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Quanti gatti si possono avere?

Quanti gatti si possono avere?
Ultima modifica 09.09.2024
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INDICE
  1. Quanti gatti si possono avere e perché?
  2. Quanti gatti possono stare in una casa?
  3. Cosa dice la legge sui gatti in appartamento?
  4. Quanti gatti si possono tenere in un condominio?
  5. Quanti gatti si possono tenere in campagna?

Quanti gatti si possono avere e perché?

Non c'è una risposta univoca a questa domanda. La valutazione deve tenere conto del luogo in cui vivono – se in una casa indipendente o in condominio, in giardino e/o in semilibertà – e delle sue dimensioni. Inoltre adottare presuppone un impegno economico ed emotivo, che va considerato prima di portare a casa con sé un felino (o più di uno).

Quanti gatti possono stare in una casa?

  • Dipende dallo spazio e dalle capacità di gestione del padrone.

Sono diversi i fattori da considerare per rispondere a questa domanda. Per valutare quanti gatti si possono avere è bene tenere conto della metratura del proprio appartamento. Fermo restando che i felini non sono solitari e indipendenti, ma possono convivere perfettamente se messi nelle condizioni di star bene, è opportuno valutare se la propria casa è a misura di animali domestici o meno.

Ogni gatto ha bisogno dei propri spazi, di zone in cui potersi rifugiare per stare tranquillo. Di norma, è giusto prevedere almeno un metro quadrato per esemplare. Oltre alle ciotole per il cibo e l'acqua fresca, necessita di una cuccia abbastanza grande e confortevole, il giusto numero di lettiere e un'adeguata considerazione da parte di chi lo ha adottato.

Si deve avere lo spazio per posizionare una cuccia a esemplare, in un'area della casa tranquilla e lontana dalle zone di passaggio. Per dormire serenamente, chiunque ha bisogno di silenzio e pace, di non essere disturbato da fattori esterne di alcun tipo.

Le lettiere, di norma, devono essere una e mezza per gatto. Se si adottano due felini, quindi, le lettiere dovrebbero essere tre e sempre pulite. Infatti, i gatti sono puliti per natura, pensano in autonomia alla propria igiene e non amano di certo trovare il proprio bagno sporco.

Gli animali domestici necessitano anche di stimoli fisici e psicologici. Se non vivono liberi, allo stato brado, hanno bisogno di un ambiente che ricrei ciò che troverebbero in natura. In commercio esistono giochi e tiragraffi che ripropongono le attività più amate dai gatti.

La caccia e l'arrampicata sono quelle preferite e permettono loro di incanalare correttamente le energie in eccesso. Non bisogna mai dimenticare, infatti, che i felini non sono peluche che dove si mettono stanno: hanno un'indole da assecondare nel rispetto di tutti gli attori in gioco.

Cosa dice la legge sui gatti in appartamento?

  • Non si può vietare di adottare un gatto (o più di uno).

Partendo da questo presupposto, un gatto stressato può deprimersi o esprimere il proprio malessere vocalizzando. Un gatto che miagola in continuazione, soprattutto che miagola di notte, può essere un problema se si vive in condominio, ed ecco perché si è reso necessario stabilire delle regole. In poche parole la legge condiziona i comportamenti al fine di non creare disagio a nessuno.

Soltanto l'approvazione all'unanimità del regolamento condominiale prevede che si possa impedire la detenzione di un gatto o altri animali domestici. Perché questo avvenga, però, in assemblea devono essere presenti tutti i condomini oppure deve essere presente una clausola nell'atto di compravendita o nel contratto di affitto di un appartamento.

L'articolo 1138 del codice civile fa riferimento alle proprietà esclusive e non a gli spazi comuni. Tuttavia è opportuno salvaguardare l'incolumità di tutti e accertarsi che i gatti non arrechino alcun danno a cose, persone o altri animali. Il buonsenso infatti prevede che si garantiscano pulizia, quiete e rispetto per tutti i condomini.

L'articolo 1102 del codice civile prevede l'utilizzo degli spazi comuni, a patto che si rispetti la destinazione d'uso prestabilita. Tuttavia, il regolamento di condominio approvato all'unanimità può prevedere delle restrizioni o delle libertà maggiori.

La cura di gatti randagi non è prevista dalla norma e, comunque, non è consentito lasciare gli spazi comuni sporchi o maleodoranti. Se il condominio accetta la presenza di un esemplare o di una colonia, chi se ne occupa deve garantire il mantenimento del decoro.

Quanti gatti si possono tenere in un condominio?

Alla luce di quanto viene previsto dalla legge e deciso in assemblea, non ci sono dei numeri precisi o prestabiliti. In appartamento, se il regolamento precedentemente accettato non prevede altro, si possono tenere tutti gli esemplari che si vogliono a patto che si garantisca loro uno stile di vita consono. Il maltrattamento di animali, infatti, è un reato sia fuori che dentro casa.

Quanti gatti si possono tenere in campagna?

Anche in questo caso non c'è una regola precisa, ma vale la pena soffermarsi sul concetti di colonia felina, regolato dalla legge 281 del 1991. Tale assetto, infatti, si configura se sono presenti almeno due gatti "in qualsiasi territorio o porzione di esso, pubblico o privato, urbano e non, nel quale viva stabilmente una colonia di gatti liberi".

Perché sia tale, è necessario che non sia in un appartamento. Inoltre, una colonia deve essere sotto la responsabilità di una persona che decide di accudirla. Deve risultare tramite regolare denuncia agli sportelli URP del Comune di appartenenza.

Questa registrazione serve affinché le Asp facciano i controlli sanitari necessari e provvedano alle sterilizzazioni gratuitamente. Chiunque può denunciare e prendersi carico di una colonia felina, sia in campagna che in città, a patto che si prenda carico dei costi.

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