Ipoacusia a tutte le età: fattori di rischio e prevenzione

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Ipoacusia: quando compare?

Il calo dell'udito o ipoacusia si manifesta quando da un orecchio o da entrambi non si sentono bene i suoni o si fa fatica a isolare una conversazione dal rumore di fondo. Anche se si riscontra con maggior frequenza negli over 55, può interessare qualsiasi fascia di età. Alcune persone nascono con un deficit uditivo (ipoacusia congenita), mentre altre possono svilupparlo gradualmente con l'avanzare dell'età (presbiacusia) o come conseguenza di stili di vita sbagliati. Un esempio? L'esposizione prolungata a rumori forti.

In ogni caso, il risultato è sempre lo stesso: se non viene affrontato, il calo dell'udito può avere un impatto sulla salute. Per questo motivo è importante riconoscerlo sin dai primi sintomi, per intervenire in maniera efficace e tempestiva e migliorare la qualità della propria vita. Un buon udito, infatti, continua a stimolare la mente, permette di partecipare attivamente alle conversazioni con gli altri e favorisce l'interazione quotidiana con ciò che ci circonda.

Ad oggi, l'identificazione precoce dell'ipoacusia è la nostra miglior arma per agire con tempestività. Per questo, alla comparsa dei primi campanelli dall'allarme è importante affidarsi a una visita specialistica, per rilevare l'eventuale presenza di un problema all'udito, conoscerne il grado e trovare la migliore soluzione. 

Quali segnali permettono di riconoscere il calo uditivo?

L'ipoacusia evolve in maniera lenta e progressiva, talvolta fino all'incapacità di sentire un suono in un orecchio (ipoacusia monolaterale) o entrambi (ipoacusia bilaterale).

I deficit dell'udito possono essere lievi, moderati o gravi, ma in ogni caso influenzano la qualità della vita. I sintomi di ipoacusia possono variare a seconda della causa, ma uno o più "segnali" possono essere indicativi a qualsiasi età:

  • Si alza spesso il volume della TV, della musica o del cellulare;
  • Si percepisce un ronzio o un fischio alle orecchie senza riuscire a individuare la fonte;
  • Si ha difficoltà a dialogare e comprendere le parole in mezzo alla confusione o quando ci sono delle musiche di sottofondo, come al ristorante o in un ufficio affollato (banche, poste o situazioni analoghe);
  • Ci si accorge di sentire poco, come "in lontananza", le voci dei bambini o quelle femminili acute.

Calo dell’udito: quali sono i fattori di rischio?

L'invecchiamento rappresenta la principale causa: eppure indipendentemente dall'età, esistono altri fattori di rischio, come l'esposizione a rumori eccessivi, soprattutto se protratti nel tempo. Ad esempio, sono più a rischio i lavoratori di settori quali l'industria metalmeccanica, l'edilizia, l'agricoltura, le persone che ascoltano musica ad alto volume con gli auricolari o chi si dedica ad attività come giardinaggio, bricolage, musica e sport motoristici.

Non a caso, negli ultimi anni è aumentata notevolmente l'incidenza dell'ipoacusia nei giovani della Generazione Z. Parliamo di adolescenti e giovani adulti iperconnessi e sovraesposti agli stimoli provenienti da cellulari, tablet e computer nella vita di tutti i giorni.

L'esposizione prolungata al rumore intenso è spesso la causa all'origine del calo dell'udito fra i 12 e i 35 anni. Ad esempio, l'abitudine di tenere alto il volume della musica negli auricolari, l'eccessiva esposizione a rumori troppo forti e alla musica ad alto volume in discoteca, ai concerti o in macchina, possono alterare la percezione dei suoni e influire sulla salute e qualità dell'udito fin da subito con il rischio di acufeni permanenti.

Come proteggere il proprio udito?

Correggere le cattive abitudini e sottoporsi a controlli regolari sono due strategie utili per prevenire l'ipoacusia ed evitare un peggioramento dell'udito. Ecco 3 semplici regole che possono contribuire a salvaguardarlo e proteggerlo da eventuali danni:

  1. Abbassare il volume: una continua esposizione a un rumore pari o superiore a 85 dB può causare la perdita dell'udito. Quando si è costretti ad alzare la voce per farsi capire durante una conversazione o se si avverte un fischio alle orecchie, è probabile che si sia vicini o sia stata oltrepassata la soglia di sicurezza.
  2. Utilizzare le cuffie anti-rumore: se si frequenta o si lavora in un ambienti rumorosi, per esempio, una discoteca, un concerto o un cantiere, è consigliabile utilizzare dispositivi di protezione dell'udito, come cuffie o tappi per le orecchie, che consentono di ridurre o eliminare i rumori più pericolosi per l'udito.
  3. Evitare i rumori ad alta intensità: per quanto possibile, evitare per sé e per gli altri l'esposizione frequente e prolungata a rumori intensi o improvvisi, come il clacson in macchina, le trombe da stadio o i petardi durante le feste.

Il controllo dell’udito: a che età farlo?

Il rischio d'incorrere in un calo dell'udito tra giovani, adulti e senior non va mai sottovalutato. Non appena si manifestano campanelli d'allarme di una possibile ipoacusia, è consigliabile rivolgersi a esperti che possano indagare tempestivamente le cause e l'entità del problema e intervenire nel modo più appropriato.

Anche la prevenzione è importante: l'esame audiometrico è semplice, veloce, effettuato da esperti, e permette di misurare l'efficienza del sistema uditivo e stabilire l'eventuale presenza dell'ipoacusia dai primi sintomi. Il controllo dovrebbe quindi diventare una sana abitudine insieme agli altri check-up di routine come esami del sangue o della vista.

In Italia, Amplifon, leader mondiale nel campo della cura dell'udito, ha sviluppato un protocollo completo - Amplifon 360 - che utilizza tecnologie all'avanguardia per misurare l'efficienza del sistema uditivo e valutare le soluzioni sulla base dei bisogni, delle abitudini, delle passioni reali di ognuno. Questo approccio rigoroso e basato sui dati è valso al protocollo Amplifon 360 un brevetto e l'approvazione dalla Società Italiana di Audiologia e Foniatria (SIAF). Inoltre, negli oltre 700 centri presenti in tutta Italia viene offerta la possibilità a tutti di provarlo gratuitamente. 

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