Che cos'è un gatto calico?
Il gatto calico è un felino domestico il cui manto presenta una tipica colorazione tricolore, generalmente composta da una prevalenza di colore bianco e da grandi chiazze di colore arancio/rosso e nero.
Gli occhi dei gatti calico sono generalmente di colore verde, più raramente azzurri. Come vedremo in seguito, i gatti calico - ad esclusione di alcune rare eccezioni - sono di sesso femminile.
Lo sai che…
Il gatto calico e il gatto tartarugato non vanno confusi. In quest'ultimo tipo di gatto, infatti, il manto è screziato o marmorizzato e composto soprattutto dai colori nero e arancio o crema e grigio, con una colorazione bianca scarsa o del tutto assente.
Tuttavia, alcuni autori ritengono che il gatto tartarugato sia da considerarsi come una variante del gatto calico.
Gatto calico: che razza è?
Il gatto calico non è una razza a sé stante, in quanto il nome "calico" identifica solo una caratteristica che contraddistingue il colore del manto dell'animale.
Curiosità: perché calico?
Il termine "calico" deriva da "calicò", un particolare tipo di tessuto prodotto in India - nella città di Calicut - i cui colori ricordano proprio la colorazione del manto di questi gatti.
Possono essere definiti "calico" gatti appartenenti a razze diverse, purché presentino la tipica colorazione del manto di cui sopra. Generalmente, il gatto calico viene associato al gatto europeo, ma anche le seguenti razze possono annoverare gatti calico negli esemplari che vi appartengono:
- Manx;
- Exotic shorthair;
- British shorthair;
- Sacro di Birmania;
- Ragdoll;
- Siberiano;
- Angora turco;
- American curl;
- Gatto himalayano;
- Persiano;
- Maine coon;
- Gatto delle foreste norvegesi;
- Devon Rex;
- American bobtail;
- American longhair;
- Cornish Rex;
- Japanese bobtali;
- Sphynx.
Perché i gatti calico sono femmine?
Nella stragrande maggioranza dei casi, i gatti calico sono femmine. Il motivo di ciò è da ricercarsi nella genetica e, più precisamente, sul cromosoma X.
Come negli esseri umani, anche nei felini i cromosomi X e Y determinano il sesso dell'animale e per questo vengono definiti "cromosomi sessuali". Una coppia di cromosomi X (XX) determinerà il sesso femminile, mentre una coppia di cromosomi X e Y (XY) determinerà il sesso maschile.
All'interno del cromosoma X sono altresì contenuti i geni che codificano per la colorazione del pelo nero e per la colorazione del pelo arancione. Più nel dettaglio, il colore arancio e quello nero sono dati da alleli dello stesso gene. In termini semplificati, un allele può essere definito come una variante diversa di uno stesso gene.
Il gatto femmina potrà quindi acquisire dai genitori un cromosoma X contenente l'allele per il colore arancio e un cromosoma X contenente l'allele per il colore nero. Solo se acquisisce entrambi i cromosomi con i differenti alleli potrà diventare un gatto calico.
A questo punto entra in gioco l'inattivazione del cromosoma X. Senza addentrarci nel dettaglio dei meccanismi genetici che stanno alla base di questo processo, ci limiteremo a dire che l'inattivazione di uno dei cromosomi X (cosa che, per altro, si verifica anche nell'essere umano) consiste nello "spegnere" uno di questi cromosomi al fine di evitare che, nelle femmine, vi sia una quantità doppia di geni espressi dal cromosoma X rispetto ai maschi che, invece, ne possiedono soltanto uno.
Nei futuri gatti di sesso femminile che hanno acquisito cromosomi X codificanti sia per l'arancio che per il nero, durante le prime fasi dello sviluppo embrionale, ciascuna cellula inattiverà uno dei due cromosomi X in maniera del tutto casuale. Lo sviluppo embrionale continuerà e le nuove cellule manterranno la "memoria" delle precedenti, silenziando il medesimo cromosoma.
Questa inattivazione casuale farà sì che, alla fine dello sviluppo, il gatto presenti aree in cui verrà espresso il colore nero (quindi caratterizzate da cellule in cui è stato inattivato il cromosoma X riportante l'allele per il colore arancione) e aree in cui verrà espresso il colore arancio (quindi caratterizzate da cellule in cui è stato inattivato il cromosoma X riportante l'allele per il colore nero).
Da dove arriva il colore bianco?
Il gene codificante per il colore bianco non si trova sul cromosoma X, pertanto, si tratta di un colore che insieme a nero e/o arancione, a seconda dei casi, può presentarsi sia in gatti femmine che in gatti maschi.
I maschi possono essere gatti calico?
Come abbiamo detto, l'unica possibilità per un felino di manifestare la tipica colorazione del gatto calico è quella di possedere due cromosomi X, uno contenente l'allele per il colore arancio e uno contenete l'allele per il colore nero. Va da sé che per avere due cromosomi X, l'esemplare felino deve essere di sesso femminile. Tuttavia, esistono rare eccezioni in cui anche i gatti maschi possono manifestare il caratteristico manto tricolore. Stiamo parlando di un'anomalia genetica rara nota come sindrome di Klinefelter e di una condizione nota come chimerismo.
La sindrome di Klinefelter è una malattia genetica nel quale un esemplare maschio si trova ad avere un cromosoma X in più, quindi, ad avere una tripletta di cromosomi sessuali: XXY. Solitamente, i maschi con sindrome di Klinefelter sono sterili.
Il chimerismo, invece, si verifica quando all'interno di uno stesso esemplare sono presenti cellule con patrimonio genetico differente che codifica per caratteri differenti, come ad esempio, il colore del pelo. In questo caso, pertanto, un gatto maschio potrà presentare aree in cui vi sono cellule aventi geni codificanti per il colore arancio e cellule con geni codificanti per il colore nero; entrambi questi colori potranno essere espressi contemporaneamente nel manto del gatto maschio, dando origine a un gatto calico di sesso maschile.
Come prendersi cura di un gatto calico?
Come abbiamo detto, il gatto calico non rappresenta una razza specifica di felino domestico, pertanto, gatti appartenenti a diverse tipologie di razze - con esigenze e caratteristiche differenti - possono essere accomunati dal caratteristico manto tricolore bianco-arancio-nero.
In linea generale, per prendersi cura di un gatto calico - così come di qualsiasi altro gatto - è importante:
- Assicurarsi che segua un'alimentazione equilibrata caratterizzata da prodotti di qualità;
- Assicurarsi che l'ambiente in cui vive sia idoneo ad ospitarlo e privo di potenziali pericoli per la sua salute;
- Assicurargli un ambiente stimolante, in modo da limitarne la sedentarietà;
- Effettuare un adeguato controllo dei parassiti;
- Sottoporlo a regolari controlli dal veterinario e alle vaccinazioni necessarie.
Per qualsiasi dubbio sulla corretta cura del proprio gatto calico e non, ricordiamo l'importanza di chiedere consiglio al proprio veterinario.