Multe a Bar e Ristoranti che buttano cibo: la nuova legge antispreco della Spagna

Multe a Bar e Ristoranti che buttano cibo: la nuova legge antispreco della Spagna
Ultima modifica 13.06.2022
INDICE
  1. I numeri dello spreco alimentare
  2. Cosa prevede il disegno di legge spagnolo
  3. Cosa dovranno fare gli esercizi commerciali

Il tema dello spreco alimentare è fondamentale nella società odierna, soprattutto alla luce del fatto che dal 2014 il numero di persone che complessivamente in tutto il mondo sono vittime di fame denutrizione sia in continuo aumento. Ad oggi, infatti, si contano 820 milioni di uomini, donne e bambini che a causa di povertà o difficoltà nel reperire gli alimenti, lottano per la sopravvivenza.

Sprecare gli alimenti inoltre, non rappresentare solo un allarme sociale ma anche un pericolo per l'ambiente, visto che smaltire il cibo non consumato aumenta la produzione di gas serra. Proprio a causa di queste due leve però, fortunatamente sempre più persone si mostrano sensibili all'argomento e cercano di mettere in atto azioni volte a una maggiore sostenibilità alimentare e a evitare il più possibile di buttare cibo ancora perfettamente consumabile.

Mentre però in Italia il Governo è ancora piuttosto freddo sulla tematica e la maggior parte delle iniziative partono dalla consapevolezza dei singoli cittadini o da aziende o realtà private che decidono di impegnarsi in tal senso, altrove non è così. In Spagna, infatti, è appena stato approvato un disegno di legge che prevede multe supermercati e ristoranti che gettano via il cibo.

I numeri dello spreco alimentare

Ogni giorno è enorme la quantità di cibo ancora commestibile che per mille ragioni viene scartata. Secondo la FAO (Food and Agriculture Organization) circa un terzo di tutto il cibo prodotto nel mondo non finisce nei piatti delle persone e nello specifico ogni anno vengono sprecate 1,3 miliardi di tonnellate di cibo sulle 3,9 prodotte.

Le zone del mondo maggiormente interessante dal fenomeno sono Europa e America settentrionale, nelle quali lo spreco ammonta a circa 280-300 chilogrammi pro capite l'anno. Nel nostro continente la Commissione Europea stima uno spreco alimentare annuo di 89 milioni di tonnellate, pari a 179 chilogrammi pro capite.

Numeri altissimi figli di una catena di sprechi che inizia in campi e allevamenti e prosegue ad ogni passaggio, fino ad arrivare alle fasi di trasformazione e commercio e, per ultimo, nei supermercati e nelle cucine delle abitazioni private e dei servizi di ristorazione.

Cosa prevede il disegno di legge spagnolo

Anche se ognuno è chiamato a fare la propria parte per evitare che cibo ancora commestibile finisca nelle discariche, ad essere responsabile di questo fenomeno non sono solo i singoli cittadini ma anche, e in molti casi, soprattutto, i soggetti che spostano grandi quantità di alimenti, ovvero supermercati, ristoranti, bar ed esercizi commerciali simili.

Consapevole di ciò il governo spagnolo ha deciso proprio di intervenire su questo settore, approvando un disegno di legge che prevede multe salate per tutti i luoghi pubblici che buttano via gli alimenti che possono essere ancora consumati

Come dichiarato dal ministro dell'Agricoltura, della Pesca e dell'Alimentazione Luis Planas, l'obiettivo del governo socialista guidato dal presidente Pedro Sánchez è quello di limitare il fenomeno, evitando almeno in parte che circa 13.000 tonnellate di cibo ogni anni, pari a a 31 chili a persona, vengano gettate nella spazzatura.

Il testo è molto semplice e prevede multe che spaziano dai 2.000 ai 60.000 euro per ristoranti, bar, supermercati e ristoranti che buttano via alimenti ancora in buone condizioni.

Cosa dovranno fare gli esercizi commerciali

Se dovesse passare al vaglio del Parlamento, questa norma si tradurrebbe in legge ed entrerebbe in vigore entro l'inizio del 2023, obbligando gli esercizi alimentare a prevedere al proprio interno un piano di lotta agli sprechi alimentari e a collaborare con enti, Ong e banchi alimentari ai quali destinare il cibo in esubero.

Sempre secondo quanto stabilito dal testo spagnolo, i supermercati, saranno chiamati a trasformare gli alimenti invenduti come frutta e verdura, non più freschissimi ma ancora idonei al consumo umano, in succhi o marmellate. In caso invece, le condizioni non consentano ai cibi di essere mangiati dalle persone, se non pericolosi in senso generico potranno essere destinati all'alimentazione degli animali o, se non più commestibili, usati per realizzare compost o biocarburanti.

La soluzione anti spreco che dovranno adottare bar e ristoranti, invece, è quella fornire dei contenitori alla clientela che non consuma tutto ciò che ha ordinato, in modo che possa mangiare il cibo extra comodamente a casa propria in un secondo momento. Questo metodo, noto con il nome di doggy bag, non prevede costi aggiuntivi per il consumatore finale ed è già piuttosto diffuso in Spagna. Dal primo luglio 2021 anche la Francia ha reso obbligatoria la doggy bag, il cui uso è parte di una legge contro lo spreco alimentare analoga a quella spagnola, votata però già nel 2018.

Entrando nello specifico nel testo del Paese iberico, come si legge nel comunicato del Consiglio dei ministri, le aziende di ristorazione dovranno anche riporre il cibo che i loro consumatori potranno portare a casa in contenitori adatti all'uso alimentare, riutilizzabili o facilmente riciclabili.