Ultima modifica 27.09.2019

Cos'è la mammografia

Come e perché si esegue

Il mammografo viene utilizzato esclusivamente per monitorare la situazione del seno e, come tutte le macchine, è soggetto ad usura e ad evoluzioni tecnologiche.


Mammografo

I mammografi tradizionali utilizzano una normale pellicola radiografica che viene impressionata dal passaggio dei raggi X attraverso la mammella.
Oggi è invece possibile trovare mammografi che sfruttano la tecnica digitale per ottenere una valutazione più precisa, più sicura ed affidabile. Questi apparecchi riducono notevolmente la quantità di radiazione necessaria, ma hanno ancora un costo dalle 4 alle 8 volte superiore alle indagini tradizionali. E' tuttavia auspicabile che la diffusione dei mammografi digitali nei prossimi anni contribuisca ad abbassare notevolmente il costo dell'esame.
Il loro utilizzo è particolarmente utile nelle giovani donne in cui l'elevata densità del tessuto ghiandolare può rendere difficoltosa la lettura dell'immagine. In questi casi viene spesso consigliato l'esame mediante ecografia mammaria.
Dunque è molto importante valutare il livello di professionalità della struttura alla quale ci si rivolge. Strumenti obsoleti producono generalmente una dose di radiazione superiore ai mammografi di recente progettazione. Occorre inoltre considerare il livello di professionalità del personale addetto, poiché in molti casi la valutazione delle immagini si presta ad errata interpretazione.
E' importante seguire i consigli del medico e collaborare durante l'esecuzione del test. Un errore durante la rilevazione può infatti costringere ad una ripetizione dell'esame raddoppiando, inutilmente, la dose di radiazione alla quale il soggetto viene sottoposto.
Al termine dell'esame il tecnico controlla preventivamente i risultati che saranno poi sottoposti all'esame del radiologo che verificherà la presenza di eventuali ombre, opacità, margini irregolari o masse anomale.

Precauzioni

L'unica precauzione da attuare durante la preparazione all'esame riguarda le donne in età fertile.
In questi casi è opportuno eseguire la mammografia nella prima metà del ciclo (fra la fine della mestruazione e l'ovulazione) poiché in questa fase è possibile escludere un'eventuale gravidanza ed il seno si presenta meno teso e più comprimibile.
La mammografia non deve quindi essere effettuata durante la gestazione, specialmente durante i primi tre mesi poiché le radiazioni potrebbero causare gravi problemi al feto.

Si consiglia pertanto di evitare l'esame se non è possibile escludere con certezza un'eventuale gravidanza.
Durante la fase postmenopausale è generalmente possibile eseguire l'indagine in qualunque momento.

Mammografia e dimensioni del seno

Non esiste alcuna relazione tra la dimensione del seno ed il rischio di sviluppare un tumore.
La mammografia è comunque in grado di individuare un suo eventuale sviluppo in epoca precoce indipendentemente dalla grandezza della mammella poiché i suoi risultati sono influenzati solamente dalla densità del seno. Tanto maggiore è la presenza del tessuto ghiandolare (caratteristica tipica delle giovani donne) e tanto minore è la precisione diagnostica della mammografia.
La grandezza del seno influenza invece l'efficacia clinica dell'autopalpazione in quanto è più facile scoprire un nodulo se il seno è piccolo.
Anche un eventuale operazione di asportazione chirurgica è condizionata dalle dimensioni della mammella. La scelta dell'intervento conservativo (quadrantectomia) che prevede l'asportazione della sola porzione di seno contenente il nodulo neoplastico, o dell'intervento di asportazione totale della mammella (mastectomia), dipende infatti sia dalle dimensioni del nodulo sia da quelle del seno. Ovviamente a parità di estensione del nodulo, l'intervento comporterà un maggiore danno estetico in un seno di piccole dimensioni.


Approfondimento: Quando fare la mammografia? »