Senna - Lassativo Naturale
Ultima modifica 21.04.2021
INDICE
  1. Cos'è la Senna
  2. Costituenti Chimici e Proprietà Lassative
  3. Modo d'uso
  4. Effetti Collaterali e Controindicazioni

Cos'è la Senna

La senna è una droga lassativa di origine vegetale composta dalle foglie e/o dai frutti (bacelli) essiccati di una delle seguenti specie, o da una mescolanza di entrambe:

  • Cassia acutifolia Del. (= Cassia Senna L.);
  • Cassia angustifolia Vahl (= senna di Tinnevelly o senna indiana).

Oggi raggruppate sotto il nome scientifico di Senna alessandrina Miller (famiglia Leguminose).

Senna Shutterstock

Breve Descrizione Botanica

Piccoli arbusti eretti (1-2 m) originari dell'Africa Orientale e dell'India. Fusto verde pallido, con lunghi rami eretti, foglie composte, paripennate (4-8 paia di foglioline), alterne.

Fiori gialli riuniti in grappoli terminali.

Il frutto (o baccello) è un legume che termina con una punta, residuo dello stelo.

Costituenti Chimici e Proprietà Lassative

Tra tutti i lassativi antrachinonici, la senna è probabilmente la più usata e anche la più studiata. Al pari delle altre droghe caratterizzate dalla generosa presenza di questi principi attivi (aloe succocascarafrangolarabarbaro), la senna trova impiego in presenza di stipsi (previo consiglio medico).

Considerato l'effetto lassativo abbastanza forte - non così blando come quello della frangola o della cascara, né così marcato come quello dell'aloe succo - la senna viene utilizzata per trattamenti a breve termine (una o due settimane), in caso di stipsi acuta.

Sennosidi: come agiscono?

I principi attivi antrachinonici che caratterizzano la senna vengono chiamati sennosidi A e B; di fatto si tratta di glicosidi diantronici, contenuti in percentuali intorno all'1,5%-3% nelle foglie ed al 2,5% nei frutti (dove si concentrano a livello del pericarpo).

Nel fitocomplesso ritroviamo anche piccole quantità di sennosidi C e D, glicosidi monomerici ed antrachinoni liberi (aloe-emodina, crisofanolo, reina). Tra gli altri costituenti ricordiamo mucillaginiflavonoidipolisaccaridi, acidi e sostanze minerali.

I sennosidi, di per sé inattivi, si comportano di fatto come dei profarmaci; acquisiscono infatti un'azione lassativa soltanto dopo essere stati metabolizzati dalla flora batterica intestinale, che libera gli agliconi (parti non zuccherine dei glicosidi) e li trasforma negli antroni reinantrone e reina, attraverso una serie di passaggi intermedi.

La reina, che rappresenta il principio attivo caratteristico della senna, è scarsamente assorbibile ed agisce in situ esaltando la secrezione di acqua ed elettroliti nel lume intestinale, inibendone il riassorbimento e aumentando il contenuto enterico, che di fatto rappresenta un grosso stimolo per l'aumento di motilità del crasso. Per questo particolare meccanismo d'azione, la senna appartiene alla categoria dei lassativi stimolanti, detti anche irritanti o da contatto.

Modo d'uso

La senna è disponibile in numerose preparazioni - sia fitoterapiche che farmaceutiche (compresse, capsule, sciroppi, estratti fluidi, infusi e macerati) - spesso in associazione ad altre sostanze naturali ad attività lassativa, coleretica/colagoga, spasmolitica (per attenuarne gli effetti colici) o correttiva del sapore e del colore.

Per quanto riguarda la posologia, si raccomanda di far riferimnto a quanto riportato sulla confzione del prodotto/farmaco che si intende assumere. Si ricorda, inoltre, che prima di assumere la senna contro la stitichezza, è sempre opportuno rivolgersi preventivamente al proprio medico.

L'effetto lassativo della senna si manifesta tipicamente da otto a dodici ore dopo la somministrazione orale. Il frutto della senna, rispetto alle foglie, esercita un'azione lassativa più blanda.

Nota Bene: Nuovo Regolamento Europeo del 18 Marzo 2021

In data 8 aprile 2021 è entrato in vigore il divieto di commercializzare alimenti e integratori alimentari contenenti idrossiantraceni e loro derivati, una famiglia di molecole contenuta in diverse piante, come aloe, cassia, rabarbaro e senna.

Più nel dettaglio, il nuovo Regolamento Europeo del 18 marzo 2021 - entrato in vigore, per l'appunto, l'8 aprile 2021 - modifica l'allegato III del regolamento (CE) n. 1925/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio per quanto riguarda le specie botaniche contenenti derivati dell'idrossiantracene.

Il testo completo è consultabile cliccando qui. Tuttavia, possiamo riassumere i punti principali nel seguente modo:

  • Vengono aggiunte alla lista delle sostanze il cui impiego negli alimenti è vietato (allegato III parte A del suddetto regolamento):
    • Aloe-emodina e tutte le preparazioni in cui è presente tale sostanza;
    • Emodina e tutte le preparazioni in cui è presente tale sostanza;
    • Preparazioni a base di foglie di specie di Aloe contenenti derivati dell'idrossiantracene;
    • Dantrone e tutte le preparazioni in cui è presente tale sostanza.
  • Vengono aggiunte alla lista delle sostanze il cui impiego negli alimenti è sottoposto alla sorveglianza della Comunità (allegato III parte C):
    • Preparazioni a base della radice o del rizoma di Rheum palmatum L., Rheum officinale Baillon e loro ibridi contenenti derivati dell'idrossiantracene;
    • Preparazioni a base di foglie o frutti di Cassia senna L. contenenti derivati dell'idrossiantracene;
    • Preparazioni a base di corteccia di Rhamnus frangula L. o Rhamnus purshiana DC. contenenti derivati dell'idrossiantracene.

Effetti Collaterali e Controindicazioni

L'abuso di lassativi a base di senna, inteso come utilizzo perpetuato a lungo termine, può indurre melanosi del colon, squilibri elettrolitici, assuefazione e dipendenza psicologica; mentre l'assunzione di dosi eccessive è tipicamente associata a disturbi addominali di varia natura (crampi, flatulenzameteorismo) e congestione delle emorroidi.

La perdita di potassio è da prendere in particolare considerazione soprattutto nel caso di concomitante assunzione di liquirizia, corticosteroididiuretici tiazidici o farmaci antiaritmici.

L'assunzione di senna porta ad alterazioni del colore delle urine. Anche le feci, per la presenza di antrachinoni, possono assumere un colorito giallo-arancione.

La senna è controindicata in gravidanza ed allattamento, nei casi di occlusione intestinalestenosi rettale, stipsi spastica, colite ulcerosaperiodo mestrualeappendicitediverticolite, emorroidi, proctite, nei casi di dolore addominale di origine sconosciuta ed in età pediatrica.

Alla luce di quanto esposto finora, ricordiamo ancora un volta l'importanza di rivolgersi al proprio medico prima di assumere la senna in qualsiasi sua forma, a maggior ragione se si soffre di particolari disturbi o malattie e/o se si stanno seguendo terapie farmacologiche di qualsiasi tipo.