece le cose da non fare.

  • Non grattarsi, prima di aver rimosso le parti di tentacolo eventualmente rimaste sulla pelle, che potrebbero rompersi, peggiorando la situazione.
  • Non toccare le parti di tentacoli rimasti sulla pelle con le mani, per evitare di trasferire parte del liquido urticante a zone più sensibili come occhi e mucose.
  • Non strofinare la zona colpita con sabbia o una pietra calda.
  • Non usare rimedi come ammoniaca o urina, alcol o aceto perché non hanno alcuna azione sul liquido urticante delle meduse e potrebbero irritare ulteriormente.
  • Non esporre al sole la parte colpita per qualche giorno, o utilizzare creme a protezione solare totale, per evitare la formazione di macchie.