Cos'è la Tirosina
La tirosina è un amminoacido importantissimo per l'organismo umano; il suo apporto alimentare non è essenziale ma può diventarlo in condizioni di carenza di fenilalanina. Oltre ad essere ricavata dagli alimenti, la tirosina può infatti essere sintetizzata a partire dalla fenilalanina, per semplice aggiunta di un gruppo ossidrilico (OH) al suo anello aromatico. Essendo quest'ultima un amminoacido essenziale, la tirosina viene fatta rientrare nella categoria degli aminoacidi semiessenziali.
Funzioni e potenziali benefici
La tirosina è l'amminoacido di partenza per la sintesi di importanti neurotrasmettitori, come la dopamina, l'adrenalina e la noradrenalina. Queste ultime due sostanze sono importantissime per il processo di adattamento a stress psicofisici intensi ed improvvisi. Per questo motivo alla tirosina vengono ascritte proprietà adattogene, utili per migliorare la risposta dell'organismo a stress di varia natura. Non a caso questo amminoacido veniva assunto a dosi elevate dai piloti dei cacciabombardieri impegnati nella guerra delle Falkland, allo scopo di rimanere svegli più a lungo ed elevare la soglia di attenzione.
Poiché la tirosina è precorritrice della dopamina e della noradrenalina, i cui livelli tendono ad essere bassi nelle persone depresse, l'integrazione di questo amminoacido è stata proposta come coadiuvante per il trattamento degli episodi depressivi minori.
La tirosina è necessaria anche per la sintesi di melanina, il pigmento cutaneo responsabile dell'abbronzatura e del colore della pelle, ma anche di quello degli occhi e dei capelli. Partecipa inoltre alla sintesi di svariati ormoni, come quelli tiroidei, oltre ad intervenire nella sintesi proteica e rientrare così nella maggior parte delle strutture proteiche dell'organismo.
Le dosi terapeutiche o di integrazione normalmente consigliate sono di 500-1000 mg di L-tirosina, da assumersi tre volte al giorno prima dei pasti principali. Per migliorare lo stato di veglia, riducendo il bisogno di dormire, si raccomandano dosaggi nell'ordine dei 150 mg per kg di peso corporeo.
Carenza di tirosina
Le carenze di tirosina sono piuttosto rare ed associate perlopiù a casi malnutrizione calorico-proteica. Bassi livelli di questo amminoacido sono stati associati a ipotensione, bassa temperatura corporea e ad ipotiroidismo. Deficit di tirosina possono registrarsi negli individui fenilchetonuretici, a causa della necessità di allontanare nel modo più assoluto tutte le fonti alimentari di fenilalanina dalla propria dieta. Il deficit viene compensato inserendo l'amminoacido nei supplementi amminoacidici che questi individui sono costretti ad assumere quotidianamente in quantità importanti.
Eccessi di tirosina
L'eccessiva assunzione di tirosina è stata messa in relazione con lesioni oculari, ritardi della crescita e cali di appetito. Tuttavia, la tirosina è generalmente ben tollerata e solo una piccola percentuale di individui ha lamentato problemi di nausea, mal di testa, affaticamento, bruciori di stomaco e dolori articolari dopo la sua assunzione.
Tirosina negli alimenti
Tra i cibi apportatori di tirosina ricordiamo i prodotti della soia, il pesce, il pollo, il tacchino, le mandorle, le banane, il latte ed i suoi derivati, i semi si sesamo, l'avocado ed i semi di zucca.
Precauzioni d'uso
Si consiglia prudenza nel caso in cui si desideri assumere integratori di tirosina in presenza di cefalee ed emicrania, in quanto l'amminoacido potrebbe esacerbare questi disturbi (aumentando la sintesi di tiramina). Per lo stesso motivo andrebbe evitato l'uso in associazione a farmaci MAO-inibitori (rischio di crisi ipertensive con danno cardiaco); tra questi farmaci ricordiamo l'isocarbossazide, la fenelzina, la selegilina, la moclobemide e la tranilcipromina. Prudenza anche nei soggetti ipertiroidei, affetti da morbo di Basedow o che assumono farmaci contro l'ipotiroidismo come la tiroxina (eutirox); infine, l'assunzione di tirosina va assolutamente vietata durante il trattamento con levodopa (un farmaco antiparkinsoniano), data la competizione di assorbimento a livello intestinale.