Omicron 5: cosa sapere sulla nuova variante e differenze con le altre
Introduzione
L'estate 2022 vede un'ennesima impennata dei contagi Covid. Responsabile dell'aumento del tasso di positività in Italia è la variante Omicron 5. Si tratta di una sottovariante che l'Istituto superiore di sanità ha confermato essere la causa del 23% dei casi sino alla scorsa settimana. Il dato, in realtà, oggi è ulteriormente cambiato. Se fino a qualche giorno fa veniva rilevata un'equilibrata differenziazione delle varianti, nei soggetti contagiati, ora Omicron 5 risulterebbe quella diagnosticata in prevalenza con un tasso che supera il 50%. Il ritmo del contagio è sempre in crescita, tuttavia la maggior parte dei casi non sono gravi e non richiedono ricovero ospedaliero, ma semplice trattamento a casa. A dimostrare la bassa ospedalizzazione provocata dalla sottovariante Omicron 5 ci sono i numeri riferiti ai tassi di occupazione dei letti ospedalieri, ancora molto bassi.
Un altro aspetto che emerge dagli studi su Omicron 5, comune anche a BA.2.12.1 e BA.4, è la sua resistenza agli anticorpi sviluppati sia in occasione di precedenti infezioni che tramite vaccinazione. Ciò si traduce in una possibilità di contagio di soggetti già guariti dal Covid, o completamente vaccinati.
Omicron 5: sintomi
A differenza di altre precedenti varianti, soprattutto la Delta, Omicron 5 è un virus che non procova sintomatologia di grave entità. Ciò è dovuto al fatto che colpisce prevalentemente le alte vie respiratorie, quindi trachea e bronchi, senza arrivare ai polmoni, scongiurando quindi la polmonite, che invece era la causa principale dei ricoveri in terapia intensiva della prima ondata.
I sintomi di Omicron 5 sono un po' più evidenti di quelli delle sottovarianti Omicron precedenti, ma comunque, come sottolineano gli esperti, gestibili nella maggioranza dei casi. Essi sono:
- Febbre (anche alta, e della durata di massimo 3 giorni)
- Forte mal di gola e bruciore
- Raffreddore e/o tosse
- Senso di debolezza
- Dolori diffusi
Sintomi meno presenti (ma più caratterizzanti delle varianti precedenti):
Omicron 5: periodo di incubazione
L'incubazione di Omicron 5 ha un periodo che si aggira intorno ai 2-3 giorni dal momento del contatto con un soggetto positivo. In alcuni casi può tuttavia arrivare a 14 giorni, ma è meno probabile. La sottovariante di Omicron, tuttavia, presenta maggior contagiosità delle precedcenti varianti. Ha un indice R0, salito a 15 più del doppio se paragonato con quello della variante Delta, che aveva raggiunto un R0 pari a 7. Un altro aspetto che differenzia la sottovariante Omicron 5 dalle altre precedenti è la durata della positività. In questo caso è più breve, già dopo 5-7 giorni ci si negativizza. Con le precedenti, la media era di 10 giorni, ma si arrivava anche a 20.
Omicron 5: come si cura a casa
A parte i casi gravi, e i soggetti fragili, anziani, diabetici e cardiopatici, che necessitano di un monitoraggio clinico e di cure mirate che verranno definite dal medico caso per caso, la gran parte dei pazienti ha sintomi gestibili a casa.
Per il controllo di sinotmi come febbre, mal di testa e dolori muscolari o articolari è possibile ricorrere all'uso di paracetamolo o farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), ma solo dopo averchiesto consiglio al proprio medico e solo in assenza di controindicazioni al loro impiego. Se lo ritiene necessario, il medico può prescirvere anche altri farmaci sintomatici. In qualsiasi caso, è importante attenersi sempre alle indicazioni da esso fornite.
I vaccini proteggono da Omicron 5?
Anche chi si è sottoposto all'inoculaizone della dose booster ha la possibilità di infettarsi nuovamente. Tuttavia, i vaccini costituiscono ancora oggi uno strumento efficace nel prevenire le forme gravi di Covid-19, anche se la protezione sembra essere inferiore nei confronti delle nuove varianti.
L'azienda farmaceutica Moderna ha annunciato che sta mettendo a punto un nuovo vaccino, che dovrebbe però essere pronto per il mese di agosto, efficace sia contro il ceppo originario del coronavirus che contro varianti come BA.4 e BA.5.
Quarta dose e mascherine: come comportarsi
Da mesi, ormai, si parla di quarta dose da estendere a tutti, e non solo ai soggetti fragili, anziani e con particolari patologie croniche. Il momento in cui la terza dose "andrà a scadenza" per tutti è tra i mesi di settembre e ottobre, ma molti anziani e fragili la stanno già ricevendo in questo periodo. Gli esperti raccomandano la quarta dose proprio ai soggetti fragili e l'utilizzo di mascherine in luoghi al chiuso ed affollati anche se, come già spiegato, il dispositivo di protezione non è più obbligatorio.
Possibile contagiarsi anche se già guariti dal Covid-19?
Le nuove varianti di SARS-CoV-2, inclusa Omicron 5, si caratterizzano per una maggior capacità di fuga immunitaria. Ciò significa che sono in grado di eludere con maggior facilità le difese immunitarie acquisite nei confronti del virus.
Pertanto, anche per chi è già guarito da Covid-19, il rischio di reinfezione sussiste.