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Crisi epilettiche ed epilessia nei cani e nei gatti

Crisi epilettiche ed epilessia nei cani e nei gatti
Ultima modifica 07.05.2021
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INDICE
  1. Cosa sono le crisi epilettiche e come si definiscono
  2. Manifestazioni nel cane e nel gatto
  3. Cause delle crisi epilettiche nel cane e nel gatto
  4. Diagnosi di epilessia nel cane e nel gatto
  5. Come agire in caso di crisi epilettiche

Cosa sono le crisi epilettiche e come si definiscono

Le crisi epilettiche sono una delle più comuni manifestazioni neurologiche nel cane e nel gatto. Esse sono il risultato di una attività neuronale ipersincrona a livello della corteccia cerebrale, caratterizzata quindi da una attivazione eccessiva, disordinata, afinalistica e spesso autolimitante delle cellule coinvolte.

In condizioni normali i neuroni svolgono la loro attività grazie alla partecipazione di cellule di supporto, al rilascio di neurotrasmettitori eccitatori ed inibitori, a un corretto livello di elettroliti e di ossigenazione. In seguito ad anomalie di equilibrio di tali fattori, le cellule neuronali possono attivarsi in maniera incontrollata e trasmettere lo stimolo elettrico anche ad altri gruppi di neuroni.

Manifestazioni nel cane e nel gatto

Il fatto che possano essere coinvolte numerose aree del sistema nervoso centrale rende difficile la descrizione di sintomi precisi, che vengono manifestati da tutti gli animali in crisi epilettiche.

Esiste però una classificazione che aiuta a raggruppare le manifestazioni possibili:

 

  • Crisi epilettiche focali

Sono date da una attività neuronale localizzata ad una specifica regione cerebrale e provocano generalmente sintomi lateralizzati, quindi presenti in un solo lato dell'animale. I segni clinici possono comprendere movimenti ritmici dei muscoli facciali o di un solo arto e possono essere associati ad alterazioni del sistema autonomo come l'ipersalivazione. In questi casi la lesione responsabile della crisi epilettica sarà localizzata controlateralmente alle manifestazioni cliniche, ma bisogna ricordare che è possibile un coinvolgimento successivo di entrambi gli emisferi cerebrali nel caso di propagazione dello stimolo.

 

  • Crisi epilettiche generalizzate

Sono le crisi epilettiche che vengono maggiormente rilevate nel cane e nel gatto e indicano un coinvolgimento di entrambi gli emisferi cerebrali. I sintomi che ne derivano sono la perdita di coscienza e della stazione, contrazioni tonico-cloniche della muscolatura scheletrica, movimenti di pedalamento, dilatazione pupillare, possibile scialorrea e perdita di urine e feci.

Il riconoscimento dell'evento avviene per una ripetitività dei sintomi nello stesso soggetto, indicante l'attivazione dello stesso gruppo di neuroni, e nel susseguirsi delle fasi che caratterizzano questo tipo di crisi epilettiche.

Possiamo infatti riconoscere una fase prodromica di ore o giorni che precedono la crisi e in cui è possibile osservare cambiamenti del comportamento dell'animale; la fase detta aura, che precede di secondi o minuti la crisi ed è di difficile definizione nei nostri animali, se non come una fase di agitazioni in cui il proprietario si accorge che sta per succedere qualcosa. Segue la fase ictale di manifestazione vera e propria della crisi convulsiva; questa fase è per la maggior parte dei casi autolimitante e può durare dai 30 secondi ai 3 minuti. L'ultima fase è detta post-ictale ed è il periodo di comportamento anomalo che segue alla crisi. Quest'ultima può durare ore o giorni e può essere data da disorientamento, atassia (perdita di coordinazione), deficit propriocettivi (percezione del corpo nello spazio), cecità e polifagia (aumento dell'appetito).

Quando la durata delle crisi raggiunge e supera i 5 minuti di tempo o si assiste a due o tre eventi nell'arco di mezz'ora senza ripresa dell'animale, si assiste a quello che viene definito come stato epilettico. Questa forma di manifestazione diventa perciò un' emergenza che deve essere gestita al più presto perché in grado di provocare gravi danni neurologici.

Vengono definite infine come crisi a grappolo o cluster le crisi epilettiche che si ripetono nell'arco delle 24 ore; in questo caso però è possibile una ripresa di coscienza tra una e l'altra. E' necessario comunque avvertire al più presto il proprio medico veterinario.

Per approfondire: Epilessia

Cause delle crisi epilettiche nel cane e nel gatto

Le crisi epilettiche nel cane e nel gatto possono essere causate da numerose situazioni, che possono essere divise in due grandi categorie: intracraniche ed extracraniche.

  • Le cause extracraniche sono date da una alterazione della composizione ematica, che si riflette sulla funzionalità cerebrale e provocano solitamente crisi epilettiche generalizzate. Sono comprese in questo gruppo i disordini metabolici (come ipoglicemia, encefalopatia epatica, ipossia, encefalopatia uremica, anomalie degli elettroliti) e l'esposizione a tossine (glicole etilenico, organofosfati, metaldeide, cioccolato, stricnina, droghe e permetrina nel gatto).
  • Le cause intracraniche comprendono alterazioni strutturali o funzionali.

L'epilessia strutturale può essere diagnosticata con l'aiuto della diagnostica per immagini avanzata come la risonanza magnetica e l'analisi del liquido cefalorachidiano. Sono comprese in questo gruppo cause vascolari, infettive ed infiammatorie, traumatiche, anomalie congenite, neoplasie e patologie degenerative.

Il secondo gruppo è dato dall'epilessia idiopatica o funzionale, che descrive un disordine cranico di cui non è possibile diagnosticarne la causa precisa, ma che altera l'ambiente neuronale e la sua funzionalità. E' la causa più comune nel cane ed è spesso associata a fattori genetici di razza (Border Collie, Labrador Retriever, Pastore Tedesco); è diagnosticata anche nel gatto, ma con una minore frequenza. L'insorgenza dell'epilessia idiopatica è caratterizzata da un range di età dell'animale di 6 mesi - 6 anni ed ha un decorso diverso a seconda del soggetto.

Diagnosi di epilessia nel cane e nel gatto

Non sempre risulta facile effettuare una diagnosi di epilessia da parte del veterinario. Solitamente la manifestazione clinica delle crisi epilettiche avviene a casa con il proprietario per il cui il medico veterinario può vedere solo i segni lasciati dall'evento.

La diagnosi di epilessia comprende un iter di esclusione, che vede per prima cosa la raccolta di un'accurata anamnesi e della descrizione della crisi da parte del proprietario. Sono poi fondamentali la visita clinica generale, la visita neurologica approfondita e l'ausilio di esami del sangue completi, delle urine ed uno screening per patologie infettive. In un secondo momento vengono proposti esami di diagnostica avanzati come la risonanza magnetica per escludere le cause che alterano la struttura cranica.

Come agire in caso di crisi epilettiche

La prima volta che si assiste ad una crisi epilettica del proprio cane o gatto è facile perdere la calma e non sapere come agire. In questi casi è molto importante però osservare bene quello che succede, annotare cosa si è visto e la durata della crisi. Si consiglia inoltre di allontanare altri animali conviventi, che potrebbero reagire in modi diversi alla situazione.

A seguito della crisi epilettica è bene contattare il medico veterinario per approfondire la causa di tale manifestazione, che verrà agevolato nel caso si riesca a registrare un video dell'animale in tutte le fasi della crisi.

Esistono farmaci che possono essere utilizzati per bloccare la crisi in atto a prescrizione del veterinario, tra cui il diazepam somministrabile facilmente dal proprietario per via endorettale, ma questo non può essere considerato una terapia per crisi ripetute nel tempo. La diagnosi potrà portare ad una terapia specifica legata alla causa sottostante o all'impostazione della terapia antiepilettica per un controllo delle crisi a lungo termine.

Ricordiamo infine che nel caso di crisi epilettiche definite come cluster, cioè ripetute nell'arco delle 24 ore senza ripresa di coscienza, oppure stati epilettici con durata maggiore di 5 minuti, la situazione diventa emergenziale e l'animale deve essere portato subito in una struttura veterinaria.

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Ambulatorio Veterinario I PORTICI
Un'equipe di giovani veterinari con diversi interessi che ricoprono i principali campi della medicina veterinaria. Loro sono i medici dell'Ambulatorio Veterinario I Portici di Vinovo