Fake News sul Mal di Gola: come contrastarle con l’informazione
In qualità di esperto della gola, NeoBorocillina s'impegna da tempo in una serie di attività educazionali e di informazione relativa al mal di gola. In questo contesto, s'inserisce l'evento di presentazione della nuova campagna 2020/21, che mira a fare chiarezza e smentire le fake news più popolari sul tema, attraverso indagini di mercato e collaborazioni con key opinion leader autorevoli e qualificati, come il Dottor Paolo Petrone, Dirigente Medico, UOC Otorinolaringoiatria dell'Ospedale Di Venere.
Nel corso dell'evento, è stato approfondito l'approccio degli italiani alle cosiddette "bufale": se lo ritengono un fenomeno preoccupante, se ne sono stati vittima e qual è il loro modus operandi per verificare la veridicità delle notizie in cui si imbattono, specie in ambito benessere della gola.
Qual è l’approccio degli italiani alle fake news sul mal di gola?
I falsi miti e le notizie fuorvianti che gravitano intorno al benessere della gola sono numerose come dimostra l'indagine di mercato di mercato EMG-NeoBorocillina (totale campione 1000 persone, ottobre 2020):
- Più dell'80% degli italiani è preoccupato dal fenomeno "Fake News"
- Il 30,9% è stato vittima di fake news: tra gli ambiti delle bufale, salute 28,2% e alimentazione 19,6%
Inoltre, esiste una scarsa predisposizione al fact checking: più della metà delle persone non controlla la fonte da cui proviene la notizia che sta leggendo.
Il Dottor Petrone spiega che molte fake news smentite in questa campagna hanno origine dalla sua esperienza ambulatoriale e traggono origine dalle domande che spesso i pazienti gli rivolgono: «Ho letto su internet che il succo di limone mi aiuta a contrastare il mal di gola, è vero?» oppure «Indossare la mascherina può farmi male?» sono solo alcuni esempi. «Occorre diffondere informazioni corrette e farlo in modo più capillare possibile, perché le fake news sono all'ordine del giorno e rimanerne vittima non è affatto difficile» sottolinea il Dottor Petrone.
Più di 8 italiani su 10, infatti, sono preoccupati dal fenomeno delle fake news, soprattutto con l'avanzare dell'età: il 75,5% degli intervistati che lo ritiene un problema, infatti, ha tra i 51 e i 60 anni.
Il Dottor Petrone commenta: «A differenza dei giovani che comprendono tutte le sfumature di questo sempre evoluto mondo della comunicazione, le persone più adulte non sono nate nell'era informatica, e sono sicuramente le più fragili da questo punto di vista. Possono con facilità credere a qualsiasi cosa trovano su internet. E, allo stesso tempo, rappresentano anche la fascia di persone che può presentare già patologie croniche o in trattamento. E un'informazione sanitaria sbagliata può influenzare quanto di buono stanno già facendo sotto il controllo del proprio medico… e solo perché lo hanno letto su internet».
Per questo motivo, è molto importante consultare fonti attendibili per reperire informazioni relative a salute e benessere. Interessante è notare che i social network non sono considerati attendibili per più della metà del campione, ma c'è comunque un buon 22% che li consulta per informarsi su temi legati alla salute.
Qual è la predisposizione al fact checking?
Dall'indagine, inoltre, è emerso che la verifica dell'attendibilità di quanto è stato appena letto risulta praticamente nulla: più del 70% degli italiani letta una notizia non controlla se ci sono altre fonti che la riportano, più della metà (61,6%) non controlla la fonte da cui proviene la notizia che sta leggendo e ancora più persone (65%) non controllano se l'autore è identificabile, credibile o anche solo se è reale.
Alla luce di questi comportamenti, non è difficile credere che il 30% degli intervistati si è imbattuto in una fake news e ci ha creduto. Ben il 28,2% degli italiani del campione di indagine sono stati vittima di fake news nell'ambito della salute e – mondo strettamente connesso alla salute – un altro 20% circa è stato vittima di bufale a tema alimentazione.
Quanto sanno gli italiani sul mal di gola: verità o fake news?
La ricerca chiedeva anche di individuare se alcune frasi relative al mal di gola fossero vere o meno.
Quasi il 50% gli intervistati, ad esempio, pensa che si debba iniziare una terapia antibiotica in caso di mal di gola frequente e non esclusivamente quando il medico lo prescrive, diagnosticando un'infezione batterica.
E la frase: "Si può calmare l'infiammazione facendo gargarismi di acqua fredda e sale o masticando un cubetto di ghiaccio" – ritenuta falsa dal 71,9% del campione – in realtà è verissima.
Il Dottor Petrone aggiunge: «Fare gargarismi con acqua e sale è una delle raccomandazioni di un'importante università americana, la Mayo Clinic, per prevenire disturbi frequenti e fastidiosi come il mal di gola. A questa raccomandazione si aggiunge anche il Sistema Sanitario Nazionale britannico – l'NHS – che consiglia di masticare del ghiaccio per calmare l'infiammazione. Assumere bevande calde invece, nonostante quello che crede il 63% degli intervistati, non è risolutivo, anzi».
Non raccontiamoci storie! NeoBorocillina in prima linea per la corretta informazione
NeoBorocillina – brand di Alfasigma – da 70 anni esperto della gola, affianca alla storicità l'innovazione, per offrire ai consumatori un'ampia scelta di prodotti, da quelli per il trattamento del mal di gola lieve a quelli per il mal di gola più forte, dai rimedi per gli adulti a quelli per alleviare il fastidio del mal di gola dei bambini.
Emilio Matarazzo, brand Manager NeoBorocillina commenta così la nuova campagna: «Non raccontiamoci storie, mira a promuovere una corretta informazione dando voce agli specialisti del settore. Il fenomeno delle fake news, comunemente dette "bufale" è un tema delicato, da non sottovalutare e che può avere conseguenze molto gravi, soprattutto se riguardano la salute e il benessere. Come abbiamo visto, il mal di gola è un disturbo frequente ma ancora poco conosciuto e quindi spesso oggetto di false credenze e fake news».
La nuova campagna di NeoBorocillina si propone, quindi, di svelare la verità sul mal di gola e di combattere le bufale più diffuse, utilizzando un linguaggio diretto, coinvolgente e sicuramente divertente che si distingue dal consueto tone of voice del settore, ma che conserva l'autorevolezza che da sempre contraddistingue il Brand. Nasce così Non raccontiamoci storie TG, che vede la collaborazione del Dottor Paolo Petrone, Dirigente Medico, UOC Otorinolaringoiatria dell'Ospedale Di Venere, e dell'anchorman Alessandro Ciacci.
Le sei puntate di Non raccontiamoci storie TG sono caricate sulla nuova landing page di campagna: nonraccontiamocistorie.it