
Le razze ipoallergeniche potrebbero essere un'opzione se si soffre di un'allergia ai gatti lieve e si desidera adottare un amico felino come animale domestico. Sebbene non esistano gatti veramente ipoallergenici, esistono alcune razze che potrebbero funzionare per la propria allergia ed il proprio stile di vita. Inoltre, ci sono alcune buone pratiche che si possono adottare per poter avere un gatto e vivere comunque in totale comfort.

Perché i gatti non sono ipoallergenici?
Quando qualcosa è considerato ipoallergenico, significa che è meno probabile che scateni una reazione allergica in coloro che ne entrano in contatto. Sebbene sia più comunemente associato a prodotti come cosmetici e tessuti, il termine è stato utilizzato anche per descrivere alcune razze animali.
Tra l'altro, "ipoallergenico" è spesso usato colloquialmente per significare "privo di allergeni", ma tecnicamente significa solo che "riduce la probabilità di sviluppare reazioni allergiche".
Cos'è un gatto ipoallergenico?
Anche se nessun gatto è veramente privo di allergeni, le cosiddette razze ipoallergeniche comprendono alcuni tipi di felini che producono naturalmente meno allergeni rispetto ad altri.
Secondo la Asthma and Allergy Foundation of America, circa 3 persone su 10 affette da allergie o asma hanno reazioni anche a cani e gatti. Tuttavia, le allergie ai gatti sono molto più comuni, quindi non c'è da meravigliarsi che così tante persone siano entusiaste dell'idea che le razze ipoallergeniche abbiano un tipo speciale di pelo o non siano così inclini alla muta. In realtà, se si è allergico ai gatti, non è della pelliccia che ci si deve preoccupare.
La maggior parte delle allergie ai gatti è causata dalla proteina Fel d 1, presente nella saliva e nelle ghiandole sebacee (cutanee). Ciò significa che quando i gatti si puliscono il mantello, peli e piccole scagliette di pelle si disperdono nell'ambiente insieme agli allergeni e quando queste microscopiche particelle vengono inalate o entrano in contatto con la pelle, gli occhi e il naso di chi soffre di allergia ai gatti e causano orticaria, prurito, starnuti e lacrimazione. Chi è particolarmente sensibile può manifestare una reazione anche quando si avvicina a persone che sono venute direttamente a contatto con un animale o quando entra in una stanza in cui questo non vive più da mesi. Indipendentemente dalla razza, tutti i gatti a pelo lungo, a pelo corto e senza pelo sintetizzano la proteina Fel d 1 e almeno altri otto diversi potenziali allergeni: per esempio, il secondo allergene più comune è Fel d 4, prodotto anch'esso nelle ghiandole salivari; un altro tipo, Fel d 2, è simile a una proteina presente in altri animali ed è la ragione per cui una persona potrebbe essere allergica, ad esempio, sia ai gatti che ai cavalli.
Tornando ai gatti ipoallergenici, la proteina Fel d 1 è un allergene comune, ma meno diffuso in alcune razze (o meglio, correla ad una minore dispersione nell'ambiente). Per intenderci, Cornish Rex e Sphynx, producono comunque allergeni, ma probabili scatenino reazioni meno violente.
Cosa significa gatto ipoallergenico?
Non ci sono prove che specifiche razze non scatenino allergie ai gatti. Tuttavia, se alcune razze hanno meno peli o ne perdono meno, si potrebbe ridurre l'esposizione agli allergeni nell'ambiente.
Ad esempio, i gatti Sphynx sono glabri, sebbene producano comunque Fel d 1. In questo modo, alcune razze potrebbero essere considerate "ipoallergeniche", ovvero provocare meno reazioni allergiche. Tuttavia, non ci sono studi scientifici che confermino che sia così.
Per godersi la compagnia di questi mici potrebbero essere ancora necessarie toelettature adeguate, camere off limits per i gatti e purificatori d'aria.
Razze "ipoallergeniche": perché non sono sempre sicure per chi ha allergie?
Sfortunatamente, non esistono razze di gatti ipoallergeniche: questa definizione semplicemente non è vera. Il dato più preciso è, invece, che ogni persona ha una soglia allergica diversa. Una persona con allergie potrebbe non essere molto influenzata da un tipo di gatto, mentre un'altra potrebbe reagire alla stessa razza "ipoallergenica" se è abbastanza sensibile. Inoltre, le gatte tendono a produrre meno Fel d 1 rispetto ai maschi, e i maschi castrati meno dei maschi che non lo sono.
Gatti ipoallergenici: punti chiave
- Quando i gatti si puliscono, l'allergene viene trasferito dalla saliva al pelo.
- Tutti i gatti producono Fel d 1, ma i livelli possono differire fino a 100 volte tra i singoli mici, così come altri ne producono più un mese e meno quello successivo. Questo potrebbe spiegare perché le persone con allergie ai gatti notano di reagire di più ad alcuni gatti rispetto ad altri.
- Non è indispensabile accarezzare un gatto per innescare l'allergia: stare in un ambiente in cui sono dispersi i peli o le minuscole scaglie di pelle del gatto può innescare la reazione. Le particelle sono così piccole, che fluttuano nell'aria e spesso le respiriamo.
Questi sono i gatti migliori per le persone con allergie
Alcuni gatti non emettono tanti allergeni quanto altri e queste razze ipoallergeniche sono ottimi compagni per chi ha esigenze specifiche per le allergie. Queste includono:
- Balinese: produce meno Fel d 1 ed ha un mantello a strato singolo, quindi rappresenta spesso un'ottima scelta per le persone con lievi allergie ai gatti.
- Giavanese: cugino del balinese, il giavanese non ha sottopelo, il che significa che ha meno pelo da toelettare.
- Russian Blue: è un gatto straordinariamente attraente che ha meno Fel d 1 rispetto ad altre razze, nonostante abbia un manto folto e lussuoso; il gatto blu di prussia tende a non perdere molto pelo, quindi si ha una minore dispersione dell'allergene nell'ambiente.
- Siamese: ha un mantello corto che tende a perdere poco pelo e non richiede molta toelettatura, rendendolo una potenziale scelta per le persone con allergie.
- Siberiano: sono gatti a ridotta produzione di allergeni, nonostante il manto lungo richieda spazzolature per tutta la settimana e perda un po' di più rispetto agli altri gatti.
- Bengala: con la sua insolita pelle corta e maculata, il bengala sembra un piccolo gatto selvatico. Non perde il pelo tanto quanto le altre razze.
Altre razze di gatti ipoallergenici sono:
- Cornish Rex
- Devon Rex
- Korat
- LaPerm
- Sphynx
- Oriental Shorthair
Razze da evitare in caso di allergie
Le razze di gatti ad alta muta tendono ad essere peggiori per le persone con allergie perché gli allergeni rimangono intrappolati nel loro mantello e si diffondono ovunque perdano la pelliccia. Alcuni di questi animali che perdono la pelle includono il persiano, il Maine Coon, il gatto norvegese delle foreste, l'Himalayano, il Manx e il Cymric.
Cosa fare in caso di allergia ai gatti
Come convivere con i gatti ipoallergenici
Se si soffre di un'allergia potenzialmente letale ai gatti (cioè l'anafilassi è molto probabile), l'unica alternativa potrebbe essere quella di trovare al micio una nuova sistemazione.
Tuttavia, la maggior parte delle persone presenta reazioni meno gravi e riesce a gestire i sintomi con successo.
Alcune cose che si possono fare per limitare le reazioni includono:
- Lavare sempre le mani ed evitare di toccarti il viso e gli occhi dopo aver maneggiato il gatto
- Fare il bagno con uno shampoo specifico per animali domestici e la toletta ai gatti più frequentemente, considerando (se necessario) il ricorso ad un toelettatore professionista. Il bagno riduce al minimo il livello di antigeni, ma fare lo shampoo ai gatti presenta le sue sfide.
- Rimuovere il pelo con un pettine a denti fini e con una spazzolatura regolare, anche se questo aerosolizza gli antigeni, quindi è meglio farlo all'aperto o chiedere a qualcuno senza allergie se può farlo.
- Passare l'aspirapolvere e lavare spesso la lettiera e i giocattoli del gatto
- Bandire i gatti dalla camera da letto (quasi impossibile, lo sappiamo)
- Tenere i gatti esclusivamente all'interno in modo che non raccolgano pollini di piante e altri allergeni esterni
- Installare filtri dell'aria ad alta efficienza per l'assorbimento del particolato (HEPA) sui sistemi HVAC
- Pulire regolarmente le superfici per ridurre la dispersione degli allergeni nell'ambiente
Oltre a queste strategie esistono antistaminici, trattamenti di desensibilizzazione e altri rimedi che aiutano le persone a convivere più comodamente con i gatti. Il medico può indicare le opzioni migliori per la gestione della propria allergia, senza compromettere la convivenza con il nostro amico a quattro zampre.
Immunoterapia: è possibile sviluppare l’immunità agli allergeni del gatto?
Anche se certamente non funziona per tutti, alcune persone possono trarre beneficio dall'immunoterapia, un processo in cui si aumenta la tolleranza ad uno specifico allergene tramite un trattamento di desensibilizzazione. Questo "vaccino" può "addestrare" il sistema immunitario a non essere sensibile alla causa che scatena l'allergia al gatto. Si inizia con minime dosi di allergene Fel d 1 ad una frequenza di una o due volte alla settimana per un massimo di sei mesi, seguite da richiami mensili per i successivi tre-cinque anni.
Ricorda: la maggior parte delle persone che soffrono di allergie ai gatti non sono allergiche al pelo del gatto, ma lo sono piuttosto alle proteine presenti nella sua saliva, nelle urine e nel pelo (scaglie di pelle). Pulire costantemente le aree della casa in cui il gatto trascorre molto tempo può aiutare a ridurre alcuni di questi allergeni.