Generalità
La pressione diastolica, o pressione minima, è il valore di pressione arteriosa nel momento in cui il cuore è in fase di rilassamento; in altre parole, è la pressione sanguigna tra due battiti cardiaci.
La pressione diastolica può subire, in modo permanente, dei cali (pressione minima bassa) o degli incrementi (pressione minima alta), i quali sono indicativi di qualcosa che, nell'organismo umano, non funziona più alla perfezione.
Breve ripasso di cos'è la pressione arteriosa
La pressione arteriosa è la forza che il sangue esercita contro le pareti dei vasi sanguigni, a seguito dell'azione di pompa svolta dal cuore.
Misurata in millimetri di mercurio (mmHg) e in stato di riposo, la pressione arteriosa è solitamente definita attraverso i valori di pressione sistolica e pressione diastolica.
Nell'essere umano, la pressione arteriosa dipende da fattori, quali:
- Forza di contrazione del cuore;
- Gittata sistolica (ossia la quantità di sangue in uscita dal cuore a ogni contrazione ventricolare);
- Frequenza cardiaca (cioè il numero di battiti cardiaci al minuto);
- Resistenze periferiche (ossia le resistenze opposte alla circolazione del sangue dallo stato di costrizione dei piccoli vasi arteriosi);
- Elasticità dell'aorta e delle grandi arterie (compliance vascolare);
- Volemia (cioè il volume totale di sangue circolante nel corpo).
Cos'è la pressione diastolica?
La pressione diastolica - detta anche pressione minima o semplicemente “minima” - è il valore della pressione arteriosa nel momento in cui il cuore di un individuo si rilassa. In altri termini, è il valore che assume la pressione arteriosa quando il cuore si riposa tra un battito e il battito successivo (per capire il meccanismo con cui funziona il cuore, si veda l'articolo sulla meccanica cardiaca).
La pressione diastolica fa da contraltare alla pressione sistolica, che è, invece, il valore della pressione arteriosa nel momento in cui il cuore di un individuo si contrae, quindi il valore pressorio a ogni battito cardiaco.
Da dove deriva il termine “diastolica”?
Il termine “diastolica” deriva dalla parola “diastole”.
In ambito medico, la parola “diastole” indica la fase di rilassamento del cuore, per la precisione del miocardio (il muscolo cardiaco).
Durante la diastole, si assiste all'ampliamento delle cavità cardiache (frutto del sopraccitato rilassamento), il quale ha lo scopo di ospitare il sangue di ritorno.
Come si riporta numericamente la pressione arteriosa?
Detto già dell'unità di misura impiegata, nel riportare la pressione arteriosa di una persona, i medici mettono a rapporto la pressione sistolica con la pressione diastolica. Da ciò ne consegue che, nel rapporto, il valore superiore è la pressione massima, mentre il valore inferiore è la pressione minima.
Ora, se in un individuo la pressione sistolica è 120 mmHg e la pressione diastolica è 80 mmHg, il rapporto pressorio (quindi la pressione arteriosa totale) del soggetto in questione sarà scritta 120/80 mmHg e si leggerà “120 su 80 millimetri di mercurio”.
La pressione diastolica normale
La misurazione della pressione arteriosa in un individuo in ottima salute può presentare
- valori di pressione sistolica compresi tra 90 e 120 mmHg,
- valori di pressione diastolica compresi tra 60 e 80 mmHg.
Quindi la cosiddetta pressione diastolica normale rientra in un range di valori non inferiori a 60 mmHg e non superiori a 80 mmHg.
Patologie associate
Quasi sempre, in associazione con la pressione sistolica, la pressione diastolica può essere oggetto, in modo permanente, di cali o aumenti che sconfinano i limiti di normalità. Queste alterazioni rappresentano, generalmente, qualcosa che, nell'organismo umano, non funziona alla perfezione.
Entrando maggiormente nei dettagli:
- Quando la pressione diastolica è costantemente inferiore a 60 mmHg e la pressione sistolica è costantemente inferiore a 90 mmHg (quindi il rapporto è <90/60 mmHg), i medici parlano di una ipotensione o pressione bassa.
- Quando la pressione diastolica è costantemente superiore a 80 mmHg, ma inferiore a 90 mmHg e quando la pressione sistolica è costantemente superiore a 120 mmHg ma inferiore a 140 mmHg (quindi il rapporto massima/minima è compreso tra 120/80 e 139/89 mmHg), i medici parlano di pre-ipertensione.
- Infine, quando la pressione diastolica è costantemente superiore a 90 mmHg e la pressione sistolica è costantemente superiore a 140 mmHg (quindi il rapporto massima/minima è >140/90 mmHg), i medici parlano di ipertensione o pressione alta.
Come i lettori possono notare, nel momento in cui si vuole valutare la pressione arteriosa di un individuo ed eventuali sue anomalie, è doveroso considerare, per ottenere un quadro completo della situazione, sia la pressione massima che la pressione minima.
Ipotensione o pressione bassa
Lo stato di ipotensione può avere diversa origine; infatti, può essere:
- Una condizione fisiologica dovuta a fattori genetici o alla pratica regolare di attività fisica (ipotensione costituzionale). In queste circostanze, il calo pressorio è lieve sia nei valori sistolici che nei valori diastolici e manca di una sintomatologia vera e propria.
Generalmente, l'ipotensione costituzionale non rappresenta una condizione pericolosa; anzi, secondo alcuni esperti, sembrerebbe proteggere dal rischio cardiovascolare. - Una condizione dovuta a una particolare malattia (ipotensione patologica). In tali frangenti, il grado di pressione massima bassa e di pressione minima bassa può essere estremamente marcato e, per questo, causare sintomi e complicanze.
L'ipotensione patologica richiede un trattamento ad hoc.
Tra le malattie che possono causare una riduzione sostanziale della pressione arteriosa, figurano: il morbo di Addison, l'anemia per carenza di folati o vitamina B12, lo shock anafilattico, la disidratazione, l'infarto del miocardio, l'insufficienza cardiaca congestizia, alcune forme di aritmia, la bradicardia, le valvulopatie, l'embolia polmonare, lo shock settico, lo stato di acidosi, i gravi traumi cerebrali e gli infortuni a carico del midollo spinale. - Una condizione dovuta all'assunzione di certi farmaci (ipotensione da farmaci o ipotensione iatrogena). In queste situazioni, il calo della pressione sistolica e della pressione diastolica è variabile, nel senso che può essere più o meno marcato.
Tra i farmaci potenzialmente in grado di causare ipotensione, rientrano: i farmaci con potere antipertensivo (diuretici, calcio-antagonisti , antagonisti del recettore dell'angiotensina II, alfa-bloccanti, beta-bloccanti ecc.) la trinitrina (o nitroglicerina), gli anestetici usati per l'anestesia spinale, i narcotici, gli antidepressivi triciclici, il levodopa abbinato al carbidopa e alcuni farmaci per la disfunzione erettile (es: Viagra, Levitra o Cialis) in associazione con la nitroglierina. - Una condizione dovuta alla gravidanza, per la precisione ai cambiamenti ormonali che la gestazione comporta a carico della donna (ipotensione gestazionale).
Di norma, nelle prime 24 settimane di gravidanza, le donne incinte sono oggetto di un calo medio della pressione sistolica pari a circa 5-10 mmHg e di una diminuzione media della pressione diastolica superiore ai 10 mmHg.
Per saperne di più, i lettori possono consultare l'articolo: Pressione Bassa in Gravidanza.
Pre-ipertensione
La pre-ipertensione non è esattamente uno stato patologico - come lo è invece l'ipertensione o l'ipotensione di grado intermedio/severo - ma è piuttosto una condizione da monitorare, come fosse una sorta di campanello d'allarme che avverte della presenza di qualcosa di anomalo.
Chi soffre di ipertensione non necessita di una cura farmacologica, però deve cambiare il proprio stile di vita (che è spesso sbagliato) e porre attenzione a:
- Alimentazione;
- Stress;
- Fumo;
- Alcol;
- Attività fisica.
Se tempestiva, l'adozione di uno stile di vita all'insegna della buona salute consente di controllare la pre-ipertensione e riportare i valori di pressione sistolica e diastolica nella norma.
Ipertensione o pressione alta
L'ipertensione è una condizione clinicamente rilevante che, se non curata in modo appropriato e tempestivo, può comportare gravi complicanze, talvolta anche dall'esito mortale.
Infatti, elevati livelli di pressione sistolica e di pressione diastolica fanno sì che il sangue arterioso fluisca in modo tale da produrre delle microlesioni a carico delle arterie in cui circola, le quali, proprio per questo motivo, vanno incontro lentamente a un processo di aterosclerosi (cioè subiscono un indurimento e sono sede di ateromi).
L'aterosclerosi aumenta il rischio di tromboembolismo e pregiudica l'irrorazione sanguigna di organi importanti, come il cervello, il cuore, i reni e gli occhi.
Curiosità
Mentre nelle persone adulte sotto i 60 anni l'ipertensione si manifesta con alti livelli di pressione sistolica e di pressione diastolica, nelle persone anziane l'ipertensione tende a essere particolarmente elevata nei valori di pressione sistolica e a essere solo lievemente aumentata nei valori di pressione diastolica.