Il citrato di sodio, che è il sale di sodio dell'acido citrico (C6H8O7), può esistere in tre diverse forme: trisodio citrato (Na3C6H5O7), disodio citrato (Na2HC6H5O7) e monosodio citrato (NaH2C6H5O7).
A temperatura ambiente, si presenta sotto forma di solido bianco, privo di odore e con un gusto salino, leggermente aspro. Entrambi i suoi costituenti (sodio ed acido citrico) sono abbondantemente presenti in natura e all'interno dell'organismo umano:
- il sodio assunto attraverso la dieta è molto importante per il controllo della pressione arteriosa, del volume ematico e dei liquidi extracellulari, per la trasmissione degli impulsi nervosi e per la contrazione muscolare, per gli scambi cellulari e per l'equilibrio acido base
- l'acido citrico è una molecola chiave dei processi metabolici che avvengono all'interno di ogni cellula dell'organismo (ciclo di Krebs), ed è presente in importanti concentrazioni nelle ossa, con funzione stabilizzante. Oltre ad essere prodotto dall'organismo, abbonda soprattutto negli agrumi e un po' in tutta la frutta, in particolare in kiwi e fragole.
Il citrato di sodio - o sodio citrato che dir si voglia - riconosce applicazioni sia nell'industria alimentare, come additivo correttore di acidità, sia in quella farmaceutica, come composto alcalinizzante contro i quadri di acidosi metabolica, gastrica ed urinaria; ben noto, ad esempio, è l'utilizzo del citrato di sodio nella prevenzione della calcolosi urinaria da eccesso di acido urico.
Sodio citrato come additivo alimentare
Sintetizzato attraverso la fermentazione della melassa ad opera del fungo Aspergillus niger, in campo alimentare il citrato di sodio viene usato come correttore di acidità (sistema tampone) e di sapidità (gusto acidulo, lievemente aspro), antiossidante (previene l'ossidazione ed il conseguente imbrunimento della frutta conservata), chelante di ioni metallici e nutriente per lieviti in alcuni cibi fermentati.
Sodio citrato in farmaci ed integratori
Il citrato di sodio riconosce numerose applicazioni mediche e salutistiche:
- antiacido: utile in caso di iperacidità gastrica e bruciori di stomaco, dispepsie, difficoltà digestive e nausea gravidica; infatti, trattandosi di un acido debole, a contatto con l'acido cloridrico (acido forte) presente nello stomaco, in un ambiente caratterizzato da un pH pari a 1.5-3, il citrato di sodio si comporta da base sottraendo idrogenioni all'acido cloridrico per dare origine a cloruro di sodio e ad acido citrico:
- Na3C6H5O7 + HCl => Na2HK2C6H5O7 + NaCl
Na2C6H6O7 + HCl => NaH2K2C6H5O7+ NaCl
NaC6H7O7 + HCl => H3C6H5O7 (acido citrico) + NaCl (cloruro di sodio) - antiacido ed antinausea: insieme al potassio citrato è l'ingrediente attivo del BIOCHETASI
- Una bustina contiene:
Principi attivi: sodio Citrato 425,0 mg potassio citrato 50.0 mg tiamina difosfato estere libero 50.0 mg riboflavina 5-monofosfato monosodico (pari a mg 23,8 di acido libero) 25.0 mg vitamina B6 cloridrato 12.5 mg acido citrico 100 mg - INDICAZIONI
- Iperacidità
- Difficoltà digestive
- Insufficienza epatica
- Stati chetonemici
- Nausea gravidica.
- POSOLOGIA
- Adulti: 2 bustine o 2 compresse effervescenti 3 volte al giorno, sciolte in mezzo bicchiere d'acqua.
- Bambini: metà dose.
- agente alcalinizzante: l'assunzione di sodio citrato è in grado di aumentare il pH urinario, rendendo quindi le urine maggiormente alcaline; tale intervento aiuta a prevenire la precipitazione dei cristalli di acido urico, cistina e xantine, rendendoli maggiormente solubili nell'urina. Il sodio citrato è quindi un aiuto importante nelle persone affette da questo tipo di calcolosi delle vie urinarie. In tal senso, tuttavia, viene generalmente preferito il citrato di potassio o di calcio, in quanto l'eccesso di sodio favorisce l'escrezione renale sia di calcio che di cistina, ridimensionando l'azione benefica del citrato.
- L'azione alcalinizzante del citrato di sodio viene sfruttata anche nei pazienti affetti da acidosi metabolica (ad es. conseguente ad insufficienza renale cronica o ad acidosi tubulare renale) per aumentare il pH sanguigno, peraltro strettamente regolato dall'organismo in modo da mantenerlo entro limiti ristrettissimi. Per lo stesso motivo, il citrato di sodio può essere assunto anche per dare sollievo ai bruciori urinari associati ad infezioni minori delle vie urinarie
- prevenzione dell'acidosi metabolica in pazienti con malattie renali
- lassativo osmotico
- anticoagulante in caso di donazioni o prelievi di sangue
- miglioramento della performance atletica in sport condotti alla soglia anaerobica lattacida: grazie all'azione tampone a livello muscolare, il citrato di sodio potrebbe migliorare la prestazione atletica in sforzi condotti alla soglia anaerobica Nel 2003 Oöpik et al. hanno dimostrato che la somministrazione di sodio citrato (0.5 g per kg di peso corporeo) disciolto in un litro di acqua, due ore prima dello sforzo, abbassava di 30 secondi il tempo sui 5 km di atleti mezzofondisti coleggiali ben allenati. Tale pratica è comunque opinabile, considerato l'elevato apporto di sodio ed il rischio di problemi gastrointestinali.
Effetti collaterali e controindicazioni
Salvo diversa indicazione medica, il sodio citrato andrebbe deglutito con acqua (un bicchiere da 250 ml) subito dopo i pasti. L'assunzione del citrato di sodio assieme all'acqua è infatti uno stimolo per la diuresi: l'azione dilavante e diluente dell'urina si rivela particolarmente utile in presenza di cistite e tendenza alla calcolosi urinaria.
L'apporto quotidiano complessivo di sodio (acqua + dieta + farmaci + integratori) non dovrebbe superare i tre grammi, specialmente nei pazienti affetti da ipertensione o da insufficienza cardiaca, per i quali si tende a consigliare apporti non superiori ai due grammi di sodio al giorno.
Nella prevenzione dei calcoli di cistina (ipercistinuria) e di ossalato di calcio viene in genere preferito il potassio citrato, in quanto l'eventuale eccesso di sodio potrebbe favorire l'escrezione urinaria di cistina e di sodio. Più in generale, la preferenza per l'uno o per l'altro è influenzata dalla situazione clinica del paziente: in presenza di ipokaliemia (bassa concentrazione di potassio nel sangue) o di situazioni predisponenti (diarrea, abuso di lassativi, vomito, ipersudorazione, uso di certi diuretci, come quelli tiazidici), viene in genere preferito il citrato di potassio, mentre quando si rischia il sovradosaggio di potassio (ad es. per l'uso di diuretici risparmiatori di potassio, o in caso di insufficienza surrenalica) si preferisce sostituirlo con il citrato di sodio. Ad ogni modo, pazienti in buono stato di salute che non presentano particolari controindicazioni potrebbero preferire il citrato di sodio, sia per questioni di gusto, sia per la migliore tolleranza a livello gastrico (in alcuni soggetti il potassio citrato causa acidità di stomaco, diarrea e crampi addominali).
Tra le altre possibili controindicazioni relative all'uso di citrato di sodio ricordiamo:
compromissione della funzione renale, con oliguria, anuria od iperazotemia;
assunzione di farmaci risparmiatori di potassio
morbo di Addison non trattato;
disidratazione acuta;
crampi da calore;
insufficienza cardiaca
terapia con mineralcorticoidi