Health

La gravidanza nella coniglia: dalla fase preparatoria all'allattamento e sviluppo dei piccoli

La gravidanza nella coniglia: dalla fase preparatoria all'allattamento e sviluppo dei piccoli
Ultima modifica 13.05.2024
CONDIVIDI:
INDICE
  1. La gravidanza nella coniglia: capacità riproduttiva
  2. Pubertà e accoppiamento
  3. Gravidanza: quanto dura e quanti piccoli?
  4. Come riconoscere la gravidanza di una coniglia
  5. Cosa fare in caso di gravidanza accertata
  6. Il parto e la fase preparatoria
  7. Allattamento e sviluppo dei piccoli: come avviene
  8. Patologie durante la gravidanza o il parto
  9. Sommario

La gravidanza nella coniglia: capacità riproduttiva

Che i conigli siano dei grandi riproduttori, è un fatto risaputo. La prolificità di questa specie è alla base della sua diffusione e della sua sopravvivenza in natura, e ne rende fruttuoso anche l'allevamento. La capacità riproduttiva di un singolo coniglio arriva fino a 60 piccoli all'anno, e la femmina può essere ricettiva per un nuovo accoppiamento già 24 ore dopo il parto. Non stupisce quindi che il coniglio sia anche un simbolo legato alla Pasqua, proprio per la sua attitudine alla nascita.
Passati da animali selvatici ad animali da cortile e da allevamento, ad oggi i conigli sono estremamente diffusi in tutto il mondo come animali da compagnia, di pari passo con cani e gatti. Non è infatti raro assistere ad una gravidanza in ambiente domestico, magari poco tempo dopo aver adottato una femmina di coniglio o una coppia. Sebbene la gestazione e il parto passino spesso inosservati e non siano accompagnati da problemi, è bene conoscere a grandi linee ciò che avviene in queste fasi, per evitare incertezze e poter essere d'aiuto alla propria coniglia e alla nidiata.

Per approfondire: Gravidanza del coniglio, sintomi, quanto dura la gestazione e cosa fare

Pubertà e accoppiamento

Perché possa verificarsi una gravidanza, la femmina deve essere recettiva e pronta all'accoppiamento. Lo sviluppo sessuale corrispondente al periodo della pubertà avviene in tempi variabili in base alla dimensione del coniglio: intorno ai 4-5 mesi nelle razze più piccole, e 5-8 mesi nelle razze di maggiore volume.
In condizioni naturali, il periodo migliore per il concepimento è la primavera, mentre tende ad essere meno sicuro nei mesi autunnali, per via delle temperature e dell'illuminazione. Tuttavia, in condizioni controllate come quelle domestiche, il calore delle coniglie si verifica tutto l'anno, e la possibilità di accoppiamento e di intraprendere una gravidanza è pressoché continua. Questo è il motivo per cui, in caso si abbia una coppia di conigli in ambiente domestico, è bene procedere con la sterilizzazione degli individui, sia per prevenire patologie riproduttive, sia per evitare che l'ambiente domestico si trasformi in un batter d'occhio in un allevamento di conigli.
Come ci si accorge che la femmina è pronta all'accoppiamento? Nel periodo dell'estro, detto comunemente calore, la coniglia può avere la vulva ingrossata e di colore più rossastro, e assume un atteggiamento di accettazione dell'accoppiamento se viene bloccata nella parte posteriore del dorso: in questo caso, la femmina si immobilizza e incurva la schiena in posizione di lordosi, favorendo l'accoppiamento.
L'accoppiamento stesso produce l'ovulazione, ovvero il rilascio della cellula uovo da parte della femmina, pronta ad essere fecondata per permettere lo sviluppo dell'embrione.

Gravidanza: quanto dura e quanti piccoli?

Dopo l'accoppiamento, inizia la gravidanza che porta allo sviluppo dei piccoli.
La gravidanza nella coniglia è relativamente breve, e non è raro che in casa non ci si accorga di nulla fino al momento del parto. La durata complessiva della gestazione è di circa 30-32 giorni, con un numero di piccoli che può variare in base alla dimensione dell'animale. Le razze piccole producono 4-5 piccoli, mentre le razze grandi possono arrivare anche a 8-12 coniglietti.
Durante la gravidanza, si può verificare un certo grado di mortalità intrauterina di alcuni piccoli. A seconda del momento in cui si verifica la mortalità, si può avere riassorbimento dei piccoli o aborto. L'elevata prolificità dei conigli punta proprio a mitigare gli effetti di questo tipo di perdita.

Come riconoscere la gravidanza di una coniglia

Nel caso in cui il si adotti una femmina di coniglio o una coppia di conigli, è bene sapere che la femmina potrebbe essere gravida. Se si vuole evitare la gravidanza, bisogna procedere con la sterilizzazione degli individui. In ogni caso, è meglio che venga effettuata una visita da un veterinario per riconoscere un eventuale stato di gravidanza e per valutare lo stato di salute generale dell'animale.
I segni di gravidanza riconoscibili anche a casa sono più evidenti nelle ultime fasi. In questa situazione, si può notare un aumento di volume dell'addome della coniglia, e assistere alla preparazione del nido.

Cosa fare in caso di gravidanza accertata

Come accennato, solitamente non ci sono grandi problemi durante la gestazione della coniglia. Essendo per natura animali "preda", i conigli sono molto autonomi ed indipendenti.
Tuttavia, per evitare di arrivare impreparati all'insorgere di eventuali problematiche, il modo migliore è un corretto monitoraggio e prevenzione. Una visita dal veterinario permette di riconoscere uno stato di gravidanza e di scovare eventuali patologie sottostanti. Inoltre, è bene conoscere il numero di coniglietti che ci si aspetta al parto: è possibile contare i piccoli tramite l'esecuzione di una semplice radiografia a fine gravidanza. Niente paura, a questo stadio di sviluppo dei feti, i raggi X non creano problemi nella crescita dei coniglietti. In associazione allo studio radiografico, l'esame ecografico permette di valutare la vitalità dei piccoli. Conoscere il numero dei nascituri permette di capire se ci sono problemi durante il parto, e se ci sono feti che non sono stati espulsi.
L'alimentazione della mamma deve essere la stessa raccomandata normalmente: fieno, verdure fresche, ed un'eventuale aggiunta di un pellet specifico per conigli. Soprattutto nelle fasi finali e durante la lattazione, il pellet può aiutare a fornire un apporto alimentare adeguato.
Dopo la nascita, una visita dei piccoli è sicuramente una buona idea. In questo modo, si valutano e si escludono eventuali patologie congenite, anomalie e infezioni.

Il parto e la fase preparatoria

Alcuni giorni prima del parto la madre inizia a preparare il nido, utilizzando strisce di fieno e di paglia, rametti o materiali simili, e strappandosi alcune ciocche di pelo da inserire nel nido, in modo da creare un ambiente in cui la temperatura possa mantenersi elevata. Il bulbo pilifero, infatti, diventa più fragile nelle ultime fasi di gravidanza per via dell'effetto degli ormoni, in particolare per l'abbassamento del progesterone e l'innalzamento della prolattina.
Terminato lo sviluppo dei piccoli, avviene il parto. Questa fase è molto rapida, della durata di circa 30 minuti, e normalmente avviene durante le prime ore del mattino.
Subito dopo la nascita, la madre pulisce i piccoli e ingerisce la placenta, ricca di elementi nutrienti. La prole è "inetta", ovvero non è in grado di essere indipendente fin dal momento della nascita, come invece avviene per altri erbivori, come ad esempio i porcellini d'India. Le orecchie si aprono a 7 giorni e gli occhi a circa 10 giorni. Fino ad allora, il riconoscimento della madre si basa esclusivamente sull'olfatto, grazie all'odore dei peli e delle feci a livello del nido e a particolari feromoni che circondando le mammelle.

Allattamento e sviluppo dei piccoli: come avviene

Non è raro pensare che la madre non si stia prendendo cura dei coniglietti. Tuttavia, questa è una percezione spesso errata: infatti, l'allattamento avviene fisiologicamente una sola volta al giorno, di solito durante le ore serali o notturne. In circa 3-5 minuti, i piccoli riescono ad assumere una quantità di latte pari al 20% del proprio peso corporeo. Il latte di coniglia ha una composizione particolare molto energetica, che permette di ottenere un corretto sviluppo della prole anche con uno stile di allattamento del genere.
Durante il resto del giorno, i coniglietti passano il tempo insieme all'interno del nido, compiendo movimenti circolari per scaldarsi. Se il nido viene ispezionato, i piccoli sani spuntano vigorosamente dai peli e dai rametti, per poi tornare all'interno del nido. È comunque bene non disturbare i piccoli per evitare un inutile consumo di energia, che potrebbe stressarli.
Dopo circa otto giorni, i piccoli iniziano ad "assaggiare" il materiale che compone il nido, e a mangiare anche alcune feci prodotte dalla madre. È tutto normale: questa procedura permette di instaurare una corretta flora microbica all'interno dell'intestino dei coniglietti, che devono ancora sviluppare il proprio microbiota. In questo modo saranno in grado di digerire la fibra proprio come un adulto.
L'indipendenza dei piccoli deve avvenire abbastanza in fretta. Infatti, la mamma smette di occuparsi dei coniglietti a circa 24 giorni di vita. A questo punto, i piccoli si trovano ad essere del tutto autonomi e devono essere ormai del tutto svezzati.
Durante tutta la fase di sviluppo, lo scambio di feromoni e l'ambiente di vita creano un odore particolare sui piccoli. Questo odore è individuato dalla madre, e viene utilizzato per riconoscere i piccoli della propria nidiata. Se venissero uniti coniglietti provenienti da un'altra cucciolata, potrebbero essere attaccati da una madre che non li riconosce come propri.

Patologie durante la gravidanza o il parto

Sebbene sia raro, è possibile che si verifichino problemi durante la gravidanza o il parto.
La mortalità fetale può esitare in un riassorbimento o in un aborto. Il riassorbimento solitamente passa inosservato, mentre l'aborto può portare all'espulsione di un feto morto. In questo caso, è importante sottoporre la madre a una visita clinica per capire se sono in atto patologie infettive.
La pseudogravidanza è una patologia che si caratterizza per la presenza di atteggiamenti tipici della gestazione, in una coniglia che non è gravida. Questo può succedere anche in coniglie non sterilizzate che vivono da sole, in cui avviene un'ovulazione e i conseguenti cambiamenti ormonali. Si può riconoscere per atteggiamenti di preparazione del nido, irrequietezza e aumento di volume delle mammelle, con possibile produzione di latte. Spesso è una situazione autolimitante, ma la produzione di latte può provocare una mastite.
Al momento del parto, può verificarsi una distocia, ovvero una difficoltà durante l'espulsione dei piccoli. Le cause di distocia sono molteplici e possono essere anche gravi per la madre e per i piccoli, e necessitare di un intervento terapeutico farmacologico o chirurgico urgente. Se si dovesse assistere a un parto lento, di durata superiore a 30 minuti o con alterazioni evidenti, bisogna contattare immediatamente un veterinario esperto.

Sommario

I conigli sono animali con un'elevata attitudine riproduttiva, altamente indipendenti e specializzati nella gravidanza e nel parto.
Nel caso di conigli da compagnia, bisogna ricordare che una condizione domestica può diventare in tempi molto rapidi simile a una condizione di allevamento, con una notevole produzione di coniglietti a partire da un singolo individuo. In questi casi, quindi, si consiglia la sterilizzazione per evitare problemi alla madre e ai piccoli.
Conoscere la fisiologia della gravidanza nei conigli e sottoporre il proprio animale a una visita durante la gestazione permette di gestire questa delicata fase nel migliore dei modi.

CONDIVIDI:

Autore

Dott. Matteo Serpieri

Dott. Matteo Serpieri

Medico Veterinario
Medico Veterinario, collaboratore presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell'Università di Torino, Italia. Si occupa principalmente di animali non convenzionali e selvatici, e di anestesiologia veterinaria. Nel tempo libero, musicista e autore di musical.