- Come accudire un gattino senza mamma e salvarlo?
- Quanto possono stare i gattini senza mamma?
- Cosa si deve fare con un gattino abbandonato dalla mamma?
- Perché un gattino appena nato miagola sempre?
- Quanto può vivere un gattino appena nato senza mangiare?
- Cosa si deve fare con un gattino di un mese?
- Funziona il latte per gattini fatto in casa?
- Dove si devono mettere i gattini appena nati?
- Come salvare un cucciolo di gatto?
- I gattini senza mamma che carattere hanno?
Come accudire un gattino senza mamma e salvarlo?
Se dobbiamo accudire un gattino senza mamma, la prima cosa da fare è non improvvisare: bisogna conoscere il latte giusto da somministrargli, ogni quanto e come preservarlo dal freddo. Il consiglio migliore è sicuramente rivolgersi ad un veterinario che possa fornire un supporto concreto: i gattini sono esseri indifesi che non possono sopravvivere da soli.
Quanto possono stare i gattini senza mamma?
- Poche ore, il tempo tra una poppata e l'altra;
- Se la mamma gatta non torna, bisogna intervenire per evitare che il cucciolo possa perdere la vita.
Un gattino può stare senza la mamma qualche ora, il tempo che intercorre fra una poppata e l'altra. Una precisazione è d'obbligo, infatti: un cucciolo randagio non è detto che sia orfano. È possibile che chi lo ha messo al mondo si sia allontanato per cacciare e procurarsi il sostentamento necessario per sopravvivere e poter allattare i propri piccoli.
È fondamentale però che il rifugio scelto dalla mamma sia sicuro e lontano dalle intemperie. La pioggia, per esempio, può rappresentare un pericolo per la vita di un cucciolo. Prima di portarlo con sé per farlo visitare dal veterinario e accudirlo a casa con l'iter per gli esemplari abbandonati, è opportuno accertarsi che sia davvero da solo.
Monitorare la situazione a distanza, senza mettere in allarme la mamma di ritorno dal suo giro perlustrativo, è una buona mossa. Se dopo un paio d'ore la si vede spuntare, non c'è nulla da fare: il gattino ha tutto quello di cui ha bisogno e non deve essere tolto a mamma gatto; in caso contrario va salvato dalla fame, dal freddo e dalla solitudine.
Cosa si deve fare con un gattino abbandonato dalla mamma?
- Essere certi che sia stato davvero abbandonato dalla mamma;
- Portarlo dal veterinario per una visita;
- Segnalare il ritrovamento al dipartimento veterinario della Asl di competenza;
- Contattare le associazioni di protezione animali e di volontariato presenti sul territorio;
- Portarlo a casa e accudirlo come fosse un neonato;
- Attendere che si presentino eventuali precedenti proprietari del gattino (potrebbe far parte di una cucciolata domestica);
- Adottarlo o fare in modo che qualcuno di fidato e responsabile lo faccia.
Sapere come accudire un gattino senza mamma significa conoscere ogni passaggio per effettuare un salvataggio efficace. Oltre ad accertarsi che il cucciolo sia realmente rimasto orfano, è fondamentale portarlo dal veterinario per un controllo completo.
Anche se apparentemente sta bene, potrebbe avere dei parassiti molto aggressivi che minano la sua salute (e dover essere curato con un antiparassitario per gatto), avere la febbre e in generale stare talmente male da avere bisogno dell'intervento di uno specialista. Questa figura è indispensabile anche per chi non ha mai salvato un gattino prima.
Sapere come farlo stare al caldo, ogni quanto farlo mangiare e come, conoscere il modo migliore per coccolarlo non sono aspetti secondari e non basta l'istinto per fare la cosa giusta. Un errore in questa fase, già di per sé critica e potenzialmente letale, potrebbe segnare definitivamente le sorti del gattino.
Perché un gattino appena nato miagola sempre?
- Cerca la mamma;
- Ha fame;
- Sente freddo;
- Ha paura.
Un gattino appena nato, soprattutto se non ha la mamma vicino, miagola in continuazione. È il suo modo per richiamare la sua attenzione, per dirle che ha bisogno di lei e delle sue coccole. Lo fa perché ha fame e sa che lei può aiutarlo in tal senso, sa anche che se si accuccia accanto al suo corpo non proverà più freddo, né tantomeno timore.
La mamma per un cucciolo rappresenta il porto sicuro. Ecco perché è cosi importante sapere come accudire un gattino rimasto orfano. Si tratta di dargli le cure primarie per la sopravvivenza, ma anche di rassicurarlo rispetto alla solitudine che prova nell'aver perso tutti i suoi punti di riferimento.
Quanto può vivere un gattino appena nato senza mangiare?
Dipende da quante settimane di vita ha. È difficile che un gattino sopravviva senza mangiare oltre le 48 ore. Di norma, infatti, le sue poppate devono essere distanziate di poche ore, non di più. Inoltre, è fondamentale sapere che la maggior parte dei gatti sono intolleranti al lattosio e che il latte vaccino può rappresentare un veleno.
L'ideale sarebbe trovare una gatta balia: una mamma che stia già allattando i propri piccoli e che prenda sotto la propria ala anche quello orfano. Altrimenti, in commercio esistono tanti tipi di latte artificiale pensato appositamente per le esigenze nutrizionali dei cuccioli ed è importante farsi consigliare dallo specialista o dal farmacista prima di acquistarlo.
Come accudire un gattino senza mamma dipende da quanto è piccolo. Un esemplare di una settimana circa necessita di assumere dai 2,5 ml ai 5 ml di latte ogni due ore durante il giorno e ogni tre durante la notte. Se ha due settimane si può aumentare la dose a 10 ml e somministrarla ogni tre ore di giorno e ogni quattro la notte.
Una volta raggiunta la terza settimana di vita, un cucciolo può assumere sino a 15 ml di latte artificiale ogni quattro o cinque ore, la notte si possono distanziare maggiormente le poppate. Giunti alla quarta settimana gli ml da dare sono 20 ogni cinque/sei ore.
Cosa si deve fare con un gattino di un mese?
- Vanno comprati biberon per cuccioli;
- Va sollecitata l'evacuazione di feci e urina;
- Va imparata la giusta quantità di latte artificiale da somministrare;
- Si deve consultare un veterinario per un corretto svezzamento.
Oltre a conoscere la quantità di latte artificiale che deve ingerire per sopravvivere, con un gattino così piccolo ci sono altri accorgimenti da tenere a mente. Il veterinario potrebbe consigliare di pesarlo quotidianamente per essere certi che prenda dai 7 ai 10 grammi di peso al giorno.
Inoltre vanno comprati dei biberon per cuccioli o in alternativa usare una siringa senza ago. L'importante è che il latte non venga dato in posizione supina e perpendicolare al corpo. Il latte va somministrato a pancia in giù (come avverrebbe con la mamma) lateralmente alla bocca e lentamente, per impedire che finisca accidentalmente nei polmoni.
Infine è importante sollecitare l'evacuazione di cacca e pipì, se non avviene in autonomia. Basta sollecitare con un batuffolo di cotone umido la parte anale e genitale, facendo un leggero massaggio esternamente. Quando si adotta un gattino così piccolo questo dettaglio è di fondamentale importanza.
Lo svezzamento può iniziare dopo la quarta settimana di vita e normalmente si conclude all'ottava. Gli alimenti devono essere quelli pensati appositamente per cuccioli: si tratta di umido e crocchette con l'apporto nutritivo e le consistenze adeguate all'età.
Funziona il latte per gattini fatto in casa?
Anche se è sempre meglio affidarsi al latte di una balia o a quello artificiale già opportunamente formulato, qualora non si potessero reperire, una valida alternativa potrebbe essere il latte di capra o quello senza lattosio. Per preparare del buon latte fatto in casa si possono seguire alcune semplici ricette.
A 120 ml di latte di capra vanno aggiunti un tuorlo d'uovo crudo, 100 grammi di yogurt bianco intero senza zucchero e un cucchiaio di panna. A una settimana si può procedere con 150 ml di latte senza lattosio, 50 ml di yogurt, 20 ml di panna e sempre un tuorlo d'uovo. Dopo la prima settimana sono sufficienti 150 ml di latte, 40 mil di panna e un tuorlo.
Dove si devono mettere i gattini appena nati?
- In una cuccia che lo tenga al caldo
Sapere come accudire opportunamente un gattino senza mamma vuol dire anche preparargli una cuccia che lo tenga al caldo. Se il veterinario non opta per un'incubatrice professionale, si può tenere il cucciolo in un giaciglio con coperte e una borsa d'acqua calda regolarmente cambiata. In emergenza va bene anche una bottiglia di plastica come contenitore.
Inoltre un cucciolo così piccolo ha bisogno anche del calore umano. Prendersi cura di lui necessita di una presenza costante e anche di coccole, di contatto corporeo. Ogni volta che si può è bene lasciare che il cucciolo dorma direttamente sulla pelle della balia umana, a meno che non ci sia una mamma gatta che lo accudisca al meglio.
Come salvare un cucciolo di gatto?
In sostanza per salvare un cucciolo di gatto ci si deve sostituire alla sua mamma. È certo che non si possa mai sopperire completamente alla sua assenza, ma con gli accorgimenti giusti e superate le prime 48 ore è altamente probabile che sopravviva.
Fondamentale è non ricorrere al fai da te o al sentito dire, ma chiedere il parere del veterinario, rivolgersi a volontari esperti e farsi formare per sapere nei minimi dettagli per saper cosa fare con quello che è a tutti gli effetti un neonato.
I gattini senza mamma che carattere hanno?
I gattini potrebbero avere delle difficoltà di interazione dovute a un abbandono precoce. È molto probabile che siano impauriti e schivi, e che conservino queste caratteristiche anche crescendo. Sapere come accudire un gattino senza mamma, quindi, passa anche da una corretta socializzazione.
Un cucciolo orfano ha perso un componente della famiglia fondamentale per la sua crescita, sia dal punto di vista fisico che psicologico. La mamma infatti, di norma, è colei che insegna ai figli come si sta al mondo, come interagire con il prossimo e i pericoli di tutti i giorni. Quando viene a mancare può lasciare il segno.
Chi adotta un cucciolo, dunque, si prende carico anche della sua crescita emotiva. Sono sufficienti una maggiore presenza in casa, delle coccole quotidiane e la dimostrazione di affetto incondizionato per farlo sentire protetto e al sicuro. In definitiva è necessaria un po' di pazienza in più, ma nulla è impossibile.
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