
Gastroenterite nei cani: cosa si intende
Il termine "gastroenterite" è un termine generico che si utilizza per indicare una serie di patologie gastrointestinali che possono colpire il cane, e che possono avere diversa gravità e diversa durata.
Partendo dal termine stesso, dato che è un termine molto comune che viene spesso riportato nelle diagnosi emesse dai veterinari anche in conseguenza della visita clinica di base, per "gastroenterite" si intende un'infiammazione (-ite) che riguarda sia lo stomaco che l'intestino, contemporaneamente.
Non ci da indicazioni né sulla causa, né sulla gravità, né sulla localizzazione precisa della lesione, per cui di fatto va solo ad escludere che il problema sia di natura non infiammatoria: una patologia che ha come sintomi il vomito o la diarrea ma è, ad esempio, di origine comportamentale o neurologica non è una gastroenterite, perché va a mancare una componente infiammatoria.
Sintomi
La definizione di gastroenterite raccoglie però la maggior parte delle patologie gastriche ed intestinali che possono riguardare il cane; i sintomi sono solitamente generici, perché abbiamo solitamente il vomito e la diarrea, a diversi gradi di intensità e gravità (ad esempio, in entrambi potrebbe essere presente anche nel sangue).
Nel momento in cui si è ricevuta una diagnosi di gastroenterite, come è possibile cercare di approfondire e di capire quindi più precisamente la causa del malessere del proprio cane, o eventualmente effettuare approfondimenti diagnostici? Cerchiamo di capirlo meglio.
Gastroenterite nei cani: caratteristiche
Gastroenterite acuta o cronica
Una gastroenterite può essere classificata in diverse modalità. È possibile fare una classificazione basata sul tempo di permanenza, quindi si parlerà di gastroenterite acuta quando compare improvvisamente, è di solito intensa, è di breve durata, mentre di gastroenterite cronica quando si porta avanti da diverso tempo (anche diversi mesi) e, sebbene la sua gravità possa essere inferiore a quella delle gastroenteriti acute, il proprietario non riesce a intravedere una via d'uscita.
Gastrite o enterite
Si può poi classificare una gastroenterite a seconda del settore dell'organismo interessato: si parlerà più propriamente di gastrite se interessa lo stomaco, di enterite con la specifica dei vari tratti intestinali (duodenite, digiunite, ileite, tiflite, colite e proctite) quando interessa i diversi segmenti dell'intestino (duodeno, digiuno, ileo, cieco, colon o retto).
Localizzare la localizzazione dell'infiammazione consente di comprendere la sua gravità, e di conseguenza potrà essere formulata una corretta terapia: una gastrite verrà gestita, ad esempio, in modo diverso da una colite; mentre una duodenite potrebbe causare problemi di assorbimento della dieta (quindi conseguente malassorbimento), una colite causerà solitamente una riduzione dell'assorbimento di acqua, con diarree solitamente più intense ma con il cane che non mostra dimagrimento, se la parte (intestino tenue) deputata all'assorbimento dei nutrienti non viene intaccata dall'infiammazione.
Come localizzare in modo corretto l'infiammazione
Per localizzare correttamente l'infiammazione ci sono vari metodi, in base a quanto si ha necessità di approfondire:
- un primo metodo, sempre indispensabile, è la visita clinica da parte del medico veterinario. Una visita approfondita (in gergo tecnico, esame obiettivo particolare dell'apparato digerente) permette, tramite palpazione e auscultazione, di capire sia dai rumori che vengono emessi dall'apparato digerente, sia dalla palpazione (con le mani il medico veterinario può sentire la consistenza delle feci nel colon, oppure identificare la presenza di aria all'interno dell'intestino), sia dalla reazione dell'animale alla pressione (il cane tende a reagire aggressivamente o a ritirarsi se viene premuta una zona dolorante) dove si localizza il problema che, in base anche alla descrizione dei sintomi, possono permettere al medico di formulare una prima terapia rapidamente: è solitamente la prima fase della diagnosi.
- In concomitanza con la visita clinica può anche essere effettuata un'analisi delle feci; l'analisi delle feci di base è un semplice esame ambulatoriale mirato alla verifica della presenza di parassiti, ma possono essere effettuati anche esami più specifici (sempre a partire dalle feci) per identificare presenza di batteri, presenza di virus, presenza di disbiosi (cioè alterato rapporto tra le popolazioni batteriche intestinali) oppure specifiche molecole che sono indice delle diverse patologie. In quest'ultimo caso si parla di "biochimica fecale".
- Un approfondimento ulteriore può essere fatto attraverso un esame ecografico, che consente di valutare, attraverso gli ultrasuoni emessi dall'ecografo, la situazione interna dell'apparato digerente. E' quindi possibile vedere tutti i singoli organi (tranne l'intestino retto dove gli ultrasuoni vengono bloccati dalle ossa del bacino, e l'esofago, dove vengono bloccati dai polmoni) e valutare la presenza di eventuali corpi estranei interni (se il cane ha ingerito corpi estranei) o, in loro assenza, è possibile valutare la presenza di ispessimenti della parete gastrica e intestinale, nel caso valutando (con gli ecografi più avanzati) quali strati della parete (tra mucosa, sottomucosa, tonaca muscolare e sierosa) sono più interessati.
- È infine possibile valutare la peristalsi, cioè i movimenti gastrici e intestinali, il loro ritmo normale, aumentato o ridotto.
Tutte queste informazioni consentono di avere un'indicazione molto più precisa, e in questo modo la terapia potrà essere mirata nello specifico al problema: un vomito da infiammazione gastrica acuta verrà trattato diversamente da un vomito dovuto a un corpo estraneo che a sua volta verrà trattato diversamente da un vomito dovuto a fibrosi gastrica, una condizione di difficile risoluzione.
- Per andare ancora più nello specifico, poi, è possibile (si fa solitamente nelle condizioni croniche, in cui le prime terapie non hanno portato risultati) effettuare un'endoscopia, cioè una valutazione visiva dell'apparato digerente tramite un endoscopio, una piccola telecamera inserita all'interno dell'apparato digerente dal veterinario. Richiede anestesia, e permette di valutare visivamente (e non indirettamente con gli ultrasuoni, come accade con l'ecografia) qual è il problema presente nell'apparato digerente;
- è possibile rimuovere piccoli corpi estranei (purché passino dall'esofago) direttamente in endoscopia, ed è anche possibile prelevare piccole parti di mucosa, le più interessate dalle lesioni, per poterle successivamente analizzare al microscopio: è la biopsia, che permetterà un'analisi microscopica del tessuto che evidenzierà lo stato del tessuto, l'eventuale presenza di patogeni come parassiti o batteri, la presenza di cellule del sistema immunitario. Questo sistema è il più invasivo, ma anche il più preciso in termini di diagnosi.
Quali sono le cause e come intervenire
Lo scopo dei diversi passaggi diagnostici ha la funzione di identificare le cause della gastroenterite, per poi capire la terapia più adatta; se, infatti, in un primo momento di emergenza può essere fatta una terapia generica (antiemetico, addensante delle feci, antibiotico ad ampio spettro d'azione) con lo scopo di stabilizzare la situazione ed evitare peggioramenti (come una disidratazione o un malassorbimento) per risolvere il problema è necessario sapere con cosa si ha a che fare.
Di seguito, un elenco di patologie che potrebbero essere causa di una gastroenterite; è un elenco limitato alle cause più comuni e non esaustivo, ma permette di capire quante possono essere le possibili cause di questa condizione.
• Le gastroenteriti parassitarie sono una delle forme più comuni di gastroenterite nel cane; possono essere dovute a vermi (come ascaridi, anchilostomi, Dipylidium), protozoi (come coccidi, Giardia), a funghi; sono generalmente semplici da risolvere, una volta identificata la causa e formulata la terapia più adatta.
• Le gastroenteriti batteriche sono anch'esse molto comuni, e implicano la presenza di batteri patogeni che causano un'infezione. Tra i batteri in grado di infettare ci sono Salmonella, Campulobacter, E. coli; in alcuni casi il sistema immunitario riesce a controllare l'infezione da solo (diarrea autorisolutiva), mentre in altri casi è possibile fornire supporto (nutrizione apposita, probiotici) o è possibile effettuare una terapia antibiotica, specifica per il batterio che causa la gastroenterite.
• Le gastroenteriti virali dipendono dai virus, e rappresentano un problema piuttosto grave in quanto non sono presenti farmaci specifici per queste condizioni; per questo, la terapia viene effettuata cercando di fornire più supporto possibile all'organismo (sostanze nutritive anche non per via boccale, antibiotici per tenere a bada i batteri) in modo che il sistema immunitario possa combattere efficacemente il virus. Una forma particolarmente grave è la parvovirosi, che interessa soprattutto i cuccioli e può essere addirittura letale se non curata rapidamente; è tuttavia possibile prevenirla tramite la vaccinazione.
• Le gastroenteriti allergiche, o reazioni avverse al cibo, si presentano quando il cane è allergico a uno specifico alimento (o a un ingrediente di un alimento composto). I sintomi sono il vomito e la diarrea, che continuano finché si continua a fornire lo stesso alimento: si risolvono cambiando alimentazione, perché si toglie l'allergene che è la causa scatenante dell'infiammazione. La diagnosi viene effettuata attraverso le "prove di eliminazione" degli alimenti, che si possono effettuare sia con alimenti industriali (croccantini, alimenti umidi) che con alimentazione casalinga, seguiti da un medico veterinario nella scelta degli alimenti.
• Le gastroenteriti infiammatorie dipendono da infiammazioni dell'apparato digerente che non corrispondono ad uno specifico agente patogeno, né ad un'allergia alimentare. Sono deposizioni di cellule immunitarie in una o più parti dell'apparato digerente (solitamente la tonaca sottomucosa) e tendono ad essere caratterizzate da guarigione lunga e difficoltosa. La causa dell'alta densità di cellule del sistema immunitario in alcuni punti specifici è sconosciuta, pertanto non esiste una terapia specifica per questo tipo di infiammazione. Solitamente, il veterinario utilizzerà un approccio terapeutico multiplo che si basa su modifica alimentare, integrazioni a scopo antinfiammatorio, probiotico e prebiotico, e quando necessari farmaci antinfiammatori.
Molto importante rimane sempre il supporto del medico veterinario di base, che dovrà effettuare in primo luogo una visita approfondita e, se necessario e specialmente nelle condizioni croniche, il supporto di un medico veterinario che si occupa di gastroenterologia o, nel caso di patologie connesse all'alimentazione, che si occupa nello specifico di alimentazione e nutrizione del cane.