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Ratto domestico: come allevarlo?

Ratto domestico: come allevarlo?
Ultima modifica 02.11.2023
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INDICE
  1. Che cos'è il ratto domestico?
  2. Caratteristiche fisiche e comportamentali
  3. Come tenere un ratto da compagnia
  4. Alimentazione
  5. Disturbi e malattie comuni
  6. Quanto vive un ratto domestico?
  7. Dove comprare i ratti domestici?

Che cos'è il ratto domestico?

Il ratto domestico - o ratto da compagnia - è un roditore originario delle regioni temperate dell'Asia centrale. È piuttosto diffuso come animale domestico ed appartiene alla famiglia dei Muridae, genere Rattus, specie norvegicus.

Al contrario di quel che si può pensare, il ratto domestico non ha nulla a che vedere con il ratto selvatico, con il quale presenta differenze sia fisiche che comportamentali.

I ratti domestici - anche noti come fancy rat o pet rat in lingua inglese - sono animali socievoli e affettuosi che possono rivelarsi dei sorprendenti animali da compagnia.

Ratto domestico Shutterstock

Caratteristiche fisiche e comportamentali

Il ratto domestico è un roditore di dimensioni comprese fra i 20 e i 25 cm, con un peso variabile fra i 200 e i 500 grammi. Il corpo è peloso e dotato di una lunga coda glabra. Il manto può essere di moltissimi colori diversi, anche mescolati o sfumati tra loro. Questa caratteristica è frutto dell'allevamento e degli incroci che si sono susseguiti nel corso del tempo. I maschi, generalmente, sono più grandi delle femmine. Le orecchie sono grandi e rotonde e la maggior parte dei ratti domestici è dotata di prominenti e lunghi baffi sul naso.

I ratti domestici sono animali incredibilmente intelligenti, curiosi e altamente sociali. Per questa ragione, quando si decide di ospitarli, è bene pensare di adottare una coppia, o anche tre o più esemplari se si ha la possibilità di farlo. Per evitare cucciolate indesiderate, è possibile acquistare o adottare ratti dello stesso sesso.

I ratti domestici hanno uno sviluppato senso del tatto e dell'olfatto, sono normalmente attivi durante la notte, al tramonto e all'alba. Scavano e masticano in maniera istintiva, per loro natura. Pertanto, nell'allestimento del luogo che li ospiterà, questi fattori devono essere necessariamente tenuti in considerazione.

Al contrario di quello che crede l'immaginario comune, il ratto domestico è un animale molto pulito ed è un meticoloso tolettatore, similmente ai gatti. Di contro, i bisogni vengono espletati più o meno ovunque, poiché i ratti non hanno un luogo "preferito" in cui soddisfare questa esigenza.

Come tenere un ratto da compagnia

Gabbia per ratto domestico: come allestirla?

In ambiente domestico, il ratto può essere tenuto all'interno di una gabbia che sia sufficientemente grande da garantire a ciascun esemplare posseduto lo spazio di cui necessita.

Il substrato della gabbia deve essere fatto di materiali non irritanti e non abrasivi per gli animali, ad esempio, pellet di carta riciclata, trucioli ecc. Da evitare trucioli di pino o cedro poiché possono essere causa di problemi di salute per via della loro tossicità. Lo spessore del substrato deve essere tale da consentire all'animale di poter scavare.

La gabbia deve essere arricchita con nascondigli sufficienti per tutti i ratti che si possiedono; inoltre, si possono aggiungere ripiani vari ad altezze diverse, tubi, scatole, vasi e una ruota chiusa (non quella aperta con le sbarre, per intenderci) per garantire all'animale la possibilità di mantenersi in movimento, arrampicarsi ed esplorare. Introdurre oggetti in legno appositamente realizzati per questi animali è utilissimo e importante poiché, rosicchiandoli, i ratti domestici mantengono i denti alla lunghezza appropriata.

L'acqua deve essere sempre fresca e disponibile, meglio se fornita con un beverino, poiché le ciotole potrebbero essere contaminate dai bisogni dell'animale. È molto importante avere tanti beverini quanti ratti, in questo modo gli animali potranno bere contemporaneamente se lo desiderano e non si sentiranno in competizione per la risorsa acqua. I beverini andranno puliti spesso per evitare l'accumulo di alghe e batteri, così come andranno frequentemente controllati per verificare non vi siano blocchi o malfunzionamenti.

La gabbia deve essere posizionata in un luogo tranquillo e al riparo da temperature eccessive. La temperatura ottimale per il ratto domestico si aggira intorno ai 22°C, con un range compreso fra 18°C e 27°C.

Per quanto riguarda l'igiene della gabbia, il substrato deve essere regolarmente pulito ogni giorno, mentre sarà necessario effettuare una pulizia profonda almeno una volta a settimana.

Il ratto domestico è un animale molto curioso a cui piace esplorare. È quindi possibile lasciarlo libero in casa, purché vi sia sempre un'attenta sorveglianza da parte del proprietario. In qualsiasi caso, è bene adibire uno spazio ben preciso alle esplorazioni del ratto che sia sicuro e privo di potenziali pericoli (ad esempio, fili elettrici, piante velenose, sostanze tossiche, ecc.). Nel momento in cui i ratti vengono lasciati soli, sia per evitare danni a mobili o altri oggetti (ricordiamo, infatti, che questi animali adorano sgranocchiare cose), sia per la loro sicurezza, è bene lasciarli chiusi in gabbia.

Ad ogni modo, per consigli mirati e specifici su come tenere un ratto domestico in casa, è utile chiedere consiglio al proprio veterinario di fiducia, meglio se specializzato nella cura degli animali esotici.

Alimentazione

Cosa mangiano i ratti domestici?

I ratti domestici sono animali onnivori. In ambiente domestico possono essere nutriti con mangime apposito per questa tipologia di animali, generalmente reperibile in forma di pellet e venduto in molti negozi per animali. Naturalmente, si sottolinea l'importanza di utilizzare mangimi specificatamente formulati per i ratti domestici e di evitare il pellet per conigli, per cavie o per altri roditori.

La dieta può poi essere integrata con piccole quantità di verdura fresca, frutta, cereali e perfino uova cotte. Tali alimenti tuttavia devono essere somministrati come parte della razione giornaliera di cibo e non in aggiunta ad essa, allo scopo di prevenire obesità o altri problemi di salute.

Zuccheri e cibi grassi vanno evitati. Ad ogni modo, ribadiamo ancora una volta l'importanza di rivolgersi al proprio veterinario per maggiori informazioni su quali alimenti possono essere dati ai ratti domestici e quali, invece, è meglio evitare.

Disturbi e malattie comuni

Come qualsiasi altro animale, anche il ratto domestico può essere interessato da diversi disturbi e malattie. Fra le problematiche più comuni, ricordiamo:

  • Infezioni respiratorie;
  • Obesità;
  • Problemi ai denti;
  • Parassitosi;
  • Dermatiti;
  • Tumori mammari.

Come capire se un ratto domestico sta male?

I ratti domestici in salute dovrebbero essere attivi e vigili, il manto dovrebbe essere in ordine e gli occhi luminosi. Nel caso in cui si notino alterazioni del comportamento o altri comportamenti insoliti - come, ad esempio, letargia, starnuti, aumento della frequenza respiratoria, mancanza di appetito - e/o alterazioni di tipo fisico (ad esempio, denti troppo cresciuti, perdita di pelo, secrezioni nasali e/o oculari, alterazioni delle feci, ecc.), è assolutamente indispensabile rivolgersi subito al veterinario.

In qualsiasi caso, anche se il ratto appare in salute, è opportuno effettuare regolari controlli veterinari ogni 6-12 mesi.

Quanto vive un ratto domestico?

La vita media di un ratto domestico si aggira intorno ai 3-4 anni.

Dove comprare i ratti domestici?

I ratti domestici sono venduti in molti negozi per animali che si occupano del commercio di roditori e altri piccoli animali. Tuttavia, in alternativa all'acquisto, è possibile rivolgersi ad associazioni di volontari che si occupano proprio del recupero e di accudire ratti domestici da condizioni di abbandono o di rinuncia di proprietà. In questo modo, pertanto, sarà possibile adottare uno o più ratti domestici che necessitano di una nuova famiglia.

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Autore

Dott.ssa Ilaria Randi

Dott.ssa Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista