Crisantemi: perché sono tossici per i gatti? Cosa sapere prima del 2 novembre

Crisantemi: perché sono tossici per i gatti? Cosa sapere prima del 2 novembre
Ultima modifica 12.10.2023
INDICE
  1. Crisantemi in autunno: cosa sapere
  2. Perché i crisantemi sono tossici per i gatti?
  3. Campanelli d’allarme
  4. Cosa fare in caso di avvelenamento
  5. Cosa fare in caso di contatto
  6. Come prevenire l’esposizione

I crisantemi si trovano comunemente nelle composizioni floreali e nelle decorazioni autunnali: ciò rende possibile un incontro ravvicinato con il nostro amico a quattro zampe. Ma i crisantemi sono velenosi per i gatti? Sì, sono piante tossiche se ingerite e si dovrebbe evitare di coltivarle o usarle per decorare casa se si ha un gatto.

In questo articolo parleremo più approfonditamente del motivo per cui i crisantemi sono tossiche per i gatti e di quali sintomi si noteranno in caso di avvelenamento e contatto.

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Crisantemi in autunno: cosa sapere

Che siano piantati nel tuo giardino o tagliati in un vaso sul bancone della cucina, i crisantemi sono piante autunnali tra le più popolari e comuni, amate per i loro fiori dai colori sgargianti. Sfortunatamente per i proprietari di gatti, queste piante non sono sicure per i nostri amici felini, data la loro tendenza a sgranocchiare i fiori.

Tutte le parti del crisantemo sono tossiche per il gatto poiché contengono sostanze che possono causare seri danni se le mangia (si va dai disordini gastroenterici fino ai sintomi da avvelenamento più gravi). Inoltre, pur essendo un'evenienza rara per via della pelliccia a protezione, il contatto con questi fiori può irritare la pelle del felino.

Ecco cosa dovrebbe sapere ogni amante dei gatti prima di scegliere i crisantemi quali pianta ornamentale dentro casa o fuori in giardino.

2 novembre: la tradizione dei crisantemi

Il crisantemo (Chrysanthemum è il nome scientifico) è da sempre associato alla ricorrenza dedicata a tutti i defunti, il 2 novembre. La tradizione di depositarne un mazzetto sulla tomba dei propri cari è esclusivamente italiana e deriva dal fatto che questa pianta fiorisce proprio in autunno, alla fine di ottobre, proprio quando da noi cadono le festività di Tutti i Santi e dei Morti. In questo periodo, sono sempre stati disponibili in abbondanza e, nel tempo, si è consolidata l'abitudine di utilizzarli come omaggio per i cari defunti. Ecco perché il cosiddetto "fiore dei morti" viene associato al lutto.

Perché i crisantemi sono tossici per i gatti?

I crisantemi contengono composti chimici tossici per i gatti, in particolare piretrine e lattoni sesquiterpenici.  Questi composti agiscono per proteggere il fiore dagli insetti e, talvolta, vengono utilizzati per creare pesticidi e repellenti per gli stessi. Tuttavia, i gatti sono particolarmente sensibili a queste sostanze: mangiare i crisantemi o anche solo entrare in contatto con i fiori può causare avvelenamento.

  • Le piretrine tendono a irritare il tratto gastrointestinale, ma il vero pericolo risiede nel potenziale della sostanza chimica di danneggiare il sistema nervoso. Le piretrine vengono utilizzate per creare piretroidi sintetici, composti sinteticamente modificati ad azione prolungata, che vengono utilizzati nei prodotti per la prevenzione delle pulci e delle zecche per cani. I crisantemi contengono la forma naturale di piretrine, che sono presenti in una concentrazione inferiore e non persistono a lungo nell'ambiente. Pertanto, sarebbe necessario ingerire un estratto vegetale concentrato o un numero molto elevato di crisantemi prima che si manifestino segni neurologici. La tossicità della piretrina nei gatti è più comune dopo l' uso accidentale di prodotti per il controllo dei parassiti dei cani. La sostanza chimica tossica viene rapidamente assorbita nel corpo del gatto dopo l'ingestione o il contatto con la pelle e può causare tremori o convulsioni
  • I lattoni sesquiterpenici sono, invece, noti irritanti della pelle presenti in varie piante, crisantemi compresi e l'eventuale contatto diretto della pelle con i fiori può tecnicamente causare una reazione. Fortunatamente, è improbabile che il semplice sfioramento della pianta causi problemi, poiché il pelo del gatto protegge la cute
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Tutti i tipi di crisantemi sono tossici per i gatti?

I crisantemi appartengono al genere Chrysanthemum e fanno parte della famiglia delle Asteraceae. Ci sono circa 40 specie di crisantemo e oltre 100 varietà disponibili presso i fioristi. 

Tutti i tipi di crisantemi sono considerati velenosi per i gatti e la dose tossica minima non è nota, quindi è importante segnalare tempestivamente l'esposizione al veterinario. In generale, è meglio evitare di portare i crisantemi a casa, per tenere al sicuro il proprio gatto.

Campanelli d’allarme

Segni di avvelenamento da crisantemo nei gatti

Se il gatto mangia o entra in contatto con qualsiasi parte della pianta di crisantemo, si potrebbe notare dei segni nel giro di pochi minuti o ore. 

  • Mangiare i crisantemi può causare disturbi gastrointestinali (più comuni) ed effetti sul sistema nervoso centrale, che possono diventare gravi se non trattati.
  • Il contatto con la pelle può portare a dermatiti, che possono manifestarsi in modo simile ad una reazione allergica cutanea. 

Gli effetti tossici variano da lievi a gravi a seconda della quantità di tossina e della sensibilità del singolo gatto.

Avvelenamento da crisantemo: sintomi nel gatto

Cosa fare in caso di avvelenamento

Cosa fare se il gatto mangia un crisantemo

Non aspettare che si manifestino i sintomi prima di agire: contattare subito il veterinario se si sospetta che il gatto abbia mangiato parte del crisantemo, anche se non appare evidente alcun segnale allarmante. Registrare l'ora e la quantità consumata, se nota.

Attenzione! Non tentare mai di far vomitare il tuo gatto senza istruzioni da parte del veterinario: ciò potrebbe causare complicazioni più gravi.

Cosa fare in caso di contatto

Gatto: cosa fare in caso di contatto con i crisantemi

Se la pelle del gatto è venuta a contatto con un composto piretroide o con i crisantemi, lavare immediatamente l'area con uno shampoo delicato e sicuro per i gatti e chiamare il veterinario per ulteriori consigli. Se la sostanza chimica è sul pelo, leccarlo può portare a sbavare eccessivamente e irritazione orale, oltre ai rischi gastrointestinali e neurologici. Il veterinario potrebbe dover trattare l'irritazione cutanea con farmaci orali o topici e valutare la tossicità della piretrina nel gatto.

Non esiste un antidoto per la tossicità della piretrina nei gatti, quindi il trattamento consisterà principalmente in cure di supporto, inclusi liquidi e farmaci per alleviare il dolore, l'infiammazione e il disagio gastrointestinale. I gatti con segni neurologici possono essere trattati con farmaci anticonvulsivanti o sedativi per controllare convulsioni o tremori.

Come prevenire l’esposizione

Come tenere il gatto al sicuro dai crisantemi

  • Il modo migliore per proteggere il gatto dai crisantemi è tenerli fuori dalla sua portata.
  • Se il micio rimane in casa, si possono tranquillamente tenere le piante in vasi e giardini all'aperto, ma assicurarsi di lavare le mani dopo averli maneggiate. Evitare, invece, di tenere i crisantemi nella proprietà se il gatto esce all'aperto (chiaramente, se curioso, potrebbe trovarli anche nella proprietà di un vicino) 
  • Assicurarsi di utilizzare un prodotto adeguato approvato per gatti per proteggere il tuo animale domestico dai parassiti. L'uso di prodotti contenenti piretrina destinati ai cani, anche suddividendo la dose, può causare seri problemi di tossicità.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici