Smettere di Fumare: Integratori Naturali

Smettere di Fumare: Integratori Naturali
Ultima modifica 21.01.2020

Introduzione

Smettere di fumare significa intraprendere un percorso sicuramente difficile in cui non deve mai mancare la forza di volontà.
Non sempre, però, la forza di volontà può essere sufficiente a dire definitivamente addio al fumo, soprattutto quando cominciano a insorgere i sintomi tipici della sindrome d'astinenza (come ansia, irritabilità, frustrazione, rabbia, aggressività, irrequietezza, agitazione, depressione, diminuzione della concentrazione e dell'attenzione e aumento dell'appetito).


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La dipendenza dal fumo di tabacco (o tabagismo) è, infatti, considerata come una forma di tossicodipendenza vera e propria provocata dalla nicotina.
La nicotina è un alcaloide stimolante presente nelle foglie di tabacco. Una volta inalata con il fumo, questa molecola entra in circolo ed interagisce con i propri recettori (i recettori nicotinici) presenti a livello cerebrale, provocando così la classica sensazione di piacere e gratificazione che i fumatori provano.
Per aiutare i fumatori a diventare ex-fumatori sono disponibili vari tipi di farmaci, ma anche alcuni rimedi naturali possono risultare efficaci. I rimedi naturali possono aiutare soprattutto a contrastare - o perlomeno alleviare - i sintomi derivanti dalla sindrome d'astinenza.
Di seguito, alcuni di questi rimedi saranno brevemente illustrati. Tuttavia, è bene ricordare che, prima di assumere un qualsiasi tipo di rimedio o di integratore naturale a scopo curativo, è sempre necessario il consulto preventivo del proprio medico per essere sicuri che non vi siano controindicazioni e che non vi sia il rischio di interazioni potenzialmente pericolose con eventuali altre terapie farmacologiche già in atto.

Piante medicinali per smettere di fumare

Alcune piante medicinali possono essere molto utili al fumatore che intende dire basta alla nicotina aiutandolo a contrastare i sintomi indotti dalla sua astinenza.
Preparazioni a base di ginseng, rodiola, echinacea ed eleuterococco, possono essere impiegate come aiuto contro la situazione di stress che si viene a creare quando un individuo smette di fumare. Queste piante, infatti, sono definite "adattogene", termine con il quale si indica qualsiasi rimedio o farmaco in grado di aumentare le resistenze aspecifiche dell'organismo in risposta a situazioni di stress di natura sia fisica, sia psichica.
L'Iperico - conosciuto anche come erba di S. Giovanni - è una pianta dotata di proprietà antidepressive e sedative e può essere utilizzato in associazione alle convenzionali terapie anti-fumo per contrastare i sintomi indotti dall'astinenza da nicotina.
Analogamente, anche l'utilizzo di preparazioni a base di piante dotate di proprietà tranquillanti e sedative può costituire un valido aiuto nel tenere sotto controllo i sintomi dell'astinenza dal fumo come agitazione, irrequietezza, ansia e irritabilità. Fra le piante ad azione sedativa maggiormente conosciute, ricordiamo la valeriana, l'escolzia, il biancospino, il kava kava, la melissa e la passiflora.

Berberina per smettere di fumare

La berberina è una molecola naturale - più precisamente, un alcaloide - presente all'interno di molte piante della famiglia delle Berberidaceae (come, ad esempio, il crespino), ma si trova anche in piante come l'idraste e il biancospino.
La berberina è conosciuta soprattutto per le sue proprietà ipocolesterolemizzanti. Uno studio ha, infatti, dimostrato come questa molecola sia capace di ridurre i livelli ematici di colesterolo e di trigliceridi.
Sono state, inoltre, condotte alcune ricerche che propongono l'utilizzo della berberina nella terapia del tabagismo.
In realtà, la berberina non è in grado di diminuire il desiderio di fumare o di ridurre i sintomi della crisi d'astinenza, ma svolge un'azione protettiva sui polmoni e sulle mucose del tratto respiratorio direttamente esposte al fumo di tabacco.
Da alcuni studi, infatti, è emerso che la berberina - grazie alle sue proprietà antinfiammatorie - è capace di ridurre l'infiammazione e i danni polmonari provocati dal fumo. Un altro studio ancora, invece, ha mostrato come la berberina sia in grado di aumentare l'attività delle perossidasi orali che solitamente vengono inibite dal fumo, favorendo così un'azione di tipo antiossidante.
Tuttavia, nonostante i risultati incoraggianti ottenuti, sono certamente necessari altri studi e approfondimenti.

N-acetilcisteina per smettere di fumare

L'N-acetilcisteina (o NAC) è un derivato dell'amminoacido L-Cisteina ed è utilizzato soprattutto per le sue spiccate proprietà antiossidanti.
Più precisamente, l'N-acetilcisteina si ottiene per aggiunta di un gruppo acetile all'estremità N-terminale del suddetto amminoacido.
La cisteina è un amminoacido che rientra nella composizione del glutatione (un tripeptide composto da glicina, cisteina e glutammato), il principale agente antiossidante presente a livello polmonare.
Molti studi hanno dimostrato che il fumo di tabacco è un potente agente ossidante, in quanto sia la fase gassosa del fumo di sigaretta, sia la fase corpuscolata sono ricche di radicali dell'ossigeno, specie chimiche estremamente tossiche per le cellule del nostro organismo. Il fumo, inoltre, provoca una diminuzione dei livelli di glutatione a livello polmonare, impedendogli quindi di esplicare la sua preziosa attività antiossidante.
L'assunzione di N-acetilcisteina può favorire un aumento dei livelli di glutatione e, di conseguenza, favorisce un'azione di tipo antiossidante.
Inoltre, uno studio recente ha dimostrato che l'N-acetilcisteina può essere anche in grado di diminuire il senso di gratificazione indotto dalla nicotina e può aiutare a mantenere l'astinenza dalla stessa nel momento in cui si decide di smettere di fumare.
Tuttavia, nonostante la potenziale efficacia dell'N-acetilcisteina nel trattamento del tabagismo, sono necessari ulteriori approfondimenti clinici per valutare tutti i potenziali benefici di questa molecola sui fumatori.

Melatonina per smettere di fumare

La melatonina è un ormone prodotto dal nostro organismo (in particolare, dalla ghiandola pineale o epifisi) cui è affidato il compito di regolazione del ritmo circadiano e del ciclo del sonno.
La melatonina è presente in numerosi integratori utilizzati perlopiù per il trattamento di disturbi del sonno, anche se non mancano gli studi in cui l'utilizzo della melatonina viene proposto nella pratica sportiva, nella terapia di patologie neurodegenerative indotte da stress ossidativo (come, ad esempio, il morbo di Alzheimer) e nella terapia di patologie cardiovascolari.
In qualsiasi caso, la melatonina è dotata di una certa attività sedativa che la rende potenzialmente utile nel trattamento dei sintomi dell'astinenza da nicotina come agitazione, irrequietezza, ansia, irritabilità e depressione.
Tuttavia, alcuni studi hanno indagato anche le potenziali capacità protettive della melatonina nei confronti del tratto respiratorio dei fumatori. Da uno di questi studi condotto su animali, è emerso che la melatonina può diminuire il danno provocato dallo stress ossidativo a livello della laringe stimolando la produzione di agenti antiossidanti. Un altro studio ancora, condotto sempre su animali, ha evidenziato come la melatonina può essere in grado di ridurre l'infiammazione polmonare che caratterizza la broncopneumopatia cronica ostruttiva (o BPCO) indotta dal fumo di sigaretta. Infine, un ulteriore studio condotto su animali ha mostrato la potenziale efficacia della melatonina nel prevenire la restenosi (cioè il restringimento) delle arterie carotidi indotta dal fumo.
Anche in questo caso, però, sono necessari altri approfondimenti e test clinici prima di poter procedere con l'uso della melatonina per questi scopi terapeutici.


Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista