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I cibi che noi mangiamo, da non dare a cani e gatti

I cibi che noi mangiamo, da non dare a cani e gatti
Ultima modifica 14.10.2024
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INDICE
  1. Cibi da non dare a cani e gatti
  2. Gli alimenti tossici
  3. Gli alimenti che causano rischi fisici
  4. Gli alimenti che causano rischi microbiologici
  5. Gli alimenti che causano rischi nutrizionali

Cibi da non dare a cani e gatti

Un'abitudine di molti cani e gatti in ambiente domestico è quella di chiedere il cibo ai proprietari che vivono con loro. Si tratta di un atteggiamento fondamentale per la sopravvivenza di animali che dipendono necessariamente dal proprietario che si prende cura di loro. Ma insieme al loro cibo "normale", che compone la loro dieta giornaliera principale, l'abitudine di chiedere al proprietario alimenti spazia anche per cose più appetitose, che non hanno il semplice scopo di nutrire ma di dare piacere: gli alimenti molto saporiti, infatti, piacciono alle persone come piacciono agli animali.

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Il chiedere qualcosa dalla tavola, o dalla merenda dei bambini, è un'abitudine molto comune tra cani e gatti che spesso sono ben consapevoli del loro successo: anche solo per una questione relazionale, per molti proprietari è difficile non "allungare qualcosa dalla tavola".

Tra i tanti alimenti che si possono fornire senza problemi a cani e gatti come la carne, il pesce, lo yogurt o la ricotta, ce ne sono altri che possono rappresentare un rischio per la loro salute, e che sarebbe opportuno evitare nella loro alimentazione.
Molto spesso si trovano in internet delle lista molto ampie di "alimenti tossici per cani e gatti", che spesso sono però inattendibili in quanto hanno il difetto di non citare correttamente la letteratura scientifica; vengono infatti messi a fianco di alimenti che sono veramente tossici (contengono davvero sostanze tossiche) alimenti che tossici non sono, che potrebbero causare un rischio da un punto di vista metabolico.

Per questo motivo, in questo articolo cercheremo di fare un elenco sicuramente non esauriente (perché ogni alimento ha le sue criticità), ma che cerchi di spiegare perché è bene evitare di fornire alcuni alimenti ai cani e ai gatti, alimenti che vengono comunemente consumati dalle persone.

Suddivideremo l'articolo nelle tre categorie di rischio "classiche" (1), cioè i rischi fisici, chimici e microbiologici, aggiungendo un'ulteriore categoria di rischio non immediato, ma duraturo nel tempo: quella dei rischi nutrizionali.

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Per approfondire: Alimentazione del gatto: scelta dell'alimento e lettura etichetta

Gli alimenti tossici

I rischi chimici negli alimenti sono rappresentati da molecole che, per loro struttura chimica, hanno un effetto tossico vero e proprio nel cane e nel gatto; questa categoria sono quindi gli alimenti tossici "propriamente detti", quelli che consumati in una certa quantità rappresentano un rischio immediato per il cane o per il gatto, tanto da poter richiedere un ricovero in clinica veterinaria.

  • Il primo, più conosciuto, tra questi alimenti, è senz'altro il cioccolato, a causa della presenza della teobromina; seguono le altre due piante contenenti metilxantine, in particolare la caffeina: il caffè e il tè.
    Le metilxantine sono tossiche anche per le persone, anche se la dose normalmente consumata non è sufficiente per causare i sintomi; per cani e gatti la teobromina (cioccolato e cacao) è leggermente meno tossica della caffeina, con una dose tossica (inizio dei segni) di circa 200 mg/Kg di teobromina contro i 150 mg/Kg di caffeina (mg/Kg significa milligrammi per chilo di peso del cane o del gatto) (2).


La polvere di cacao contiene circa 150 mg di teobromina ogni 10 grammi, una tavoletta di cioccolato fondente circa 30, di cioccolato al latte circa 20; una tazzina di caffè contiene circa 20 mg di caffeina, una tazzina di tè circa 20 mg di caffeina.
Raggiungere la dose tossica è difficile in un cane di grossa taglia, ma non in un cane di piccola taglia o in un gatto: è per questo motivo che questi alimenti devono essere evitati.

  • Aglio, cipolla e le altre Alliaceae sono anch'essi da evitare nell'alimentazione del cane e del gatto. Contengono allicina e altri disolfuri con la capacità di ridurre l'aggregazione piastrinica, della fibrina e possono causare la formazione dei corpi di Heinz. La dose tossica dell'allicina è di circa 120 mg/Kg (2), e ogni aglio contiene circa 200 mg di allicina per 100 grammi di pianta. La dose tossica è piuttosto alta ma in cani di piccola taglia l'intossicazione si può avere già con l'ingestione di 50-70 grammi di aglio: non pochi, ma nemmeno così tanti. L'allicina è però termolabile, viene distrutta con la cottura (3), pertanto alimenti contenenti aglio o cipolla cotti (ad esempio, nel brodo) non rappresentano un problema.
  • Altro alimento tossico è l'uva, frutto della Vitis vinifera. In questo caso non è noto il principio tossico, per cui la dose tossica è stata stimata da diversi lavori in 3-35 g/Kg di uva (2); è un range molto variabile proprio perché, non conoscendo la molecola tossica, non si è in grado di prevedere quali tipologie di uva sono più rischiose; in un cane di piccola taglia, di 2-3 Kg, però, 10 grammi di uva possono essere già rischiosi (causano un'insufficienza renale acuta), ed è per questo che è consigliabile evitarne il consumo.
  • Le noci di macadamia sono poi una tipologia di frutta secca tossica per i cani in una dose di circa 2 g/Kg (2); bastano poche noci per causare l'intossicazione di un cane di piccola taglia che presenterà segno come vomito, diarrea, dolori addominali, incoordinazione; il meccanismo d'azione attualmente è sconosciuto.
  • Anche i funghi sono alimenti di cui evitare il consumo, a meno che siamo sicuri che quella specie non causi problemi a cani e gatti (il fungo deve essere identificato dal veterinario). Questo perché anche per funghi sicuri per le persone, dobbiamo ricordare che il cane e il gatto hanno un corredo enzimatico epatico, il cui scopo è quello di detossificare le molecole tossiche, diverso dall'uomo; questo significa che un fungo per noi sicuro potrebbe essere letale per cani e gatti. È lo stesso meccanismo per il quale alcuni farmaci sicuri per le persone (come il paracetamolo) sono fortemente tossici per cani e gatti. Per questo, l'utilizzo dei funghi è sempre sconsigliato per l'alimentazione delle due specie, in quanto è molto difficile stabilire le dosi tossiche per le diverse specie fungine (2).
  • Infine, un ultimo rischio riguarda un nutriente presente, in piccole quantità, in tutti gli alimenti: è il sodio, uno dei componenti del sale, che rende quindi rischioso sia il sale come alimento singolo che come ingrediente di altri alimenti.
    La dose tossica di sale per il cane e per il gatto è di 2 g/Kg (2), che non sono semplici da raggiungere con il solo sale (un cane di piccola taglia di 3 Kg dovrebbe assumere 6 grammi, cioè due cucchiaini da caffè, di sale, e non li assume anche solo per repulsione), ma possono essere raggiunti senza troppa difficoltà con alimenti salati, come salumi o formaggi. Prendendo l'esempio del prosciutto crudo, che contiene circa 4 grammi di sale ogni 100 grammi di prodotto, sarebbero sufficienti 150 grammi di prosciutto per causare un'intossicazione: sono circa una decina di fette, quantità che un cane di piccola taglia può riuscire a mangiare (visto il buon sapore) senza problemi particolari.

Gli alimenti che causano rischi fisici

Gli alimenti che causano rischi fisici sono gli alimenti che possono causare, principalmente, ostruzioni o perforazioni.

  • I noccioli di vari tipi di frutta (albicocca, pesca, susina) oppure parti dure di alimenti comunemente consumati (ossa, lische) possono causare problemi di blocco nell'apparato digerente, e quindi richiedere una rimozione manuale da parte del veterinario.
  • Riguardo alle ossa e alle lische, è utile ricordare che non sono tutte uguali; ossa e lische di piccole dimensioni non causano problemi ai cani e ai gatti (pensiamo a un gatto che, in natura, caccia un topo nutrendosi anche di tutte le sue ossa); in alcune tipologia di dieta per cani e gatti è anche previsto l'utilizzo di ossa di piccole dimensioni (come il costato di coniglio); ma, per quanto il problema si presenti solo con ossa grandi tendenti alla scheggiatura oppure appuntite (ossa di fuso di pollo, ad esempio) qualora si volessero utilizzare le ossa nell'alimentazione del proprio cane o gatto è importante rivolgersi a un veterinario che si occupa di nutrizione, ed evitare il fai-da-te così da avere le informazioni basilari fondamentali perché l'alimentazione non diventi un rischio per il cane o il gatto.

Gli alimenti che causano rischi microbiologici

Gli alimenti che possono causare rischi microbiologici sono tutti gli alimenti che potrebbero contenere batteri, parassiti o virus.

  • In linea di massima si tratta degli alimenti crudi, con particolare riferimento a carne e pesce; tuttavia il rischio è molto differenziato tra le diverse tipologie di carne o di pesce. Se è inopportuno fornire certe carni crude (come la carne suina, per la possibile presenza del virus di Aujeszky), altre carni (come la carne bovina o il salmone, che infatti vengono utilizzate crude anche nell'alimentazione umana) sono ragionevolmente sicure.
    Qualora si volesse fornire carne o pesce crudo, è opportuno chiedere al proprio veterinario se poterle fornire e se siano presenti precauzioni particolari (congelamento preventivo, limite settimanale per presenza di fattori antinutrizionali come avidina o tiaminasi) per fornire quella carne o quel pesce.
    La risposta verrà fornita anche in base alle necessità del singolo cane o gatto, perché i rischi microbiologici si amplificano in presenza di animali con patologie, immunodepressi, cuccioli o anziani.

Gli alimenti che causano rischi nutrizionali

L'ultima categoria di alimenti, spesso confusa con gli alimenti tossici, sono quelli che non sono tossici ma il cui consumo continuativo può essere causa di patologie a causa di uno sbilanciamento nutrizionale dell'alimentazione nel suo insieme.

  • Sono principalmente gli alimenti zuccherati e gli alimenti grassi, tra cui anche i formaggi che rappresentano, comunque, anche un rischio per la presenza di sale come visto sopra. Lo zucchero e il grasso non sono di per sé tossici, ma l'organismo è in grado di accumulare questi nutrienti rapidamente, causandone la deposizione e quindi predisponendo l'animale all'obesità, alla resistenza insulinica nel caso dello zucchero (Diabete di tipo II) e alle pancreatiti e patologie epatiche (come la steatosi) nel caso dei grassi.
    In questo caso, le dosi devono essere valutate in relazione alla loro quantità nella dieta del singolo cane o gatto, e sommate a quelle dei nutrienti già presenti in dieta; se come regola generale può essere utile evitare completamente gli alimenti grassi o ricchi di zucchero per cani e gatti, anche solo per una questione di sapore (sono molto saporiti e potrebbero indurre il cane o il gatto a rifiutare poi la sua normale dieta, meno saporita), qualora si volessero fornire è utile chiedere indicazioni specifiche per il singolo cane o gatto al medico veterinario che segue l'animale per la parte alimentare.

(1) Come definite dal Reg. CE 178/02.
(2) Small Animal Toxicology, 3rd Edition, pag. 342 (Aglio e cipolla), pag. 570 (Uva), pag. 625 (Noci di Macadamia), pag. 648 (Metilxantine), pag. 660 (Funghi), pag. 808 (Sale).
(3) https://pubchem.ncbi.nlm.nih.gov/compound/Allicin#section=Experimental-Properties

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Autore

Dott. Valerio Guiggi

Dott. Valerio Guiggi

Veterinario
Sono un Medico Veterinario, Specialista in Ispezione degli Alimenti, Master in Fitoterapia Veterinaria. Nella mia attività professionale mi occupo di sicurezza e qualità alimentare, di Fitoterapia Veterinaria e di nutrizione e alimentazione del cane e del gatto, offrendo ai proprietari servizi di consulenza alimentare e nutrizionale e formulazione di diete casalinghe personalizzate, collaborando con studi e ambulatori veterinari in Toscana. Sono relatore di seminari relativi alla nutrizione per cani e alla nutrizione per gatti per SIANA, ANFI, ANMVI, Unisvet, rivolte a Medici Veterinari e a professionisti del settore animale. Sono docente nella Scuola di Nutrizione Sistemica Veterinaria, corso avanzato di nutrizione rivolto a medici veterinari. Mi occupo di divulgazione scientifica tramite il presente sito web e tramite un canale YouTube personale, Valerio Guiggi – Veterinario Specialista. Sono autore dei libri "Carne per Cani e Gatti" e "I Gusti del Cane e del Gatto", dedicati all'approfondimento dei diversi aspetti dell'alimentazione animale.