La pressione arteriosa rappresenta la forza esercitata dal sangue sulle pareti delle arterie in cui scorre. L'input è dato dalla "pompa cardiaca", durante la sistole ventricolare sinistra, al termine della quale interviene il sostegno del ritorno elastico delle arterie. Questi vasi di calibro maggiore, grazia alla presenza di tessuto elastico e muscolare, facilitano la progressione del sangue e contribuiscono a regolarne il flusso. La pressione impressa dal cuore alla massa ematica distende le pareti arteriose, che accumulano energia elastica da liberare nella successiva fase di diastole (rilassamento ventricolare). L'energia accumulata durante la sistole viene quindi ceduta lentamente alla colonna ematica diretta in periferia; in questo modo le arterie contribuiscono a trasformare i flotti ematici intermittenti, provenienti dal cuore, in un flusso continuo (laminare), essenziale per consentire i normali scambi a livello capillare.
Se le pareti delle arterie fossero rigide la pressione sistolica salirebbe rapidamente, per poi lasciare spazio ad un'altrettanto brusco calo pressorio nella fase diastolica. Questo è il motivo per cui l'invecchiamento, ed i diversi stati patologici (come l'aterosclerosi) che portano a perdita di elasticità vasale, si accompagnano ad un aumento della pressione arteriosa (ipertensione).
Nelle arterie di grosso e medio calibro la pressione arteriosa conserva comunque un andamento pulsatile, che varia con le fasi del ciclo cardiaco: è massima durante la sistole, e minima durante la diastole.
Pressione sistolica = pressione nei vasi durante la sistole ventricolare (max)
Pressione diastolica = pressione nei vasi durante la diastole ventricolare (min)
Pressione differenziale o pulsatoria = differenza fra la pressione sistolica e quella diastolica.
PRESSIONE SISTOLICA | PRESSIONE DIASTOLICA | PRESSIONE DIFFERENZIALE |
120 - 125 mmHg | 70 - 75 mmHg | 40 - 50 mmHg |
Fattori che influenzano i valori di pressione
1) forza sviluppata dalla contrazione miocardica durante la sistole
2) massa sanguigna espulsa dal ventricolo durante la sistole
3) resistenze vascolari che la massa sanguigna deve superare
4) distensibilità dei vasi in cui scorre il sangue
5) volemia (volume di sangue).
Di conseguenza, i valori di pressione:
• aumentano all'aumentare del volume di sangue circolante (ipernatremia), mentre diminuiscono dinanzi ad una riduzione del volume plasmatico totale (emorragia, disidratazione, ipotensione ortostatica, edema);
• Aumentano all'aumentare dell'ematocrito (perché il sangue è più viscoso);
• Aumentano all'aumentare della portata cardiaca, che a sua volta aumenta all'aumentare della frequenza e della forza di contrazione del cuore. La portata cardiaca è infatti data dalla quantità di sangue pompata da ciascun ventricolo in un minuto; si esprime pertanto in litri/minuto ed è calcolata con la formula Gs x f. Gs rappresenta la gittata sistolica o pulsatoria, cioè il volume di sangue espulso ad ogni battito cardiaco da un ventricolo, ed f la frequenza cardiaca, cioè il numero di battiti al minuto. La gittata sistolica Gs, a sua volta, è data dal volume ventricolare telediastolico (quantità di sangue presente nel ventricolo alla fine della diastole o riempimento) meno il volume ventricolare telesistolico (quantità di sangue che rimane nel ventricolo alla fine della sistole o svuotamento);
• Aumentano se a livello periferico vi è un ostacolo importante al libero scorrere del sangue nei vasi, ad esempio per la presenza di placche aterosclerotiche o per la contrazione violenta di un muscolo durante un esercizio fisico;
• Aumentano nell'esposizione al freddo, che provoca vasocostrizione, mentre diminuiscono quando si fa un bagno caldo, una sauna od un bagno turco;
• Aumentano in situazioni di forte stress psicofisico, per il massiccio rilascio di catecolamine che restringono il calibro di molte arteriole, come quelle cutanee.
• Aumentano all'aumentare della rigidità dei vasi in cui il sangue scorre;
• Diminuiscono all'aumentare della sezione e della lunghezza dei vasi in cui il sangue scorre (nonostante i vasi di sezione maggiore siano quelli prossimi al cuore, come l'aorta, l'area totale è massima a livello periferico, vista la miriade di finissimi capillari che irrorano i vari tessuti; di conseguenza la pressione arteriosa è massima a livello aortico e minima a livello capillare). Il fattore più importante che modifica la pressione arteriosa è dato proprio dal raggio dei vasi.
Durante l'invecchiamento i valori di pressione tendono ad aumentare soprattutto perché si ha una perdita di elasticità delle arterie, dovuta perlopiù alla formazione delle cosiddette placche aterosclerotiche (pericolosi depositi costituiti essenzialmente da lipidi, piastrine, cellule muscolari lisce e globuli bianchi, che si formano nel lume interno delle arterie di medio e grande calibro).
Perché la pressione alta è pericolosa?
Quando un soggetto soffre di pressione alta le pareti vasali sono costrette a sopportare forti sollecitazioni che, quando diventano particolarmente elevate, possono provocarne la rottura. Durante una crisi ipertensiva, la pressione esercitata dal sangue sulle pareti dei vasi è talmente elevata che può sfiancarli o addirittura romperli; è un po' come quando, innaffiando l'orto, ostacoliamo con un dito la fuoriuscita dell'acqua per aumentare la lunghezza del getto. Tutto ciò sottopone ad uno sforzo importante il motorino che pesca l'acqua dal pozzo (in questo caso il nostro cuore), ma anche le pareti del tubo conduttore (in questo caso i vasi sanguigni), che in casi estremi possono cedere e fissurarsi. Il cuore, che si trova costretto a contrarsi contro una resistenza così elevata, può invece "cedere" (infarto) per l'eccessivo sforzo.
Vi sono varie condizioni fisiologiche che modificano la pressione arteriosa:
• il sesso, in quanto la donna ha una pressione arteriosa 5-7 mmHg inferiore a quella dell'uomo;
• l'età, poiché con l'età si hanno modificazioni della pressione arteriosa in quanto le pareti delle arterie divengono meno distensibili;
• l'attività fisica, in quanto la pressione aumenta durante l'attività fisica;
• variazioni di posizione corporea, poiché passando dal clinostatismo all'ortostatismo si ha un aumento principalmente della diastolica (vedi ipotensione ortostatica);
• digestione, durante la quale aumenta;
• sonno, durante il sonno non REM diminuisce, mentre aumenta durante quello REM;
• stati emotivi (paura, rabbia) portano ad un aumento per intervento dell'ortosimpatico.
Pressione normale
Valori di pressione arteriosa | Sistolica/diastolica |
PRESSIONE BASSA PERICOLOSA | < 50/33 mmHg |
PRESSIONE TROPPO BASSA | < 60/40 mmHg |
PRESSIONE BASSA | < 90/60 mmHg |
PRESSIONE ARTERIOSA OTTIMALE | <115/75 mmHg |
PRESSIONE ARTERIOSA ACCETTABILE | < 130/85 |
PRE-IPERTENSIONE | 130-139 / 85-89 mmHg |
IPERTENSIONE DI STADIO 1 | 140-159 / 90-99 mmHg |
IPERTENSIONE DI STADIO 2 | >160 / >100 mmHg |
Accorpamento degli stadi 2 e 3 (180/110 mm Hg) di ipertensione, perché l'approccio terapeutico è lo stesso |
Range di normalità dei valori pressori nelle varie fasce di età
Età | Min. | Medio | Max | Età | Min. | Medio | Max | |
15 - 19 anni Valori pressione massima Valori pressione minima 20 - 24 anni Valori pressione massima Valori pressione minima 25 - 29 anni Valori pressione massima Valori pressione minima 30 - 34 anni Valori pressione massima Valori pressione minima 35 - 39 anni Valori pressione massima Valori pressione minima |
105 73 108 75 109 76 110 77 111 78 |
117 77 120 79 121 80 122 81 123 82 |
120 81 132 83 133 84 134 85 135 86 |
40 - 44 anni Valori pressione massima Valori pressione minima 45 - 49 anni Valori pressione massima Valori pressione minima 50 - 54 anni Valori pressione massima Valori pressione minima 55 - 59 anni Valori pressione massima Valori pressione minima 60 - 64 anni Valori pressione massima Valori pressione minima |
112 79 115 80 116 81 118 82 121 83 |
125 83 127 84 129 85 131 86 134 87 |
137 87 139 88 142 89 144 90 147 91 |