Insetti in casa: quelli legali in Italia
L'entomologia è un ramo molto interessante della zoologia. La passione per gli insetti è in costante espansione per via della capacità di questi animali di trovare modi straordinari di vivere e prosperare.
Viene però naturale riflettere sulle tipologie di insetti che è possibile avere come "animali da compagnia" in Italia. Di seguito forniamo indicazioni di base per avviarsi a tale pratica, essendo certi di non andare a caccia di specie protette.
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Quali insetti si possono tenere in Italia?
Allevare farfalle
Creare un allevamento di farfalle non è affatto così insolito, anzi. Si tratta però di un'attività alquanto complessa, che necessita dei kit giusti. Alcuni più moderni promettono di rendere il tutto più facile, e sono ideali per principianti che si cimentano per la prima volta grazie alle guide dettagliate e agli esemplari facili da allevare. Occorre acquistare delle "casette", così come del mangime da preparare per la nutrizione dei bruchi, fino a che non avranno raggiunto lo stadio di crisalide. Questa fase dura circa 15 giorni, al termine dei quali si potrà osservare la metamorfosi finale in farfalla.
Ma le farfalle vivono un giorno? Non proprio, ma di certo la loro esistenza nella forma evoluta non è particolarmente lunga. Le specie presenti maggiormente in Italia, Macaone e Cavolaie maggiori, vivono fino a 3 settimane. Alcune specie esotiche invece, come gli Eliconidi tropicali, possono raggiungere anche la veneranda età di sei mesi.
Allevare api, vespe e calabroni
Nel mondo dell'allevamento di insetti probabilmente l'apicoltura è la pratica considerata più diffusa in assoluto. È un vero e proprio lavoro e, su grande scala, garantisce anche una notevole forma di guadagno. Del resto il miele è un bene pregevole.
Non tutti sanno, però, che è possibile anche allevare vespe. Pensiamo ad esempio alle vespe della carta, ovvero, Polistes. Possono produrre piccole quantità di miele, ma non è questo lo scopo dell'allevamento. Ne producono infatti poche gocce. Allevandole, si scoprirà un mondo ben diverso da quello delle api. Colonie più piccole e larve principalmente carnivore, che necessitano di proteine.
Nulla vieta, infine, di tentare di allevare anche dei calabroni. In questo caso non si avrà nulla in cambio, neanche qualche goccia di miele ma, per passione, si potrà osservare la nascita di un nido, studiandone magari la struttura gerarchica.
Altri allevamenti di insetti
In molti si dedicano all'allevamento dell'insetto stecco, che rientra in generale nella famiglia dei Fasmidi. Chi intende dedicarsi a questa pratica, deve sapere come il contenitore debba sempre essere rapportato alla taglia degli insetti.
I piccoli devono essere posti in contenitori ridotti, da 20x20x20cm, almeno fino alla terza muta. Si potranno poi spostare nel terrario definitivo. Da evitare assolutamente la sovrappopolazione. Può infatti causare stress e problemi durante la muta. Fanno parte della famiglia, inoltre, anche gli insetti foglia ma, è bene ricordarlo, le due tipologie non vanno poste nello stesso terrario.
Affascinante come pochi insetti, la mantide religiosa ha di fatto molti estimatori. Il suo ciclo vitale è solitamente di un anno, nel corso del quale occorre offrire loro un terrario accogliente, con abbastanza spazio da porsi nella parte superiore, a testa in giù. Sono infatti insetti arboricoli. Necessitano inoltre di spazio anche perché periodicamente attuano un processo di muta.
Allevamento insetti edibili
- Grilli;
- Mosca soldato;
- Vermi gialli della farina.
Il mondo sta cambiando, anche in Europa. Ciò vuol dire prendere in considerazione forme alternative di nutrizione, considerando anche la sovrappopolazione della Terra e i danni procurati dall'allevamento intensivo.
Tutto ciò ha aperto negli ultimi anni la discussione sull'allevamento di insetti edibili. Al netto di una battaglia ideologico-politica portata avanti da molti, si tratta di un campo decisamente affascinante. Il concetto di allevamento d'insetti in Italia potrebbe mutare radicalmente nei prossimi anni, ed ecco i primi tre insetti edibili della lista da procurarsi, in caso d'interesse.
La mosca soldato è in cima alla lista, considerando i suoi valori nutritivi. Le larve di questo dittero, infatti, sono costituite per il 37% da lipidi, per il 32% da proteine e per il 9 % da chitina. Il loro ciclo di sviluppo è inoltre alquanto rapido, ovvero da 1 a 2 settimane. Ciò vuol dire che rappresentano un vantaggio nutritivo e commerciale.
Passiamo poi ai vermi gialli della farina, che offrono un ricco rapporto di grassi e proteine. A fronte di un 63,7% d'acqua, vantano un 23% di proteina, 5,1% di grassi e 7,1% di fibre. I grilli, infine, hanno una media di 65% di proteine per 100 grammi, con 900 mg di fosforo, 130 mg di calcio, più di 21 mg di zinco e fino a 6mg di ferro.