Purtroppo, sono in molti a pensare che afferrare il gatto per la collottola sia la cosa corretta da fare quando si necessita prendere un gatto e tenerlo fermo; tuttavia, questa credenza è assolutamente errata e in questo breve articolo vedremo perché il gatto NON deve essere afferrato per la collottola.
Quando il gatto viene afferrato per la collottola?
Probabilmente nella mente di tutti è stampata l'immagine di mamma gatta che trasporta i suoi cuccioli da un luogo all'altro afferrandoli per la collottola con i propri denti.
Tuttavia, forse non tutti sanno che, quando mamma gatta compie questa azione, sa esattamente cosa sta facendo, posiziona la bocca in un punto ben preciso del collo dei suoi cuccioli e dosa accuratamente forza e pressione dei denti in maniera tale da non fare male al gattino. Il cucciolo, dal canto suo, sembra immobilizzarsi e rilassarsi: ciò è dovuto ad un particolare meccanismo noto come "riflesso di Portage".
Una condizione simile si verifica durante l'accoppiamento, quando il maschio afferra la femmina per la collottola. Naturalmente, anche in questo caso la presa è gestita in maniera tale da non ferire la gatta.
Perché NON prendere il gatto per la collottola
Poiché i gattini, così come le femmine durante l'accoppiamento, quando vengono afferrati per la collottola si immobilizzano, è pensiero comune che afferrare il gatto in questo modo anche da parte di un essere umano possa sortire il medesimo effetto. Niente di più sbagliato.
Come abbiamo detto, infatti, i gatti sanno come posizionare la bocca e calibrare la pressione e la potenza della presa quando afferrano altri gatti per la collottola, prevenendo lesioni e dolore. Al contrario, gli esseri umani non hanno le medesime capacità e la stessa sensibilità dei felini nell'afferrare un gatto per la collottola con il rischio di effettuare la manovra in maniera sbagliata e provocare lesioni e dolore. In questi casi, infatti, non si attiverebbe il riflesso di Portage, bensì si scatenerebbe paura e agitazione nel micio.
I gatti adulti, inoltre, non amano assolutamente essere presi per la collottola e alzati da terra con le zampe a penzoloni: un simile gesto li può spaventare e può determinare un enorme stress. Per questa ragione, questo tipo di presa va assolutamente evitata.
Se per un qualsiasi motivo è necessario prendere in braccio e sollevare il gatto, bisognerà farlo con una diversa metodica.
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Sia che si tratti di un gattino, sia che si tratti di un gatto adulto, il miglior modo per prenderlo in braccio consiste nell'usare delicatezza e nel fornire supporto per sorreggerne il peso.
Più nel dettaglio, per afferrare e sollevare un gatto, è necessario porre una mano sotto al petto dell'animale e, mentre lo si solleva, posizionare l'altra mano e/o l'avambraccio sotto la parte posteriore in maniera tale da sorreggerne il peso e non lasciarlo "a penzoloni". Dopodiché, è possibile avvicinarlo al petto per un ulteriore supporto. In questo modo, il gatto si sentirà stabile e probabilmente non tenterà la fuga. Se, invece, il gatto si divincola perché non vuole essere trattenuto, è bene posizionarlo subito a terra, poggiandolo sulle zampe con delicatezza. Nel caso in cui l'animale sia spaventato e cerchi la fuga, cercare di trattenerlo a forza fra le nostre braccia è controproducente: in questi casi è meglio mollare la presa e lasciare che salti a terra (naturalmente, se il contesto lo permette e non ci sono potenziali pericoli nelle vicinanze; in caso contrario, cercare di trasportare il gatto in un luogo sicuro prima di lasciarlo andare).
Ad ogni modo, si ricorda che quanto riportato è puramente informativo; per maggiori e più specifiche informazioni su come prendere un gatto in braccio e perché evitare di afferrare il gatto per la collottola, è bene chiedere consiglio al proprio veterinario.