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Quante ore dorme un gatto tra giorno e notte?

Quante ore dorme un gatto tra giorno e notte?
Ultima modifica 20.09.2023
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INDICE
  1. Quanto e come dorme un gatto?
  2. Possibili cause di maggior sonnolenza nel gatto
  3. Differenze tra il sonno del gatto e dell’uomo
  4. Dove dormono i gatti?
  5. In che posizione dormono i gatti?
  6. I gatti sognano?

Chiunque abbia avuto la possibilità di osservare il comportamento di un gatto domestico (Felis silvestris catus) si è chiesto, almeno una volta:

<<È normale che dorma giorno e notte, di continuo?>> La risposta è! E in questo breve articolo scopriremo perché.

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2023/08/29/quante-ore-dorme-un-gatto-tra-giorno-e-notte--orig.jpeg Shutterstock

Quanto e come dorme un gatto?

Risponderemo velocemente alla tua domanda:

Il gatto domestico (Felis silvestris catus) dorme mediamente dalle 12 alle 16 ore tra giorno e notte, ma alcuni studi affermano che il 40% dorma oltre 18 ore.

Non tutti, d'altro canto, hanno la possibilità di cronometrare questo parametro; diventa pertanto complicato capire se il nostro gatto dorme troppo, poco o male.

A tal proposito, nell'articolo che seguirà approfondiremo alcuni aspetti molto importanti, e dei quali è necessario tenere conto quanto si valuta il sonno di un gatto domestico.

Possibili cause di maggior sonnolenza nel gatto

La prima causa di sonnolenza del gatto è l'età. I gatti adulti dormono più di quelli giovani, e quelli anziani più di tutti.

I gatti domestici, inoltre, se non opportunamente stimolati, tendono a dormire di più rispetto a quelli che possono intraprendere regolari sessioni di gioco - a questo aspetto si correlano inoltre vari atteggiamenti disfunzionali.

Paradossalmente, anche quelli sottoposti ad impegno fisico superiore alla norma possono mostrare la stessa attitudine.

Gli animali particolarmente stressati mentalmente e/o fisicamente (dopo la visita veterinaria, un ricovero, un trasloco, l'introduzione di un nuovo gatto ecc.), possono avere bisogno di periodi con un maggior monte ore di sonno.

Anche la sordità felina, forse per la minor incidenza di risvegli casuali, è una causa di maggiori ore di sonno.

I felini malati (ad es. di insufficienza renale, ipotiroidismo, ipertiroidismo, infezioni ecc.) possono sperimentare una maggiore sonnolenza, associata ad astenia, anoressia e altri segni clinici importanti.

Differenze tra il sonno del gatto e dell’uomo

Come per tutte le altre funzioni vitali, il sonno è un aspetto importantissimo per la salute psico-fisica; questo vale per il gatto quanto per l'uomo. Il sistema nervoso e, di conseguenza, gli assi endocrini, i processi metabolici ecc. dipendono strettamente dal ciclo sonno veglia.

Tra le due specie, tuttavia, esistono non poche differenze; questa è la ragione per la quale noi umani fatichiamo a concepire il modo di riposare dei nostri amici felini.

Ne consegue che un sonno insufficiente, o disturbato, possano compromettere inevitabilmente il benessere complessivo dell'organismo.

Attenzione però! Non è nostra intenzione fare dell'allarmismo ingiustificato.

Per la sua incredibile adattabilità, nella stragrande maggioranza dei casi, il gatto dorme perfettamente in quasi tutte le circostanze, e lo fa a prescindere da quello che possiamo ipotizzare o dedurre noi osservatori. Basti pensare che, in natura, i gatti dormono nonostante le infestazioni parassitarie, i traumi, le infezioni e altre malattie.

Possono fare eccezione i gatti ipersensibili, che invece richiedono maggior tranquillità in generale. Anche questa casistica può essere identificata osservando altri comportamenti disfunzionali, come l'attitudine a rimanere nascosti tutto il giorno, a non mangiare in presenza d'altri ecc.

Ecco perché uno degli errori più grossolani commessi da noi umani è senz'altro quello di "umanizzare" i gatti, cioè di attribuirgli caratteristiche comportamentali sovrapponibili alle nostre. Istinti, pulsioni e reazioni feline, così come i bisogni generali di base, non hanno nulla a che vedere con quelli delle persone.

Non è un caso, quindi, che i gatti dormano in maniera totalmente diversa rispetto a quella degli uomini adulti. In ogni caso, se volessimo "per forza" trovare una somiglianza con le persone, quello dei gatti sarebbe un sonno più simile a quello di un bambino neonato.

Il gatto, infatti, dorme "al bisogno". Ma non quando "non ce la fa più"; al contrario, il sonno dei gatti è una parte importantissima della giornata, che essi interpongono tra tutte le altre attività quotidiane: caccia e alimentazione, gioco e interazione, defecazione e minzione, igiene ecc.

I gatti riposano quindi in maniera polifasica, di solito per 70-80 minuti, e raramente per molte ore di fila – ad esempio, al mattino non troverete mai un gatto nella stessa posizione delle sera prima.

Non dimentichiamo, d'altro canto, che i felini sono animali crepuscolari e, pertanto, è logico che siano più attivi nelle primissime ore del mattino o al tramonto, o anche di notte.

La quantità di ore, la distribuzione delle stesse tra giorno e notte, ed altri aspetti, possono tuttavia cambiare leggermente da individuo a individuo; questo in relazione all'età e ad altre variabili, come lo stato di salute (malattie croniche, sovrappeso ecc.), l'ambiente (ad es. i livelli acustici, sorgenti di stress) ecc.

Dove dormono i gatti?

In natura, i gatti sono sì predatori, ma anche prede.

Questo aspetto è molto importante per comprendere vari comportamenti, apparentemente bislacchi, dei piccoli felini.

Per quanto il gatto si avvalga di un udito molte decine di volte più sviluppato del nostro e di un ottimo olfatto, che gli consentono di rimanere allerta anche durante il sonno, sente comunque la necessità di riposare in un luogo sicuro.

Spesso i felini cercano angoli bui, pertugi, fessure, contenitori e, addirittura, si arrampicano per dormire. La verticalizzazione, in particolare, è un bisogno pressocché incontrollabile. In molti gatti si limita a sedie, poltrone, divani o letti; ma non è raro trovare i felini sui mobili delle varie camere e, perfino, sui pensili della cucina o del bagno, o sopra il frigorifero.

È inoltre normale trovare sportelli e cassetti spalancati, con il rischio che vi rimangano chiusi all'interno; qualche gatto trova comodo riposare all'interno di forni, lavatrici o asciugatrici e addirittura pentole e tegami.

I proprietari che non apprezzano questo aspetto dei felini, hanno commesso un errore adottandone uno. I gatti non possono farne a meno e, se ciò va contro le necessità umane, il problema non è loro. Questo perché, diversamente da altri animali domestici, il gatto "non si può addestrare" nel senso stretto del termine; al massimo lo si può "indurre", ma quasi sempre anche questo tentativo fallisce.

In che posizione dormono i gatti?

"Come fanno a dormire in quella posizione?" È certamente la seconda domanda più diffusa da chi si prende la briga di osservare un gatto alle prese con il sonno.

I gatti dormono in qualsiasi posizione, ma anche questo comportamento non è dettato dal caso.

Prima di tutto, i gatti hanno un apparato locomotore caratterizzato da mobilità articolare e flessibilità muscolo-tendinea esponenzialmente maggiori rispetto alle nostre, soprattutto per quanto riguarda il rachide (schiena).

Il luogo e la posizione del gatto dormiente possono inoltre essere influenzati dallo stato di salute e dalla temperatura ambientale.

Il caldo eccessivo li porta spesso a cercare ristoro sulle piastrelle del pavimento, magari nei pressi dello split del condizionatore (anche se i felini non amano le correnti d'aria), e ad assumere posizioni sdraiate e non raggomitolate, a volte perfino sulla schiena. Questo non accade se il gatto è a disagio o spaventato, che molto difficilmente assumerà posture a ventre scoperto.

I gatti sognano?

, i gatti sognano continuamente.

Non è raro osservare un gatto avere mioclonie notturne, o addirittura emettere vocalizzazioni (miagolii ecc.) ed eseguire movimenti con le zampe.

Inoltre, alcuni gatti dotati di un "pessimo naso" (ad es. molte razze con il muso schiacciato) sibilano o russano parecchio.

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Autore

Dott. Riccardo Borgacci

Dott. Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer