Introduzione
Noto anche con l'acronimo NSCLC (non small cell lung cancer), il tumore al polmone non a piccole cellule è il tipo di neoplasia polmonare più comune: rientra in questa tipologia, infatti, l'85% di tutti i casi di tumore al polmone.
Il tumore polmonare non a piccole cellule è un tipo di carcinoma che trae origine dai tessuti epiteliali di bronchi, bronchioli o alveoli.
Sulla base delle caratteristiche istologiche della neoplasia, la medicina riconosce diverse varianti di NSCLC; tra queste, le principali sono tre:
- L'adenocarcinoma polmonare, che costituisce il 50% di tutti i casi di tumore NSCLC, e
- Il carcinoma spinocellulare (o squamocellulare o a cellule squamose), che rappresenta il 30% di tutti i casi di tumore non a piccole cellule,
- Il carcinoma a grandi cellule, che caratterizza soltanto un 10% di tutti i casi di neoplasia NSCLC.
L'abitudine al fumo e l'esposizione al fumo passivo si collocano al primo posto tra i fattori di rischio per il tumore al polmone NSCLC.
Tuttavia, è doveroso precisare che anche i non fumatori possono sviluppare neoplasie polmonari; l'adenocarcinoma polmonare, per esempio, è un tumore che si osserva soprattutto nei non fumatori.
Ecco allora che vale la pena ricordare gli altri fattori di rischio:
- Esposizione a cancerogeni riconosciuti, quali amianto, radon e metalli pesanti;
- Familiarità e predisposizione genetica per la malattia;
- Radioterapia attuata in sede polmonare per un precedente tumore;
- Storia pregressa di malattie polmonari che hanno compromesso la salute dell'organo respiratorio (es: BPCO - Broncopneumopatia cronica ostruttiva, tubercolosi, fibrosi polmonare ecc.);
- Vivere in luoghi ad elevato inquinamento ambientale.
Cosa si intende per Carta d’Identità Genetica del Tumore al Polmone?
I tumori, compreso quello polmonare non a piccole cellule, insorgono per effetto di una somma di mutazioni del DNA.
In particolare, si tratta di mutazioni a carico di sequenze geniche (o geni) che, in condizioni di normalità, producono proteine coinvolte nella crescita e nella proliferazione cellulare, nella riparazione del DNA o nella morte programmata (apoptosi).
Subendo mutazioni, queste proteine regolatrici cominciano a funzionare male e falliscono nel loro scopo; ne consegue che le cellule coinvolte crescono e proliferano in modo incontrollato, non riescono a riparare i danni al DNA (motivo per cui le mutazioni continuano ad accumularsi) o diventano incapaci di avviare l'apoptosi quando dovrebbero.
Tutti questi effetti contribuiscono al processo neoplastico, caratterizzato dalla crescita senza controllo di masse cellulari aberranti.
Questa premessa fornisce le informazioni fondamentali per introdurre e successivamente comprendere il concetto di carta d'identità genetica del tumore al polmone NSCLC.
Le analisi molecolari sui pazienti affetti da NSCLC hanno permesso di individuare i geni oggetto di mutazione e di capire con quale meccanismo insorge la patologia.
Inoltre, si è evidenziata l'esistenza di una relazione tra il gene coinvolto e il tipo di tumore; tanto per fare qualche esempio, nei pazienti con adenocarcinoma polmonare avanzato è frequente la mutazione di un gene noto come KRAS, il quale, in condizioni di normalità, produce una proteina deputata a regolare la crescita e la divisione cellulare; o ancora, possono essere presenti mutazioni a carico di altri geni, quali EGFR, HER2, ALK, BRAF, ROS1, RET, MET, NTRK o PIK3CA.
Dunque, per carta d'identità genetica del tumore al polmone si intende una descrizione avanzata di:
- Profilo mutazionale della neoplasia e
- Meccanismi che inducono la crescita incontrollata della massa tumorale.
Questo identikit genetico si realizza dopo la diagnosi clinica e strumentale che haindividuato il tumore mediante i cosiddetti test dei biomarcatori, e permette di sviscerare l'aspetto molecolare/genetico della neoplasia.
Quali Vantaggi offre conoscere la Carta d’Identità del Tumore al Polmone?
Individuare la mutazione all'origine del NSCLC si sta rivelando utile in campo terapeutico.
La conoscenza della carta d'identità genetica del tumore al polmone non a piccole cellule – in altre parole sapere quali geni sono mutati – permette di stabilire su quali meccanismi alterati bisogna intervenire e con quale terapia mirata.
L'idea di base della terapia mirata nota come terapia a bersaglio molecolare è quella di bloccare i meccanismi molecolari che sono alla base della crescita e della proliferazione fuori controllo della massa tumorale.
Queste terapie vengono dunque progettate appositamente per inibire le proteine malfunzionanti (che derivano dall'attività impropria dei geni mutati), in modo da esercitare un'attività antitumorale.
Per ora, la terapia a bersaglio molecolare trova impiego nei pazienti che presentano un tumore polmonare in uno stadio avanzato.
Quali sono le Mutazioni più comuni nel NSCLC?
A questo punto, è doveroso un accenno alle principali mutazioni responsabili del tumore al polmone NSCLC.
Le analisi molecolari sulle persone affette da questa neoplasia riportano che i geni più spesso oggetto di mutazione sono: EGFR, KRAS e il sottotipo KRASG12C, ALK, MET, ROS1, BRAF, RET, NTRK e PIK3CA.
Si tratta di geni implicati nei processi di crescita e divisione cellulare.
In condizioni di normalità, la loro attività è finemente regolata da sistemi di spegnimento, che evita una proliferazione fuori controllo delle cellule dei tessuti polmonari; al contrario, una volta mutati, rimangono sempre attivi, innescando una continua crescita cellulare.
Test molecolari: ruolo dei marker tumorali e del Next Generation Sequencing
Per identificare le mutazioni genetiche indicative della presenza, dello sviluppo o della progressione del tumore al polmone non a piccole cellule, l'iter diagnostico prevede l'analisi molecolare sul tessuto bioptico, già prelevato in precedenza per l'esame istologico.
I test molecolari permettono di individuare le mutazioni a carico del DNA delle cellule tumorali; la presenza queste alterazioni consente di validare una condizione patologica: per questo si parla anche di marcatori biologici tumorali (o marker tumorali).
I marker tumorali sono, infatti, molecole presenti all'interno delle cellule tumorali, paragonabili a particolari "tracce" molecolari presenti nel sangue, nei fluidi corporei o, più in generale, nei tessuti, che, oltre a indicare la presenza del tumore, permettono di:
- Caratterizzarlo al fine di indirizzare le scelte terapeutiche;
- Monitorare l'esito della terapia nel corso del tempo.
Applicata al NSCLC, l'analisi molecolare è importante per stabilire quanto prima il trattamento terapeutico più appropriato, pertanto va eseguita al momento della diagnosi del tumore al polmone.
Una svolta in questo senso deriva dai più innovativi test di profilazione genomica: in particolare tecnologia NGS (Next Generation Sequencing) consente la valutazione simultanea di tutte le alterazioni genetiche ad oggi rilevate per questa patologia. La valutazione in parallelo di più mutazioni su di un campione permette di acquisire nel più breve tempo possibile il maggior numero di informazioni riguardo la profilazione genomica, senza rischiare di esaurire il materiale a disposizione, indirizzando così il paziente a terapie mirate sulla base della carta d'identità genetica del tumore al polmone.
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