
Cane stressato, i segnali e come rimediare
Il medico austriaco Hans Selye, nel 1936, definiva lo stress come una "sindrome generale di adattamento", una reazione fisiologica che l'organismo umano mette in atto in risposta alla rottura di un equilibrio nell'ambiente esterno.
Si tratta di una risposta adattativa che abbiamo in comune con molti animali, specie tra i mammiferi predatori. Cani e gatti, in particolare, possono diventare ansiosi e sviluppare vere e proprie forme di stress, anche cronico. A differenza di quanto avviene con un gatto, però, un cane particolarmente stressato può trovarsi a far sfociare il proprio disagio in comportamenti aggressivi che possono rivelarsi pericolosi per sé e per gli altri.
Ma soprattutto, lo stress può influire negativamente sul benessere dell'animale e sul suo stato di salute generale. È quindi importante saper riconoscere i segnali d'allarme e intervenire prima che i sintomi di nervosismo diventino cronici.
Cane stressato: le possibili cause
- Novità in casa, come l'arrivo o la dipartita di persone e animali, un trasloco o il cambio di disposizione dei mobili;
- Rumori forti, come i fuochi d'artificio o i tuoni durante un temporale;
- Cambiamento della routine o degli orari;
- Costrizione fisica, che può essere l'avere poco spazio a disposizione ma anche il dover convivere con umani che invadono il proprio spazio "personale" con baci e abbracci troppo frequenti;
- Mancanza di valvole di sfogo come la corsa e il gioco, fondamentali soprattutto per i cani che vivono in casa;
- Rapporti difficili con persone o animali della casa, soprattutto in presenza di un clima concitato o punizioni particolarmente severe.
Quando un cane è stressato, alla base del disagio possono esserci fattori biologici come ferite, dolori e insoddisfazione dei bisogni fisiologici oppure fattori "emotivi", come il senso di insicurezza, l'isolamento, l'arrivo di un nuovo membro in famiglia o punizioni troppo violente.
Come riconoscere un cane stressato: i segnali
- Ringhio: quello che sembra un comportamento aggressivo è in realtà quasi sempre un segnale d'avvertimento che il cane usa per comunicare un disagio;
- Guaiti e latrati: i lamenti sono una risposta più automatica di quello che potremmo pensare, tanto che molti cani non riescono a trattenere questo tipo di esternazione quando si sentono stressati;
- Freezing: un cane che si immobilizza o diventa rigido sta manifestando un forte disagio, probabilmente per qualcosa che ha appena visto;
- Avanti e indietro: se il cane inizia a camminare avanti e indietro senza sosta significa che non riesce a tranquillizzarsi perché qualcosa lo agita. Può essere anche un segnale transitorio di eccitazione, ma può indicare uno stato d'ansia.
Lo stress è una reazione fisiologica che permette all'organismo di adattarsi a un cambiamento nell'ambiente esterno, e può diventare un invadente compagno della vita del nostro cane per diverse ragioni, che non sempre sono controllabili.
È soprattutto in quei casi, quando non si può agire direttamente su cause che non dipendono da noi, che è importante imparare a riconoscere i segnali di stress nel cane, in modo da poter intervenire per smorzare il suo stato d'ansia e prevenire l'innescarsi di una spirale negativa che può incidere sulla sua salute.
Ovviamente ogni cane si esprime a modo suo, e quelli che sono possibili segnali di stress possono essere frutto di eccitazione o di gioia incontenibile. Un cane stressato però non è così difficile da riconoscere. I cani, infatti, comunicano grazie a un ricco ed eloquente linguaggio del corpo che negli anni abbiamo, in qualche misura, imparato a intepretare.
Il cane è stressato? Come capirlo dal linguaggio del corpo
- Tensione facciale, che si può esprimere con la fronte aggrottata, gli occhi sporgenti o i baffi rivolti in avanti;
- Orecchie basse e rivolte all'indietro;
- Sbadiglio;
- Respiro affannoso;
- Coda in movimento, alta e rigida, oppure tra le gambe;
- Rigidità nel camminare, a volte in punta di piedi;
- Approccio innaturale all'oggetto: il cane può approcciare l'oggetto d'ansia e poi scappare oppure tentare il contatto, annusandolo in maniera più concitata del solito o saltandogli addosso;
- Ostilità: un cane stressato può leccarsi animosamente tutte le parti del corpo venute in contatto con il trigger, oppure scuotersi o grattarsi dopo ogni contatto;
- Ricerca di comfort: giocattoli e coperte diventano una valvola di sfogo importante in caso di stress. Il cane potrebbe iniziare a morderli, masticarli o montarli per alleviare l'ansia;
Nel libro L'intesa con il cane. I segnali calmanti, la comportamentista e addestratrice norvegese Turid Rugaas ha individuato almeno 30 atteggiamenti che i cani utilizzano per auto-calmarsi ed evitare situazioni spiacevoli.
Alcuni dei più noti sono abbassare le orecchie, leccarsi il naso, sbadigliare, "sfoderare" il pene, stringere gli occhi e voltarsi dall'altra parte. Ma anche muoversi facendo movimenti molto rallentati ha un grande effetto calmante per il cane, come pure il sedersi a distanza di sicurezza dalla situazione ansiogena.
Il cane si tranquillizza anche ignorando l'oggetto d'ansia e cercando conforto nella sua persona di fiducia, quindi se ci fissa senza distogliere lo sguardo forse ci sta comunicando un disagio.
Imparare a comprendere quello che il cane ci sta comunicando è il primo passo per rimediare a una situazione di stress. Secondo la Dottoressa Rugaas, in alcuni casi può essere utile imitare gli atteggiamenti auto-calmanti del cane, per esempio distogliendo lo sguardo, sedendosi a distanza o invitando eventuali ospiti a fare lo stesso. Quando però lo stress diventa così cronico da mescolarsi con gli atteggiamenti naturali del nostro cane, potrebbe esserci bisogno dell'intervento di un veterinario, che in alcuni casi può consigliare il supporto di un educatore cinofilo.